Dal Montepulciano d’Abruzzo al Nero d’Avola le vendite delle grandi Doc rossiste virano in negativo. A tradire sono soprattutto i giovani. Così i Consorzi pensano a nuove strategie. Anche “alleggerendo” i vini troppo carichi
Dieci anni con la marcia ingranata che oggi fanno dell'Etna Doc una delle più prestigiose denominazioni italiane. Tanto prestigiosa da non aver bisogno della campana della Doc Sicilia.
Etichetta e bottiglia perdono il loro fascino. Mercati importanti come Cina, Germania e Usa scelgono di approvvigionarsi dai produttori che vendono lo sfuso per farlo assemblare dai grandi marchi.
Sono diversi gli elementi che hanno portato il consumo cinese al top della classifica che ha visto stappare quasi due miliardi di bottiglie di vino rosso. Oltre al gusto anche le credenze giocano ancora un ruolo fondamentale.