Nel Nord-Est dello stivale, se ci addentriamo tra le splendide colline terrazzate del Collio Goriziano e attraversiamo il confine nazionale entrando in Slovenia, ci si trova improvvisamente nel comprensorio di Brda. Il panorama inizialmente รจ molto simile, ma proseguendo nellโentroterra si fa sempre piรน selvaggio, con colline piรน ripide caratterizzate da vigneti tradizionalmente piccoli, circondati da una flora endemica che mantiene la biodiversitร e fornisce un habitat ideale per insetti, uccelli ed altri animali selvatici.
ยฉ Photo Dario Bragaglia
Il terroir di Brda รจ caratterizzato da processi di interazione unici e complessi tra clima, suolo e uomo. Il clima submediterraneo, creato dalla vicinanza del Mare Adriatico e dalle Alpi Giulie, porta inverni miti, estati secche e calde e precipitazioni generalmente sufficienti che sono lโunica fonte dโacqua dei vigneti. Il suolo รจ principalmente costituito da flysch eocenico, in zona chiamato Opoka, formato da un cumulo di strati sedimentari alternati di arenaria e marna ricchi di calcite, che sono ereditร dellโoceano di centinaia di milioni di anni fa.
Quando viene rinnovato un vigneto il terreno viene scavato fino a una profonditร di almeno 1,5 metri per permettere la creazione di uno spazio vitale necessario per lo sviluppo dellโapparato radicale della vite, considerato che deve resistere a lunghi periodi di assenza di precipitazioni. Le pratiche vitivinicole nei vigneti di Brda sono orientate alla sostenibilitร e in genere utilizzano materiali naturali per pali, legamenti, muretti di contenimento. La maggior parte del lavoro รจ svolto a mano, soprattutto la vendemmia, data la dimensione in genere contenuta delle aziende.
Il vitigno piรน diffuso รจ la rebula (ribolla gialla), che rappresenta oltre il 20% di tutta la superficie vitata, e prospera sui pendii piรน ripidi del Brda, caratterizzata da un tipico bouquet floreale e fruttato che assieme alla mineralitร e alla salinitร che si riscontrano al palato sottolinea la peculiaritร del territorio. Tradizionalmente viene coltivato anche il tocai friulano, che trasformato in vino assume nomi diversi: Sauvignonasse, Sauvignon Vert, Jakot, Zelena Sauvignon e altri ancora. Tra i vitigni internazionali spiccano lo chardonnay e il sauvignon tra i bianchi, mentre i rossi piรน coltivati sono merlot, cabernet sauvignon e pinot nero.
Ecco il quadro generale di una regione vitivinicola che da qualche anno trovate nella Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, unโeccezione, rispetto ai โVini dโItaliaโ che perรฒ vale la pena conoscere. Anche questโanno, nella pubblicazione troverete diverse cantine della Brda, per un totale di 87 vini. Di questi, ben 22 sono approdati alle nostre degustazioni finali e quattro si sono aggiudicati il massimo riconoscimento. Per la loro particolaritร e unicitร vale davvero la pena provarli.
Ecco i vini che hanno ottenuto il massimo riconoscimento nella guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso.
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