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Il Prosecco guarda al continente africano: diciassette Paesi adesso riconoscono la denominazione italiana

Ottenuta anche la registrazione del marchio in Kenya. Il presidente Giancarlo Guidolin: "Necessario puntare su mercati strategici e ad alto potenziale nel lungo termine"

  • 03 Giugno, 2025

Passo avanti nell’iter di tutela globale delle più vendute bollicine italiane. Il Prosecco Dop ha ottenuto la registrazione ufficiale del marchio in Kenya. Allo stesso tempo, il Consorzio di tutela ha annunciato che 17 Paesi appartenenti alla Oapi (Organizzazione africana per la proprietà intellettuale) hanno riconosciuto l’indicazione geografica (Ig) europea. Pertanto, solo il Prosecco conforme al disciplinare di produzione potrà essere venduto in questi mercati.

Mercato potenziale

In particolare, come fa sapere l’ente presieduto da Giancarlo Guidolin, in Kenya la registrazione del marchio è valida per 10 anni, a partire dal 29 maggio 2024. Invece, la domanda posta all’Oapi ha durata illimitata. Entrambi i procedimenti si sono conclusi senza alcuna opposizione di terzi. Il continente africano, oggi ancora marginale in termini di volumi di export (0,2 per cento), si sta affermando come un’area di grande potenziale per il futuro delle esportazioni italiane. Con una popolazione giovane, e una classe media in costante crescita e sempre più orientata verso i mercati globali, l’Africa si rivela un mercato strategico per lo sviluppo a lungo termine.

|Australian wine

Giancarlo Guidolin – presidente Consorzio Prosecco Doc 2024|Australian wine

La strategia del Consorzio

In tutti questi anni, il Consorzio con sede a Treviso ha lavorato per estendere la protezione del Prosecco a livello internazionale, registrando il marchio o l’indicazione geografica, protetta dalle norme Ue. «Oggi – spiega il presidente Guidolin – l’attenzione si concentra su Paesi ad alto potenziale strategico, contraddistinti da un forte afflusso turistico e da prospettive di crescita economica particolarmente dinamiche, come il continente africano. I recenti riconoscimenti – conclude – saranno strumenti utili al Consorzio per valutare future azioni, mirando sempre ad aumentare le esportazioni anche verso questi nuovi mercati emergenti». I Paesi compresi nell’Organizzazione africana per la proprietà intellettuale sono 17: Benin, Burkina Faso, Camerun, Repubblica Centrafricana, Comore, Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Guinea, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Mali, Mauritania, Niger, Senegal, Ciad e Togo.

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