Vino semplice, tannico e beverino, fermo o frizzante, molto versatile e con grandi potenzialitร . Il Fortana รจ consumato quasi interamente in loco, ma cominciano a farsi avanti i primi appassionati di questi calici semplici e generosi, piacevoli, conviviali. Nel mensile di settembre del Gambero Rosso gli abbiamo dedicato uno speciale. Qui trovate un assaggio.
Bizzarra fin dallโapproccio, la Doc mutua il nome da un ambiente che non esiste piรน: del Bosco Eliceo non rimane oggi che la testimonianza di sparuti lembi, rari gli assembramenti di lecci che tuttora sollevano la testa a sorvegliare il mare, dopo i disboscamenti avviati dai legati Pontifici che succedettero agli Estensi. A contendere la sabbia ai loro piedi, affondano le radici alcuni tra i vigneti piรน appartati e fascinosi dโItalia, perlopiรน a piede franco, perchรฉ in suoli simili neppure la fillossera riesce ad attecchire. Siamo allโinterno del Parco Regionale del Delta del Po, lungo la striscia costiera che dalle foci si srotola fino a quella del Reno (la Denominazione si allunga poi alla riviera ravennate, fin sotto le saline di Cervia), solcata dallโantica statale Romea e assediata da coltivazioni industriali, da qualche bruttura architettonica, da un turismo – quando tornerร – di cui talvolta รจ difficile afferrare il senso. La bellezza รจ appannaggio della splendida abbazia di Pomposa, degli abbacinanti profili di Comacchio, di qualche gioiello nascosto. E di vigneti atavici, segnati dai decenni e dal mare, espressivi come paesaggi umani.
Una varietร su tutte identifica il territorio, quellโuva Fortana o Uva dโOro che leggenda vuole importata dalla Cรดte dโOr borgognona per mano della principessa Renata di Francia, figlia di re Luigi XII che sposรฒ Ercole II dโEste e divenne Duchessa di Ferrara. ร unโuva assai particolare, a bacca nera, con grappolo chiuso e acini grandi; la si definisce fruttuosa, anzi โfruttanaโ, da qui la probabile origine del nome. Piuttosto tannica, piuttosto acidula, non di facile maturazione, pare incontrare qualche sorellanza col Sorbara, a cui si riconducono anche certe interpretazioni enologiche. ร lโuva delle sabbie per eccellenza, quella che giร decenni or sono fece titolare a una piccola Camargue emiliana, in questo caso ferrarese, targata Bosco Eliceo. Che regala bicchieri e visioni inaspettati.
Un buon vigneto da cui cominciare il viaggio si trova a San Giuseppe di Comacchio, Fondo Luogaccio, dove nei residui della Duna di San Giuseppe si ergono le viti dellโazienda agricola Mariotti: โSono riconosciute dalla Regione Emilia Romagna come vigneto storico Duna della Puia, antico toponimo della zona; รจ un primo passo per la tutela di unโagricoltura che potremmo definire arcaica, al cospetto di quella industriale, meccanizzata, che sta facendo man bassaโ. Piante stoiche, sentinelle del tempo, sorvolate dalla poiana e dal gruccione, attraversate dai cervi e dai daini, riprodotte attraverso la tecnica della propaggine: โUna vite non la si reimpianta, piuttosto la si ricrea interrando il tralcio di quella accanto. Ciรฒ รจ possibile soltanto nei vigneti a piede francoโ. Ha passione e dedizione da vendere Mirco Mariotti, che dopo gli studi in enologia conduce lโazienda a fianco della sorella Barbara sotto lโocchio vigile del padre Giorgio, in pista dagli anni Settanta e tra i promotori della Doc Bosco Eliceo (ottenuta nel 1989); diversi e svariati i vigneti in affitto, i piรน vocati in prossimitร del mare, 9 ettari per 30mila bottiglie totali, ancora uno spazio per lo sfuso.
โCi siamo accorti che certe pratiche enologiche ritenute tradizionali – dice Mirco – erano in realtร figlie del dopoguerra, e cโera dunque da guardare piรน addietro per recuperare lโessenza di questi luoghiโ. Terreni magrissimi, poveri di potassio, uve Fortana che anche dopo piena maturazione mantengono un ottimo Ph, adatto alla rifermentazione. โLa logica รจ data dal territorio, dal contesto pedologico: tu devi rispettarlo, accompagnarlo, specie quando ha un carattere cosรฌ particolareโ. Carattere che induce al vino frizzante, tanto che le prime rifermentazioni furono casuali. โAnche noi abbiamo imparato la lezione da quei clienti che ci compravano il vino sfuso, fermo, in damigiana, poi lo imbottigliavano per il loro consumo e ce lo riportavano mesi dopo, a farci assaggiare quantโera buono se divenuto frizzanteโ. Un residuo zuccherino รจ spesso presente, nel Fortana, e Mirco si appassiona alla rifermentazione in bottiglia, anche col metodo ancestrale.
โInizialmente saltavano i tappi ed era difficile raggiungere una qualitร costante, invece adesso certe tecniche ci restituiscono la profonditร , le molteplici sfaccettature del Fortanaโ. A incoraggiarlo fu Luigi Veronelli, che approcciรฒ una di quelle bottiglie col fondo, tappo a corona, etichetta sfacciatamente pop, spazzando via le iniziali diffidenze del mercato: โMi disse che somigliava ai vini che cinquantโanni prima beveva in queste zone – racconta Mirco – e che avrei dovuto persistere sulla mia strada. Il tempo ci ha dato ragioneโ. Oggi per Mariotti il mercato รจ perlopiรน estero, e con unโattenta politica di comunicazione e prezzi รจ riuscito a superare bene anche i mesi del grande blocco. Tra i gioielli delle sabbie segnaliamo il Rosato Frizzante Sรจt e Mรจz, su note di piccoli frutti rossi, e il piรน corposo e pepato Rosso Surliรจ!. Nella vasta produzione la Fortana resta sovente protagonista, anche vinificata con metodo classico, per uno spumante rosato e un raro blanc de noir dai sentori inebrianti.
