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La vendemmia si avvicina ma le giacenze di vino italiano sono ancora alte: poco sotto i 50 milioni di ettolitri

I volumi complessivi sono lontani da una situazione che può definirsi in equilibrio. Da segnalare come i bianchi Dop calino più rapidamente di rossi e rosati, rispecchiando gli ultimi trend di consumo

  • 13 Maggio, 2025

A poco più di tre mesi dall’inizio della vendemmia 2025, dopo il recupero del 2024, scendono ancora troppo lentamente le giacenze italiane di vino, poco sotto quota 50 milioni di ettolitri, una quota ancora troppo alta per poter parlare di equilibrio di mercato, in un momento di crisi dei consumi. Il mese di aprile 2025 ne conta 49,7 milioni, un quantitativo inferiore di appena 0,5 per cento rispetto a un anno fa e del 5,9 per cento rispetto allo scorso 31 marzo.

I numeri diffusi dal bollettino Cantina Italia, curato da Icqrf, si basa su una banca dati di oltre 23mila registri telematici. E dicono che il 58,5% del vino è nelle regioni del nord Italia, soprattutto in Veneto, con oltre metà di tutto il prodotto a Dop, il 25,9% a Igp e un 17,5% di vini comuni. A questi vanno aggiunti 3,5 milioni di ettolitri di mosti, che risiedono soprattutto nel settentrione (58,6%) e nel sud (32,4%). Due regioni, la Puglia (30,2) e l’Emilia-Romagna (24,1%), detengono il 54,3% dei mosti nazionali.

Bianchi in calo più rapido

Rispetto ad aprile 2024, l’Italia ha meno vino Dop (-1,2% a 27,4 mln di ettolitri), più Igp (0,4%) e più vini da tavola (+0,2%). Tra i Dop, scendono soprattutto le giacenze dei bianchi (-3,3%) – che sembrano seguire le più recenti tendenze collegate alle richieste dei consumatori – mentre rossi e rosati incrementano i quantitativi, rispettivamente dello 0,7% e del 2 per cento. Facendo il confronto con il mese di marzo 2025, il complesso dei vini a Dop diminuisce del 5,5%, quello degli Igp del 6,6% e i vini da tavola del 6,3 per cento. Gli stock dei bianchi Dop scendono più rapidamente (-7,8%) al confronto coi rossi (-3,5%) e i rosati (-3,7%); un trend simile si riscontra anche per i vini Igp, mentre i vini comuni calano di un 6,3 per cento. Per i mosti, la diminuzione è del 13,5 per cento, con Puglia (30%), Emilia Romagna (24%), Piemonte (20%), Veneto (circa 12%) e Sicilia (7,8%) le regioni con le maggiori giacenze.

foto di amin-zabardast-su-unsplash

 

Regioni e denominazioni

Il Veneto (28,6%), la Toscana (13,6%) e la Puglia (8,9%) sono le regioni con il maggior quantitativo di vini Dop e Igp in giacenza al 30 aprile 2025, secondo i dati Icqrf. Tra i vini a denominazione e indicazione geografica protetta, nella top ten italiana, il Prosecco è il prodotto più stoccato negli stabilimenti enologici italiani (4,6 mln/hl), seguito da Puglia Igp (1,8 mln), Toscana Igp (1,7 mln/hl), poi Chianti Docg (1,3 mln/hl), Veneto Igp (1,26 mln/hl), Delle Venezie Dop (1,25 mln/hl), Salento Igp (1,167 mln/hl), Montepulciano d’Abruzzo Dop (1,163 mln/hl), Sicilia Dop ( 1,13 mln/hl) e Terre Siciliane Igp (1 milione di ettolitri).

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