La viticultura calabrese continua a crescere bene, riservandoci ogni anno piacevoli sorprese, ma anche qualche momento di meditata riflessione. Intanto salutiamo – con grande piacere – il ritorno sulla scena di un grande vino del passato, di cui negli ultimi anni si è davvero parlato poco: il Greco di Bianco, un vino reliquia dalla tradizione millenaria che un gruppo di produttori appassionati e preparati sta provando a rilanciare con risultati più che eccellenti.
Ci hanno lasciato invece più perplessi alcuni vini della Doc Cirò; la scelta di alcuni produttori, consentita da qualche anno dal disciplinare di questa Doc, di utilizzare i cosiddetti vitigni migliorativi come cabernet sauvignon e merlot, a nostro avviso aggiunge ben poco alla qualità ma appiattisce e toglie molto alla tipicità e all’eleganza del gaglioppo prodotto nel suo territorio di elezione. Parliamo di vini spesso tecnicamente ineccepibili, ma che rappresentano un uno stile che appartiene ormai al passato remoto. Il mondo del vino, da anni ormai, sta andando esattamente nella direzione opposta, ovvero alla ricerca – nel bicchiere – della migliore espressione della tipicità, dei vitigni autoctoni e del terroir. Proprio da Cirò arrivano due dei vini premiati quest’anno, il Cirò Riserva 2015 di ‘A Vita, il primo Tre Bicchieri per Francesco e Laura De Franco, vignaioli attenti e rigorosi, tra i primi a Cirò a praticare l’agricoltura biologica. Tre Bicchieri anche a un altro Cirò, il Duca Sanfelice ’17 un grande classico dell’enologia calabrese, anzi del Sud Italia.
Riconquista ancora una volta (e sono 10!) i Tre Bicchieri il Moscato di Saracena ’18 della famiglia Viola, e chiude l’elenco dei premiati di quest’anno il Grisara ’18 di Roberto Ceraudo, un pioniere dell’agricoltura biologica e biodinamica in Calabria. Novità interessanti arrivano anche dal Reggino, dove ben figurano due cantine all’esordio sulla nostra guida: Mariolina Baccellieri e Barone Macrì.
Anche quest’anno sono aumentate le aziende che hanno inviato i loro campioni alle nostre degustazioni: la mancanza di spazio ci costringe ad un turnover tra schede grandi e piccole. Non se ne abbiano i produttori che nonostante gli ottimi risultati si ritrovano tra le seconde… Rimedieremo nelle prossime edizioni. Stesso discorso per aziende come Criserà, De Mare, La Peschiera, Le Moire e Zito, che avrebbero sicuramente meritato anche loro una adeguata segnalazione.
© Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007 Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novità del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati
La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
No results available
ResetNo results available
Reset