Poco meno di due anni fa, la chef indiana Ritu Dalmia faceva il suo esordio in Italia, a Milano, con il progetto Cittamani. Un ristorante di cucina indiana, e conviviale, per realizzare il sogno di Ritu di mettere insieme le sue origini gastronomiche con la grande passione per l’Italia, e la sua tavola, maturata in anni di frequentazione del Belpaese. E a guardarlo oggi โ con l’attivitร ben avviata e apprezzata da critica e pubblico โ un progetto che si รจ rivelato importante per esplorare la piazza milanese, indagando sulla sua propensione ad accogliere le novitร . La risposta dev’essere stata positiva, se ora siamo qui a parlare di Spica, secondo locale di Ritu Dalmiu e Analjit Singh in cittร . Inaugurato qualche settimana fa in via Melzo, al centro di un quadrilatero super vivacizzato dall’apertura recente di molti locali e attivitร di ristorazione, Spica รจ prima di tutto una dichiarazione d’amore per le cucine di tutto il mondo. E un manifesto sul valore della diversitร , che a tavola si trasforma nella curiositร di scoprire quanti piรน ingredienti, ricette e tradizioni possibili. L’altra parola chiave del ristorante, quindi, รจ convivialitร , e fa il paio con divertimento. L’atmosfera รจ volutamente informale, il menu mette insieme esperienze raccolte ai quattro angoli del mondo dalla cuoca indiana.
Con lei, in questo nuovo progetto, che a detta di chi l’ha ideato รจ prima di tutto โuna questione di cuoreโ, c’รจ Viviana Varese, chef di Alice da Eataly Smeraldo. Insieme, le due chef hanno scelto di collaborare per offrire a Milano, giร piuttosto aggiornata in fatto di cucine dal mondo, uno spazio dove la scoperta dell’altro รจ il primo motore in cucina e a tavola. Di conseguenza, il menu รจ suddiviso nelle 4 macro-aree geografiche (Europa, Americhe, Sud-Est Asiatico, Sub-continente Indiano) di un atlante gastronomico componibile secondo esigenza e curiositร dai commensali. Anche per questo, essere una tavolata numerosa aiuta a entrare nello spirito del posto: piรน si รจ, piรน saranno le opportunitร di esplorare i piatti in carta, peraltro ordinabili, in molti casi, anche come piattini da condividere. In cucina lavorano insieme nove cuochi di nazionalitร diverse, giร in passato al fianco di Ritu o Viviana, che supervisiona personalmente la brigata, guidata dagli chef Emiliano Neri e Shivanjali Shankar.
Cosa si mangia? Per il capitolo asiatico la scelta spazia principalmente tra la grande famiglia di dim sum e bao, i ramen giapponesi e le zuppe birmane; tra un bao al vapore ripieno con cotoletta di pollo e maionese di wasabi (8 euro, per due pezzi), una zuppa di cocco speziata con spaghettini e gamberi (15), un ramen con brodo di maiale e pollo, uovo marinato e verdure di stagione (16). L’India, invece, รจ il regno di samosa, dosa e paratha: i primi, tipici del Rajastan, sono fagottini di sfoglia sottile fritta e ripiena di patate e spezie, serviti con salsa di yogurt (8, 2 pezzi); dal Sud dell’India, invece, arrivano i dosa, crespelle di farina di riso e lenticchie con patate e riso, accompagnate con chutney di cocco e pomodoro (11); mentre il paratha, street food molto amato tra le strade di Delhi, รจ una focaccina fritta servita con diverse farciture di accompagnamento.
L’Europa di Spica รจ rappresentata ancora da due specialitร โdi stradaโ: la coca maiorchina, focaccia tipica delle isole Baleari, proposta con ricotta, fondente di cipolle, albicocca caramellata e noci (8) o con peperoni arrostiti, stracciatella, patate e acciughe (9), e la pizza fritta italiana, in versione vegetariana, con melanzane e parmigiano (8) o con capocollo di Martina Franca e stracciatella (10).
In America, invece, il viaggio si dipana ulteriormente tra Nord, Centro e Sud, tra tortillas, tostadas, ceviche, ma anche specialitร al bbq. Quindi spazio alle tortillas con patate dolci e avocado (12), spezzatino di maiale (13), baccalร e jalapeno (14), tutte servite con pico de gallo, guacamole e panna acida, in tre pezzi; ma anche alle ribs statunitensi, costolette di maiale al bbq con pannocchia, purรจ e verdure (13). Il capitolo dessert cerca di unire le cucine del mondo nel segno della golositร , tra un bombolone fritto con gelato alla nocciola, un waffle al cioccolato con caramello salato e l’immancabile tiramisรน.
Da bere, invece, si puรฒ contare anche sulla drink list di Mattia Bescapรจ, giร bartender di Cittamani, che per l’occasione propone 15 cocktail della casa ricchi di suggestioni esotiche e spezie. Tutto nello spazio (70 i coperti) progettato da Vudafieri-Saverino Partners, che dosa arredi di design made in Italy e stilemi presi in prestito da linguaggi architettonici del mondo. Nuovamente in nome di colore, condivisione, apertura (anche verso l’esterno, con ampie vetrate su strada). E il pubblico milanese sta dimostrando di apprezzare: ecco la ricetta di uno dei piatti piรน richiesti nel primo mese di attivitร di Spica.
Spica – Milano – via Melzo, 9 – www.spicarestaurant.com
a cura di Livia Montagnoli
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