Prime indicazioni sulla stagione vitivinicola 2025 in Veneto, leader in Italia per volumi di vino prodotti. I vigneti sono «in buono stato di salute», secondo quanto emerso nell’incontro del Trittico vitivinicolo, di venerdì 27 giugno a Legnaro (Padova). L’evento, organizzato da Veneto Agricoltura, in collaborazione con Regione, Arpav e Crea, ha evidenziato come la flavescenza dorata abbia conosciuto una «diffusione minore in confronto al 2024», attestandosi ai livelli del 2023. Nel 2024, i volumi regionali sono stati di 10,7 milioni di ettolitri.
Il meteo, secondo l’Arpav regionale, ha avuto sui vigneti un’incidenza simile a quella del 2024, nonostante le temperature medie tendenzialmente più alte e un bilancio pluviometrico più consistente. Ne è derivata una maggiore fertilità nelle piante e una percentuale di allegagione più significativa. Germogliamento e fioritura sono in ritardo di circa una settimana rispetto al 2024. Secondo le stime Crea, la raccolta dell’uva dovrebbe cominciare tra 25 e 30 agosto.
«La stagione sta procedendo regolarmente e fa ben sperare per una vendemmia di qualità, ma non possiamo nascondere le preoccupazioni che arrivano dallo scenario internazionale», ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Federico Caner, citando poi i nuovi trend di consumo e i costi imposti dalle tensioni geopolitiche.
La Regione Veneto, a livello istituzionale, sta lavorando a fare pressione a livello nazionale ed europeo in modo che le decisioni politiche «non penalizzino le imprese». In particolare, la giunta Zaia ha salutato con favore l’allungamento a otto anni delle autorizzazioni di reimpianto e il rinvio delle sanzioni, come contenuto nel Pacchetto vino. «Ma serve di più – ha sottolineato Caner – servono regole semplici, certe e soprattutto tarate sulla realtà produttiva del nostro territorio».
flavescenza dorata – estirpo coatto Cartizze Prosecco Docg – foto assessorato agricoltura Regione Veneto
Altro fronte è l’assistenza tecnica contro la flavescenza dorata. I viticoltori devono seguire protocolli obbligatori di contenimento della malattia. Ma non sempre le cose vanno per il verso giusto. A Cartizze, infatti, è iniziato nei giorni scorsi l’estirpo coatto di due ettari di vigneto coltivato a uva glera, a tutela delle coltivazioni vicine, nei confronti di un’azienda agricola che non aveva rispettato i protocolli di lotta obbligatoria contro la fitopatia, ha fatto sapere l’assessore Caner. All’operazione ha collaborato anche l’amministrazione comunale di Valdobbiadene.
Il sindaco Luciano Fregonese ha sottolineato, in particolare, l’importanza della collaborazione tra enti per contenere la diffusione della flavescenza dorata, tutelando il lavoro degli agricoltori in un una zona di eccellenza del Prosecco superiore: «Non possiamo abbassare la guardia – ha concluso Caner richiamando i produttori alla responsabilità collettiva – perché il rispetto delle regole è la condizione minima per garantire la salute del vigneto veneto, che è patrimonio di tutti»
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