Incentivi alla promozione, blocco degli impianti e perfino estirpazione. Sono tanti i temi di cui la Toscana vitivinicola discuterร il prossimo 15 luglio, nel tavolo convocato dallโassessore all’Agricoltura regionale Stefania Saccardi.ย Lโincontro arriva in seguito alla mozione presentata dagli assessori di Fratelli dโItalia Veneri e Fantozzi, che chiedono misure anche drastiche per aiutare i viticoltori in difficoltร . Ma soprattutto arriva in seguito ad un primo semestre molto complicato: uno dei peggiori dell’ultimo decennio. Una situazione che sembra andare di pari passo con quella dell’altra grande regione del vino italiano – il Piemonte – dove il confronto รจ giร aperto da settimane con non poche polemiche.
I 948mila ettolitri complessivi di vino toscano a Dop/Igp immessi sul mercato tra gennaio e giugno 2025 (-2 per cento sul 2024, considerando gli imbottigliamenti e i contrassegni distribuiti, secondo un’analisi del Gambero Rosso su dati Avito) rappresentano il livello piรน basso degli ultimi otto anni. Se si guarda, poi, alle specifiche zone vitivinicole, a fronte di incrementi per Chianti Classico, Maremma Toscana, Rosso di Montalcino, Rosso di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, Orcia, Morellino di Scansano (che recupera terreno su un brutto 2024 ma resta sotto le medie storiche), con la Doc Bolgheri quasi stabile (-1%), si nota come ci siano diverse importanti denominazioni in territorio negativo: dall’Igt Toscana (-5%) al Brunello di Montalcino (-9%), dal Nobile di Montepulciano (-4%) al Montecucco (-11%), per finire al Chianti Docg (-4%), sceso per la prima volta sotto quota 300mila ettolitri nel primo semestre.
Tra i temi allโordine del giorno nellโincontro del 15 luglio, ci sarร anche il calo dei consumi, come ha spiegato la stessa Saccardi a Italpress: ยซIn netto calo ci sono le vendite di vino nei ristoranti e le norme del nuovo codice della strada hanno avuto effetti concreti, per questo con Vetrina Toscana vogliamo proporre una campagna per far capire ai consumatori che si puรฒ bere un bicchiere a tavola al ristorante e poi prendere la bottiglia e portarla a casaยป.
Sul fronte estero, ย le esportazioni di prodotti agricoli ed agroalimentari toscani registrano, per la prima volta, una contrazione in valore (-5%), secondo le elaborazioni di Coldiretti Toscana sui dati Istat. A trascinare in terreno negativo le esportazioni del Made in Tuscany sono principalmente olio (-14,6%) e vino (-2,7%) che nel 2024 avevano raggiunto rispettivamente il tetto record di 1,4 miliardi di euro (+42% in un anno) e 1,2 miliardi di euro (+8,7%) permettendo allโagroalimentare di sfiorare i 4 miliardi.
La Regione punta ยซsulla promozione verso i nuovi mercati – dice Saccardi – visto che quelli tradizionali Stati Uniti e Canada sono in crisi, coinvolgendo anche i piccoli e medi produttoriยป. Richiesta che viene anche dal presidente del Chianti Docg Giovanni Busi che, nell’intervista al Gambero Rosso, propone un + 20% di risorse sul marketing dei vini all’estero. ยซIl tavolo del vinoย – continua Saccardi – mi aveva chiesto poi di mettere 5milioni di euro sugli investimenti e noi l’abbiamo fatto e le richieste hanno raggiunto i 18 milioni, dimostrando in modo evidente che ce n’era bisognoยป.
Cโรจ, poi, da capire come gestire il potenziale vitivinicolo: sul milione di euro messo a disposizione dal Governo per affrontare la crisi della peronospora, l’assessora Saccardi ha chiarito che ยซsi tratta di risorse disponibili sono per i reimpianti di viti, mentre servirebbero anche per l’estirpazione e le attivitร di formazione, indagine e verifica. Gli incentivi per l’espianto dei vigneti li fanno in Francia, ma si tratta di una misura che non ha dato grandissimi risultati. A me dare i soldi per levare un’attivitร produttiva non mi convinceยป.
Si, puรฒ, perรฒ, intervenire sulla messa a bando ogni anno dell’1% per la realizzazione di nuovi vigneti: ยซLa Toscana รจ d’accordo di sospenderla โ rivela lโassessora – ma la decisione va presa a livello nazionale per non avere effetti negativi. Tanti consorzi hanno poi chiesto di aumentare e consentire la produzione di vini bianchi e bollicine che hanno piรน mercato rispetto al vino rosso (e detto nella terra dei rossi per eccellenza รจ un messaggio forte; ndr). Noi siamo a fianco delle aziende e non imponiamo politiche dall’altoยป. Tra le scelte dei produttori e dei consorzi cโรจ, ad esempio, anche quello di proporre delle versioni low alcol di denominazioni importanti, come il Chianti Docg. Quando i tempi cambiano, non resta che adattarsi.
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