In una lettera indirizzata lo scorso giugno allaย Regioneย Piemonte, 15 consorzi hanno denunciato che ยซil settore vitivinicolo piemontese รจ in difficoltร ยป, indicando soluzioni per dare respiro alle aziende in vista della prossima vendemmia.ย Dal canto suo Confagricoltura Cuneoย ha quantificato in 19 milioni di litri di vino a denominazione di origine lโinvenduto alla fine di maggio. I piรน penalizzati sono i vini a base barbera, dolcetto, moscato e cortese, pilastri della produzione piemontese. Di questa situazione che appare drammatica abbiamo parlato con Sergio Germano, presidente del Consorzio Barolo e Barbaresco. Che a proposito dellโiniziativa dei consorzi ci dice: ยซLโiniziativa della lettera alla Regione proviene soprattutto da alcuni consorzi, quelli che tutelano moscato, barbera, brachetto e cortese. Per spirito di squadra nessuno si รจ tirato indietro: era giusto farlo, a noi non sembrava carino tirarci indietro. Da parte nostra รจ stato un atto di solidarietร . Cosรฌ la lettera รจ partita con i loghi dei consorziยป.
|
La crisi non tocca dunque il mondo del Barolo e del Barbaresco?
Noi siamo in crescita sia come Langhe sia come Barolo. Non ho mai dichiarato crisi perchรฉ nel nostro caso non possiamo parlare di crisi. Certo cโรจ un rallentamento generale dato dalla situazione contingente segnata dai dazi e dalle guerre: tutto il mondo sta rallentando. Ma le nostre denominazioni finora non hanno espresso criticitร tali da richiedere interventi drastici. Anzi, cโรจ stato un aumento delle richieste di certificazione: se cโรจ chi decide di imbottigliare vuol dire che cโรจ un trend positivo.
Che cosa รจ emerso dal tavolo regionale che si รจ svolto alla fine di giugno?
Premetto che lโassessore voleva fare questo tavolo e lo ha comunicato ai consorzi prima dellโinvio della lettera. Lโappuntamento era in giร in programma. Poi al tavolo alcuni consorzi hanno formulato delle richieste drastiche, come la distillazione straordinaria.
Nel corso della riunione perรฒ Paolo Bongioanni, l’assessore regionale allโAgricoltura, ha detto no alla distillazione straordinaria dโemergenza. Preferisce “una programmazione triennale in grado di affrontare i problemi in modo sistemico e ragionato”. Lei che ne pensa?
In occasione del tavolo ho detto che bisogna organizzare una programmazione. Se qualche denominazione deve andare avanti con la distillazione non possiamo osteggiarla. ร un atto estremo in una situazione eccezionale. Ma bisogna fare delle programmazioni sul venduto. Vale per il Piemonte, ma vale per tutta lโItalia. Servono la responsabilizzazione dei viticoltori e una visione a lungo termine, anche perchรฉ nel mondo stanno cambiano i consumi, si affermano le campagne salutistiche e le campagne con lโalcol, senza contare le guerre. La necessitร di programmare รจ un esito del tavolo condiviso da tutti. Mi sembra piรน opportuno ragionare su interventi continuativi in grado di ridurre i quantitativi prodotti, ma anche di preservare il patrimonio viticolo.
Per esempio con il blocco degli impianti?
Sicuramente parlo di una capacitร di governo che puรฒ realizzarsi con un blocco o con un contingente. Serve che il numero di ettari sia organizzato con una superficie massima per azienda: cosรฌ si riesce a calmierare. Questa รจ una iniziativa che dร risultato a lungo termine. Il blocco degli impianti lโabbiamo introdotto da questโanno anche per il Langhe nebbiolo. Per Barolo e Barbaresco รจ giร attuato da oltre 10 anni. Una regola per evitare che gli impianti dilaghino. Per il Barolo si tratta di 22 ettari lโanno al massimo e mezzo ettaro per azienda. Per il Barbaresco sono 7 ettari lโanno, mezzo ettaro per azienda. I nuovi impianti per il Langhe nebbiolo sono bloccati e si possono solo fare ristrutturazioni o riconversioni di vigne che giร hai. Il controllo degli impianti รจ una misura piรน indicata nel lungo periodo.
Claudio Conterno, presidente della Cia di Cuneo, ammette la necessitร di valutare “eventuali blocchi temporanei degli impianti di nuovi vigneti”, ma suggerisce di “salvaguardare i progetti di sviluppo delle aziende condotte da giovani agricoltori, al fine di evitare un ulteriore aggravamento della situazione”. Lei รจ dโaccordo?
Certo. Chi ha 50 ettari se non ne pianta uno non รจ un problema. Una piccola azienda di 5 ettari condotta da un giovane con mezzo ettaro in piรน magari riesce a risolvere un problema contingente. Se lo blocchi gli crei un piccolo handicap. ร una decisione forte da studiare.
Il taglio delle rese potrebbe aiutare?
Bisogna valutarlo. Nel cda faremo dei ragionamenti. ร una misura che puรฒ far male subito ma ha un effetto immediato: puรฒ contenere lโannata che sta per arrivare. Cosรฌ si interviene subito sulla vendemmia dellโanno.
Tra le misure proposte, ci sarebbe la volontร di chiedere al consorzio del Vermouth di Torino di aumentare la percentuale di vino piemontese da utilizzare nelle ricette (ora si puรฒ utilizzare qualunque vino italiano)โฆ
Sรฌ, lโassessore ha detto che sta valutando questa ipotesi: certamente รจ meglio che distruggere il prodotto. Avrebbe senso in una programmazione a lungo termine e sarebbe un bel modo per rafforzare una filiera. Non so cosa dicono i responsabili del consorzio del Vermouth perchรฉ non erano presenti al tavolo. Perรฒ questo discorso ha molto piรน senso.
Lโaltra ipotesi emersa al tavolo รจ quella di eliminare i superi, ovvero gli eccessi di produzione concessi nelle varie denominazioni.
Il supero รจ una tolleranza che non dovrebbe esistere. Noi li abbiamo ridotti del 15 per cento e portati al 5. Azzerarli ha senso fino a un certo punto perchรฉ va a produrre vino da tavola: la produzione effettiva รจ la Doc. Comunque ha senso ridurli.
In questo momento si parla molto di vini dealcolati. La dealcolazione potrebbe essere una soluzione per affrontare la sovrapproduzione?
Sรฌ, piuttosto che distruggere il prodotto potrebbe avere un senso fare questo discorso. Non รจ semplice metterlo in atto, ma visto che vanno di moda i dealcolati mi pare intelligente valutarlo. ร uno dei suggerimenti che ho dato.
Da parte sua, invece, restano perplessitร sulla distillazioneโฆ
La distillazione รจ distruggere il prodotto. Puรฒ avere senso per sanare alcune situazioni, non dico certo di no. Ma deve essere una cosa eccezionale. Dobbiamo ristabilire lโequilibrio adottando altre pratiche.
Niente da mostrare
ResetNo results available
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd