Nel nostro peregrinare – tramite occhi e bocche dei validi collaboratori – in lungo e in largo per la Penisola alla ricerca dei migliori panifici d’Italia (la prossima edizione della guida Pane&Panettieri del Gambero Rosso verrร presentata a luglio), capita a volte di venire a conoscenza di progetti meravigliosi che perรฒ, per una mera questione di tempo, non possono essere inseriti tra le pagine stampate. In questi casi, viene in soccorso il web. Cosรฌ vogliamo raccontarvi una bella storia di ritorno al Sud che ha come protagonista un pane agricolo e due trentenni conversanesi dop.
ร la storia di Francesco Colella e Angelo Nardomarino, nati, cresciuti e ritornati a Conversano, che a settembre apriranno un panificio nel loro paese. โL’idea รจ nata a settembre dello scorso annoโ, ci racconta Francesco, โe dopo aver individuato il locale di un centinaio di mq, ci siamo subito attivati per presentare il progetto sfruttando il bando emesso da Invitalia con l’iniziativa Resto al Sudโ, lโincentivo promosso dal Ministero dell’Economia che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attivitร imprenditoriali nelle regioni del Centro e Sud Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017. โA fine ottobre ci hanno dato conferma del finanziamento a fondo perduto e in teoria avremmo dovuto aprire in questi giorni, purtroppo l’apertura รจ slittata per via dei cantieri bloccati…โ. Data di inaugurazione presunta: i primi di settembre 2020. Ma le idee sono giร chiarissime.
Francesco Colella con la pagnotta di grano verna e solina
Spacciagrani รจ un panificio, una filosofia di vita, la bottega sotto casa. โAbbiamo scelto questo nome perchรฉ nel dopoguerra lo spaccio alimentare era un punto di riferimento per la comunitร , ecco il nostro obiettivo รจ questoโ. Diventare tappa obbligata per tutti coloro attenti alla provenienza delle materie prime e alle modalitร di lavorazione. โCercheremo di proporre un pane differente da quelli che si possono trovare in zona, fatto con pasta madre e grani autoctoniโ. Ma quel che davvero li differenzia รจ il bagaglio di esperienze che si porta dietro Francesco: prima a Nizza in veste di pizzaiolo per ben quattro anni, poi in Bretagna in un panificio che lo ha iniziato verso l’amore per la segale. โTutto รจ nato da una chiacchierata su Instagram. Avrei voluto lavorare tanto in un panificio bretone ma senza il diploma di specializzazione, per il quale diventi un CAP boulanger, non ti fa lavorare nessuno, nemmeno a titolo gratuito. Cosรฌ un giorno ho iniziato a chattare con un giovane panificatore della zona e, tra una chiacchierata e l’altra, mi ha proposto di fare uno stage da lui. ร stato illuminante e ancora oggi mi porto dietro l’innamoramento per la tourte seigleโ. Tanto che il pane 100% segale, di un mulino piemontese, รจ votato a diventare il cavallo di battaglia del panificio Spacciagrani.
Insieme al 100% segale, Francesco sta sperimentando con altri grani e farine. Ci sarร chiaramente il pane con farina 0 biologica, un po’ per assecondare gusti e portafogli di tutti, ma in cantiere ci sono anche pani fatti con farine locali di una piccolissima azienda agricola di Casamassima, Gaia Agricolture. โร un’azienda familiare ora nelle mani del figlio piรน giovane, che dopo essersi laureato in architettura รจ rimasto letteralmente travolto dal fascino del grano. Coltiva Senatore Cappelli, saragolla e maiorca. Gran parte della linea, invece, รจ basata sulle farine del Molino Mariani, che lavora solo grani italiani, un assunto importante, soprattutto in questo periodoโ. I pani saranno principalmente da mezzo chilo e 250 grammi – โqui si dice un quartino di paneโ – ma nel weekend spazio anche per le grandi pezzature vendute pure al taglio.
