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I dubbi del Consiglio Ue sui dealcolati. Ecco come potrebbe cambiare il Pacchetto vino

Via libera (ma con riserva) alle misure vitivinicole europee: da rivedere no-low, etichettatura e promozione. Lollobrigida: "Ci saremmo aspettati più flessibilità sui mercati"

  • 24 Giugno, 2025

Via libera della Commissione speciale agricoltura (Sca) al mandato negoziale da parte del Consiglio dell’Ue sul Pacchetto vino ma con alcune modifiche al testo presentato nel marzo scorso dalla Commissione europea. Modifiche che, in primis, riguardano le materie dei vini dealcolati, la promozione e l’etichettatura dei prodotti esportati. Di fatto, un passo avanti, ma con riserva, verso l’approvazione delle nuove misure di sostegno al settore vitivinicolo, che hanno alla base il lavoro del Gruppo di alto livello, terminato a dicembre 2024. Sul testo, i sindacati di categoria avevano già espresso il proprio parere complessivamente positivo, sottolineando ai primi di aprile anche alcune mancanze.

Dopo questo via libera arrivato il 19 giugno, il Consiglio dell’Ue è pronto ad avviare il confronto col Parlamento Ue che, a sua volta, è chiamato a definire la sua posizione. Intanto, i Paesi membri, attraverso la Commissione speciale agricoltura, hanno messo nero su bianco le proprie richieste, rispetto a quanto proposto dall’esecutivo di Bruxelles. Andiamo nel dettaglio.

I dubbi sui prodotti dealcolati

Sui dealcolati, il Consiglio Ue concorda con l’uso del termine “alcohol free” quando il prodotto non supera una gradazione dello 0,5%, come proposto dalla Commissione. Ma il termine “alcohol-free” dovrebbe essere accompagnato dal termine “0.0%“, nel caso il titolo alcolometrico del vino non superi 0,05% gradi. Per quanto riguarda i prodotti a bassa gradazione alcolica (ovvero sopra lo 0,5% ma sotto di almeno il 30% rispetto al titolo alcolometrico minimo per la rispettiva categoria, prima della dealcolazione), la Commissione ha proposto di usare il termine “alcohol light“. Tuttavia, il Consiglio ritiene tale termine non appropriato e non adatto in alcune lingue dell’Ue. Pertanto, per evitare di indurre nell’errore i consumatori, propone di usare il termine “low-alcohol“.

Etichettatura ed export

In materia di etichettatura, gli Stati membri dell’Ue hanno chiesto alla Commissione che il vino destinato alle esportazioni sia esentato dall’obbligo di riportare in etichetta l’elenco degli ingredienti e le informazioni nutrizionali richiesti per i mercati intra-Ue. La richiesta di esenzione punta, in particolare, a ridurre gli oneri amministrativi delle imprese vitivinicole che esportano e che devono adeguarsi alle leggi vigenti nei mercati dei Paesi extra-Ue.

La richiesta di flessibilità per la promozione

In materia di promozione, il Consiglio si è detto favorevole a estendere la durata delle campagne coi fondi Ocm verso i Paesi terzi da tre a cinque anni, ma suggerisce miglioramenti al testo del commissario Hansen. Secondo i Paesi membri dell’Ue, il sostegno europeo dovrebbe coprire fino a un massimo del 60% dei costi, dando ai singoli governi la possibilità di concedere risorse nazionali fino al 30%, in modo che i contributi totali per la promozione dei vini (tra quelli nazionali e quelli europei) non superino l’80% della spesa.

«L”Italia si sarebbe aspettata maggiore flessibilità nella gestione degli interventi riguardanti la promozione verso Paesi esteri, soprattutto quando la spesa dei beneficiari non avanza come programmato a causa delle incertezze provocate dai rischi di imposizione di dazi» è il commento del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, in sessione pubblica al Consiglio Ue Agrifish del Lussemburgo.

foto Wu Yi – by Unsplash

Rosé aromatizzati e flavescenza dorata

Chieste modifiche anche in materia di prodotti vinicoli aromatizzati. Il Consiglio ha sottolineato, in particolare, che l’uso della tipologia rosé sia consentito in riferimento a ulteriori prodotti regionali, rispetto a quanto già previsto dalla proposta della Commissione. L’idea è incontrare il gusto dei nuovi consumatori e soddisfare l’esigenza di poter disporre di prodotti innovativi. Infine, sul diffuso problema della flavescenza dorata, il Consiglio ha chiesto misure di prevenzione e gestione: vengono introdotte azioni di sostegno per il contrasto della fitopatia tra cui, come spiega lo stesso Consiglio in una nota, il monitoraggio, la diagnosi, la formazione, la ricerca e la comunicazione.

La proposta di Bruxelles

La proposta della Commissione presentata dal commissario Hansen – lo ricordiamo per punti – prevede strumenti per la gestione delle eccedenze produttive (estirpo, vendemmia verde); maggiore flessibilità nel regolamento delle autorizzazioni per gli impianti viticoli; fondi per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici; un sistema armonizzato di etichettatura (come i pittogrammi e le e-label); sostegno all’enoturismo per i consorzi a Dop. «Misure che consentiranno al settore di affrontare le sfide attuali, soddisfare le esigenze dei nuovi consumatori e cogliere le nuove opportunità a livello globale», ha dichiarato Czeslaw Siekierski, ministro dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale della Polonia, che fino al 30 giugno presiede il semestre europeo.

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