Terzo anno consecutivo sotto la media per la produzione mondiale di vino. Lโorganizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), nel suo consueto punto annuale (World wine production outlook), presentato a Parigi in modalitร online, ha stimato i volumi complessivi di vino del 2021 a 250,3 milioni di ettolitri (esclusi mosti e succhi dโuva), frutto di una proiezione che va da un minimo di 247.1 mln/hl a un massimo di 253.5 mln/hl. โI livelli produttivi sono estremamente bassi, appena sopra la storica e scarsa annata del 2017โ, ha commentato il direttore generale dellโOiv, Pau Roca. In sostanza, rispetto al 2020, il 2021 perde il 4% e si attesta a -7% in confronto alla media degli ultimi 20 anni.
LโOiv basa le proprie stime sulla produzione mondiale di vino su informazioni raccolte in 28 Paesi produttori, che hanno rappresentato lโ85% della produzione globale nel corso del 2020. Lโorganizzazione intergovernativa di natura tecnico scientifica, presieduta dallโitaliano Luigi Moio, ha sede a Parigi ed รจ composta da 47 Stati membri. Da settembre 2022 avrร una nuova sede, a Digione, capitale della Borgogna. La decisione รจ stata presa dallโAssemblea generale nelle scorse settimane. Saranno i locali dellโHotel Bouchu dโEsterno a ospitare gli uffici, la direzione e la presidenza.
La principale causa รจ da attribuire alle condizioni climatiche non favorevoli che hanno duramente impattato sullโEuropa nel corso del 2021. Al contrario, lโemisfero sud del Mondo (con raccolti record in diversi Paesi) e gli Stati Uniti rappresentano delle eccezioni in uno scenario complessivamente negativo e, fortunatamente, sono riusciti a compensare la flessione generale. Secondo lโOiv, lโimpatto di questa diminuzione nei quantitativi per il settore vitivinicolo mondiale deve ancora essere attentamente valutato e inserito in un contesto economico condizionato dalla pandemia da Covid-19, che ancora oggi sta determinando condizioni di alta volatilitร e forte incertezza nei mercati.
Il direttore generale Pau Roca, tuttavia, ha evidenziato la buona tenuta del comparto vitivinicolo di fronte alla congiuntura negativa. โNonostante il calo produttivo, il mercato dร segnali positivi. Nel 1ยฐ semestre 2021, il +9% in volume e il +21% in valore sul 2020 e i rispettivi +4% e +6% sul 2019 dicono che si va meglio del pre-pandemiaโ. E sono positivi, fa sapere lโOiv, anche i primi dati sui consumi: il trend 2021 รจ a circa +2%, ma i dati piรน certi si avranno ad aprile 2022. โSiamo ottimistiโ ha proseguito Roca, lanciando perรฒ un appello contro gli effetti del cambiamento climatico: โSfruttando le tecnologie digitali, cโรจ bisogno di trasformare tutta quella mole di dati disponibili in informazioni strategiche per le imprese vitivinicolo e per la loro attivitร di prevenzione di fronte agli effetti del climaโ.
Innanzitutto, va evidenziato che lโEuropa, a causa della scarsitร dei raccolti in Italia, Francia e Spagna, perde 22 milioni di ettolitri. La stima dellโOiv รจ di 145 milioni di ettolitri di vino, in calo del 13% rispetto al 2020 e molto vicina ai 141 mln/hl del 2017. Da quellโanno a oggi, il Vecchio Continente ha osservato unโaltalena di risultati con uno dei massimi storici raggiunto nel 2018 (183 mln/hl) e uno dei minimi come il 2019, a 153 mln/hl; poi la lieve ripresa nel 2020 (166 mln/hl) e il nuovo tonfo a 145 mln/hl del 2021.
I tre maggiori produttori mondiali, che rappresentano il 45% dei volumi (il 79% in Europa), hanno subito i pesanti effetti del clima, in particolare delle gelate tardive del mese di aprile. LโItalia mantiene la leadership mondiale con 44,5 mln/hl stimati e un -9% sul 2020 cosรฌ come sulla media dellโultimo quinquennio. Seconda piazza per la Spagna, intorno ai 35 mln/hl, a -14% rispetto allโanno precedente e a -9% sui cinque anni. Per la Francia non ci sono mezze misure: il 2021 รจ stato uno dei peggiori anni per la raccolta delle uve. Un raccolto difficile, che lโOiv non esita a definire disastroso a causa di elementi concomitanti: dal gelo di aprile alle piogge, dalla grandine agli attacchi delle muffe sulle piante di vite, che hanno provocato un crollo produttivo del 27%.
La versione completa di questo articolo, con i dati sulla produzione nel resto d’Europa, nel resto dell’emisfero Nord e nell’emisfero Sud รจ stata pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 4 novembre 2021
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a cura di Gianluca Atzeni
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