โAttualmente sto lavorando con due lieviti, uno solido di un ceppo che sto facendo partire io e che rinfresco con la tipo 2, utile per i pani con farine piรน deboli, e il San Francisco gentilmente donatomi dal mitico Daniele Marรจ (del panificio Marรจ di Roma, ndr)โ. Un dono che fa capire quanto spirito comunitario ci sia tra certi panificatori. Pensiamo per esempio ad Adriano Del Mastro, che lo ha aiutato e lo aiuta tuttora con dei consigli su come gestire il lievito. โL’ho conosciuto grazie a Davide Longoni, dove sono stato per sette mesi di stage e senza il quale non avrei fatto tutte le esperienze che poi ho fattoโ. Prima dai fornai di Brisa, dove ha appreso tra le altre cose l’importanza del lavoro di squadra (non dimentichiamo che insieme a Longoni sono stati tra i primi promotori del bel progetto Panificatori Agricoli Urbani), poi da Gabriele Bonci, โรจ un guru, dico davvero. Da lui non si puรฒ far altro che ascoltare e cercare di assorbire anche solo un 10% della sua conoscenza. Poi lavorare con quelle materie prime lรฌ รจ un privilegioโ.
In onore di Bonci, al Panificio Spacciagrani ci sarร anche la pizza in teglia, senza nulla togliere, ovviamente, alla tipica focaccia barese, โquella con pomodorini freschi e patate nell’impasto, che sto sperimentando con una farina multicereali, mentre i panzerotti pugliesi li farรฒ con Senatore Cappelliโ. A servire, ci saranno Angelo, che ha un trascorso in sala, piรน un aiutante, con la speranza che i pochi tavoli previsti nel progetto iniziale possano ospitare i clienti senza fretta. Insomma, tutto รจ pronto per l’apertura e noi, come sempre, non vediamo l’ora di vedere accesi i motori.
Si parte: hanno scelto il 1ยฐ ottobre, Francesco e Angelo, per inaugurare il loro nuovo panificio in Via Fratelli Melillo. Un inizio in grande stile, grazie alla risposta positiva della clientela che sta giร manifestando interesse e curiositร nei confronti dei prodotti. โDa 5 giorni lavoriamo a pieno ritmo: lโaffluenza รจ alta, sin dalla mattina alle 8, ma il pubblico abbonda anche nel resto della giornataโ, raccontano i proprietari. โRimaniamo aperti fino alle 14 per consentire alle persone di fermarsi per la pausa pranzo, poi ci fermiamo qualche ora e ricominciamo alle 17. La sera, infatti, aumenta la richiesta di pizza per la merenda o la cena (il forno chiude alle 20.30)โ. Da Spacciagrani, perรฒ, si va anche per scoprire qualcosa in piรน sui metodi di panificazione, tanto che i clienti si confrontano spesso con lo staff in merito alle farine utilizzate e alle ricette delle specialitร tradizionali pugliesi: โOltre lโacquisto e il consumo, cโรจ altro. Capita che qualcuno si fermi a parlare con noi delle caratteristiche del pane, volendo saperne qualcosa in piรน. Ci fa piacere trasmettere consapevolezza e raccontare il nostro lavoroโ, spiegano.
Ma quali sono i prodotti di punta del Panificio Spacciagrani? Oltre al pane casereccio di Conversano, con lievito madre e grano tenero, cโรจ anche un filone simile al Lariano (che si ispira a quello realizzato da Gabriele Bonci). Poi la pagnotta di grano duro in crosta di sesamo e il pane con farina di segale al 100%, di due tipi: bauletto croccante ricoperto di semi e tourte siegle, una pagnotta di origine bretone. โA pranzo sforniamo molti tipi diversi di pizza e quella bianca รจ disponibile a ogni ora del giorno. Ma, soprattutto, stiamo cercando di differenziare i nostri prodotti attraverso lโimpiego di materie prime di qualitร , anche se questo significa modificare alcune ricette tipiche. Ad esempio, per gli impasti lievitati fritti come quello dei panzerotti con pomodoro e mozzarella, utilizziamo la farina di tipo 1. Stessa cosa per la focaccia barese, composta da farina di tipo 1 e 2: anche in questo caso parliamo di una preparazione rivisitata, grazie allโuso di farine meno raffinate. Lโultimo arrivato, infine, รจ il calzone con la cipolla, molto caro ai pugliesiโ. Nei prossimi giorni, poi, sarร pubblicato sulle pagine social il calendario del pane con lo schema settimanale delle varie tipologie, proposte a rotazione. Unโaltra idea per rafforzare il legame con i clienti, sempre piรน numerosi.
Conversano (BA) โ via Fratelli Melillo, 42 – www.facebook.com/spacciagrani.forno.indipendente
a cura di Annalisa Zordan
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