ร un vigneto giardino quello dellโazienda agricola Corte Madonnina, confinante col monastero dellโabbazia di Pomposa, gioiello architettonico che da solo varrebbe il viaggio: i monaci benedettini furono eccellenti vignaioli, custodi del vino delle sabbie, e adesso il testimone รจ nelle mani di Vittorio Scalambra e di sua sorella Rita. โDal 2013 abbiamo avviato unโopera di rinnovamento – racconta Vittorio – abbandonando lโorizzonte della quantitร per quello della qualitร . I vini del Bosco Eliceo soffrono di una vecchia, perniciosa nomea che solo un lavoro attento, costante, puรฒ scrollar di dossoโ. Pratiche agronomiche rispettose, finalizzate a ottenere uve di pregio, moderne tecnologie in cantina per il controllo della temperatura e dellโossigeno in tutte le fasi della lavorazione: โCi siamo affidati a dei professionisti e i risultati si sono visti prestoโ. Sono 6 gli ettari di vigneto per circa 50mila bottiglie: โUna produzione limitata che permette uno standard di livelloโ. Tra le varietร adottate รจ lโuva Fortana a raccontare al meglio โla territorialitร , la tradizione. Clima caldo, sabbia, mare, hanno creato un binomio vite-ambiente che รจ inestricabile. Quello che noi cerchiamo di fare รจ ottenere unโottima maturazione e arrotondarne certe spigolositร , per andare incontro al mercatoโ.
Ne escono due versioni Doc: un frizzante Metodo Charmat, classico e identitario, lievemente tannico; un vino fermo da vendemmia piรน tardiva, che ben si adatta ai salumi tipici ferraresi, come la salama da sugo. Nel blend Insula Pomposiana le rotonditร si fanno piรน smaccate e la Fortana abbraccia il Merlot, che ritroviamo in purezza nel Micrologus, omaggio al trattato di musica medievale di Guido dโArezzo, giร monaco a Pomposa.
Altro vigneto storico lo si incontra scendendo fino al Lido degli Scacchi, ed รจ affidato alle cure dellโazienda agricola Caโ Nova, 3 ettari di terreno a mezzo chilometro dal mare. Marino Fogli si รจ fatto โoltre cinquantโanni di banco, tra farmacia e parafarmacia: credo siano abbastanza, adesso posso dedicarmi totalmente alla vignaโ. Cominciรฒ affiancando il padre, quasi per gioco, mentre era stato il nonno a investire per primo nellโagricoltura, perlopiรน coi seminativi. โIl problema verrร semmai con gli eredi, di figli non ne ho e mi pare che i nipoti non vogliano saperneโ.
Marino concluse lโuniversitร nel 1972, le conoscenze gli avrebbero permesso di approcciare la materia enologica in proprio, โma ho sempre preferito affidarmi a degli specialisti. Quando lavoravo come dipendente, da farmacista, alla vigna dedicavo ogni momento di pausa, ogni giorno di ferieโ. I suoi toni pacati tradiscono una passione verace, la sua filosofia produttiva รจ rispettosa della natura e della filiera, della tradizione. โIl Fortana รจ una gioia della tavola da abbinare allโanguilla, al baccalร , alle fritture. I comacchiesi lโhanno sempre imbottigliato con la luna calante di Pasqua, il residuo di zuccheri gli avrebbe poi donato la sua tipica effervescenzaโ.
Adesso le rifermentazioni avvengono in autoclave, ma si produce anche una versione ferma, leggera e garbatamente tannica, nonchรฉ uno spumante rosato, che si riallaccia a una suggestione nevosa. โEra il 1986, una terribile gelata ci costrinse a potare le diecimila piante allโaltezza del manto di neve, con un seghetto a mano. Un calvario, ma cosรฌ salvammo la vite, che nella vendemmia successiva ci ricompensรฒ con quantitativi esorbitanti, uve di poco grado e poco colore. Fu la prima volta che vidi la Fortana vinificata in chiaroโ. Tra i vini prodotti, curioso anche LโUrsiola da uva Rossiola, adesso registrata con questo appellativo ma un tempo ribattezzata come โbastarda del Fortanaโ: buccia sottilissima, maturazione precoce, ยซera il vino novello dei comacchiesi, lo si beveva giร lโ11 novembre, per San Martino, anche a fine pasto con le castagneยป. Per la vinificazione, Caโ Nova affida le sue uve allโazienda vinicola Mattarelli, e qui apriamo unโaltra pagina del nostro viaggio. Lasciandoci il mare alle spalle.
L’itinerario continua nel mensile di settembre del Gambero Rosso con l’azienda vinicola Mattarelli, la tenuta Garusola e lโazienda agricola Roberto Gennari.
a cura di Emiliano Gucci
QUESTO รจ NULLA…
Nel mensile di settembre del Gambero Rosso trovate l’articolo completo con un utile glossarietto per orientarsi al meglio tra i vari metodi di vinificazione, un focus sulle Ostriche d’Oro del Delta del Po, le 10 tavole consigliate dai vignaioli, i 10 piatti da abbinare al vino Fortana firmati La Capanna di Eraclio e gli indirizzi utili dove bere e mangiare in zona.
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