ร tutto pronto per lโinaugurazione del ristorante italiano di Mario Gamba a Santa Monica. ร il 1994. Il 17 gennaio, a pochi giorni dallโapertura, una forte scossa di terremoto danneggia la struttura, il ristorante non รจ piรน agibile. โCosรฌ decisi di ritornare a Monaco. In poco tempo individuai il locale con un socio, a giugno aprii il mio Acquarello, avevo carta bianca. Era il mio destinoโ. Lโinsegna al Mรผhlbaurstraรe 36 rappresenta lโessenza della cucina italiana in Germania. A fine dicembre Mario Gamba รจ stato premiato come Chef dellโAnno nella guida Top Italian Restaurants. โPer aver saputo reagire con tempestivitร e coraggio alle difficoltร del 2020, proponendo anche attraverso il delivery un menu pregevole per tecnica e complessitร , attingendo a un bagaglio inesauribile di ricette regionali rivisitate con garbo e maestriaโ. Mario Gamba รจ il Maestro della cucina italiana in Germania, lโunico cuoco con le Tre Forchette in una nazione ancora indietro per quanto riguarda la ristorazione italiana.
Che cosa รจ per te la cucina italiana?
ร tecnica e ingrediente. ร la varietร del prodotto, che non ha nessun altro, ma soprattutto il sapore del prodotto. Siamo il paese del sole, con la natura benedetta mille volte, abbiamo – dal Brennero alle isole di fronte alla Tunisia – un bagaglio di sapori stupendi, ricchi di storia e cultura.
Come sta cambiando lโimmagine della cucina italiana in Germania?
Qui la cucina italiana รจ ancora pasta e spaghetti, la caratterizzano cosรฌ. Ma sono sempre piรน le persone che conoscono la nostra bontร regionale che cambia ogni 30 chilometri, come cambia un raviolo ogni 5 metri. E iniziano a sapere che abbiamo 600 paste diverse! Di sicuro se la cucina italiana รจ diventata famosa allโestero รจ per Marchesi, con il passaggio da trattorazione a ristorazione, a metร anni โ80.
Che cosa ti porti dietro della tua esperienza con Marchesi?
Lโattenzione. Il messaggio di Marchesi era di cultura e riconoscenza al valore del territorio e dellโuomo. Io ho conosciuto un Marchesi che poneva al centro di tutto lโetica. Sembrava un divo, ma non lo era. Gli piaceva provocare perchรฉ voleva far riflettere, come quando scrisse โoggi in menuโ e sotto il foglio era bianco. Ha messo al centro la vocazione del territorio, del luogo, dellโagricoltore che interagisce con il suo ambiente. La sua interpretazione regionale รจ stata preziosissima: รจ stato il primo a realizzare un libro sulle cucine regionali italiane ripresentante con un nuovo impiattamento e stile fotocromatico.
E nel rapporto con i suoi collaboratori?
Da lui ho lavorato due anni e mezzo in sala, ho imparato a dare importanza alle cose semplici. E aveva un senso di umanitร speciale, non lโho mai visto gridare. Piuttosto, quando si arrabbiava andava nel frigo dei formaggi e si mangiava un caprino in due secondi. E dava tanta, tanta importanza al servizio.
Come hai reagito alla crisi?
Siamo stati il primo ristorante stellato in Germania a proporre il take-away, ci siamo rimessi in discussione con un delivery in offerta al 50% rispetto ai nostri prezzi. La soddisfazione vera รจ stata ricevere tante lettere di supporto e congratulazione dai nostri clienti. Ho sentito la responsabilitร per chi lavora con qualitร per me da tanti anni. Ho pensato a mio figlio Massimiliano (sommelier e maรฎtre), Florian, Henry, al mio bravissimo sous chef giapponese Shin Ichikondo, con noi da 8 anni.
Back Camera
Hai rispolverato vecchi classici in carta?
Non ci siamo persi dโanimo, abbiamo cambiato lโofferta, aumentando notevolmente il nostro pubblico giovanile. Piatti piรน venduti? Classici come il vitello tonnato, la crema di patate, il brasato al Barolo o i ravioli di cioccolato con la salsa allโarancia.
Prossimo progetto?
Qui probabilmente saremo chiusi fino a fine febbraio, fino a Pasqua sarร molto difficile. Sono nervoso ma ottimista, avevo un progetto tutto nuovo, solo rimandato. Voglio aprire una serie di Pasta-manufaktur, pasta fatta in casa, puntare forte sulle paste ripiene, con piccoli laboratori a vista. Ero pronto ad aprire a Londra, Vienna, Zurigo, Parigi e Monaco. Ora rivedo tutto e riparto.
In che modo?
Proporremo poche cose ma buone, dal caffรจ ai dolci sempre fatti in casa. Voglio coinvolgere persone in pensione, dare lavoro a giovani del luogo che possono lavorare solo alcune ore la settimana; lโaspetto sociale sarร in prima linea. Pe me sarร un ritorno alla cucina essenziale con il prodotto al centro. Il minimalismo sarร la base del rinascimento. Di nuovo: lโetica prima dellโestetica.
In chiusura, ci presenti la tua Monaco gourmet. Dove porteresti un foodie in cittร ?
Benvenuti nella cittร italiana piรน a nord (ridacchia, ndr). Intanto, di primo mattino andiamo a fare colazione alla tedesca con una salsiccia bianca, il weiรwurst, che si mangia prima delle 12 alla Zum Franziskaner davanti allโOpera. Poi, dal Dallmayr, un negozio di delicatessen per entrare in sintonia con la gastronomia tedesca, dagli insaccati ai caffรจ filtro, alla pasticceria e tante golositร . Poi un giro sui tetti di Monaco per un piccolo aperitivo allโHotel Beyerischer Hof, con un bellissimo roofgarden.
Per un pranzo d’autore, invece?
Non puรฒ mancare una visita al Tantris, ristorante Due Stelle: lโuniversitร della cucina tedesca per il Nord Europa. ร stata anche la mia scuola, da lรฌ sono usciti tutti i migliori chef tedeschi, da Witzigmann a Winkler, da oltre 20 anni ora cโรจ Haas.
E poi?
E poi, di sicuro, lo Schumannโs Bar per un ottimo cocktail. In vena di un giapponese? Da Nobu al Mandarin Oriental, dal roofgarden si vede una Monaco inedita e bellissima. Per prendere il tรจ, con ottima torte, il posto giusto รจ lโHotel Vier Jahreszeitn (sulla Maximilian), che propone anche unโottima cucina bavarese. Tra i Biergarten con musica jazz, magari dโestate, vi consiglio ai bordi di Monaco il Waldwirtschaft. Un luogo democratico, si puรฒ anche portare il cibo da casa e ordinare solo da bere, รจ un luogo piรน piccolo rispetto agli enormi Biergarten di qui, lโatmosfera intima e conviviale: una chicca.
Acquarello Restaurant – Germania – Monaco –ย Mรผhlbaurstraรe 36 –ย +49 89 4704848ย –ย http://acquarello.com/assets/pdf/speisekarte.pdf
a cura di Lorenzo Ruggeri
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