Marche

Al via lo stoccaggio per la Doc Verdicchio Castelli di Jesi: "Misura necessaria. Con i dazi si teme la perdita di valore"

Il presidente Imt Michele Bernetti spiega come le misure di contenimento siano necessarie in vista di una vendemmia che si preannuncia abbondante

  • 16 Luglio, 2025

Per il vino รจ tempo di correre ai ripari. La Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi proroga la misura dello stoccaggioย  – giร  adottata l scorso anno – sino al 30 giugno 2026, a salvaguardia del mercato e della denominazione. Una decisione in linea con quanto stanno facendo anche altre denominazioni dal Pinot Grigio delle Venezie all’Igt Emilia-Romagna.

Si teme calo delle quotazioni

ยซOggi piรน che mai le misure di contenimento dellโ€™offerta diventano strategiche โ€“ รจ il commento del presidente di Imt, Michele Bernetti – in un contesto giร  difficile su scala globale, i paventati dazi al 30% dellโ€™Amministrazione Trump rischiano di generare danni importanti non solo sul mercato americano ma anche in quello continentale. La maggior disponibilitร  di prodotto potrebbe infatti generare un calo delle quotazioni in Italia e in Europa. Anche per questo la proposta Imt รจ stata accolta dai soci allโ€™unanimitร , ora servirร  ragionare sul regime delle autorizzazioni di nuovi impiantiยป. Sul tavolo nazionale cโ€™รจ anche la proposta di Unione italiana vini di bloccare per un anno i nuovi vigneti, dal momento che nonostante il trend dei consumi in calo, lโ€™Italia resta lโ€™unica nazione a crescere per superficie vitata.

Si aspetta una vendemmia con volumi medio-alti

Per il vino atto a divenire Verdicchio Castelli di Jesi Doc (resa massima pari a 140 quintali per ettaro), lo stoccaggio si attiverร  a partire dai 110 quintali, con un bloccaggio fino a 30 quintali per ettaro. La misura, valida fino al 30 giugno del prossimo anno salvo proroghe o mutate condizioni di mercato, si lega a una vendemmia che si preannuncia con volumi medio-alti. Lโ€™elasticitร  del dispositivo permette perciรฒ di intervenire in maniera coerente rispetto alla situazione di incertezza che sta investendo il vino su scala globale. Sarร  infine possibile riclassificare il prodotto stoccato senza alcun vincolo.

Il sorpasso dell’export sulle vendite in Italia

Sul fronte mercati, la Doc si guarda attorno: lo scorso anno per la prima volta la quota export ha superato quella delle vendite domestiche: 51,2%. Le destinazioni, nel 76% dei casi, sono quelle europee ma raddoppia lo share dei mercati asiatici โ€“ Giappone in primis – che ora valgono il 12% delle spedizioni e superano quelle verso le Americhe (11,3%). A valore, Regno Unito, Paesi Bassi, Usa, Germania e Svezia sono i principali sbocchi.

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