La pandemia da Covid-19 e il moltiplicarsi dei contagi in sempre piรน Stati, e a tutte le latitudini, sta costringendo i protagonisti della promozione del vino italiano allโestero a rimettere rapidamente mano ai piani e ai progetti recentemente approvati per lโannualitร 2019-2020.
Fiere saltate dallโEuropa allโAsia, chiusura degli spazi aerei, limitazioni agli spostamenti, quarantene, paura del contagio, ipotesi di blocco delle attivitร . Tutto contribuisce a creare una situazione di estrema incertezza e di sospensione, in un momento dellโanno che, invece, da sempre รจ cruciale per gli aspetti commerciali e per quelli della comunicazione.
La maggior parte delle imprese italiane, il 70%, stima una perdita del business del 40% in un mese, il 17% stima un danno lieve e il 9% un danno medio a causa degli effetti del Coronavirus. Il sondaggio Promos Italia, agenzia per lโinternazionalizzazione del sistema italiano delle Camere di Commercio, fotografa una situazione complicata che pesa sul tessuto imprenditoriale italiano. Seicento gli operatori interpellati: โStiamo pagando un conto molto salato. La maggior parte sostiene di aver perso intorno al 40% per il drastico calo delle vendite e delle difficoltose relazioni internazionaliโ, afferma il presidente Giovanni Da Pozzo. In particolare, allโestero per due aziende su dieci รจ tutto bloccato mentre cโรจ un 9% che non segnala problemi e un 13% che riesce a mantenere a regime le attivitร . Conseguenze limitate per il 30%, a causa di contatti rallentati con i partner (23%) e conseguenze solo su alcuni mercati (7%).
ร in questo periodo, infatti, che si tengono alcune tra le fiere piรน importanti ed รจ in questi mesi che, solitamente, le cantine italiane presentano le nuove etichette alla stampa specializzata e al grande pubblico, prima di prepararsi nuovamente alla stagione di raccolta. Per le imprese italiane orientate allโexport, che anche nel 2019 ha segnato un nuovo record a valore (oltre 6,3 miliardi di euro), il blocco delle attivitร nei Paesi terzi rappresenta un nuovo ostacolo alla competitivitร e un’altra sfida da affrontare con la massima razionalitร .
Come di consueto, anche per questo 2020, oltre 100 milioni di euro di fondi comunitari (Ocm vino) sono stati assegnati alle Regioni (70%) e al fondo nazionale (30%). Investimenti che, come รจ noto, moltiplicano per due volte il loro valore, considerando il contributo a carico delle imprese che oscilla tra il 40% e il 60%. Ebbene, tutto questo rischia di fermarsi di colpo o di essere stravolto, mentre il Mipaaf ha giร chiesto a Bruxelles piรน flessibilitร in materia di rendicontazione dellโOcm vino e sta predisponendo un decreto ad hoc che eviti la perdita di risorse e penalitร alle aziende.
Il Governo italiano รจ giร al lavoro per evitare contraccolpi per le aziende. Il capo dipartimento Mipaaf per le Politiche europee e internazionali, Giuseppe Blasi, ha chiesto allโUe opportune deroghe sui programmi di sostegno delle Ocm e maggiore flessibilitร sullโesecuzione e sulla tempistica delle attivitร programmate, in particolare per il comparto vino. Nel dettaglio, il Mipaaf vuole evitare di mettere in difficoltร le imprese eliminando le penalitร se queste non riusciranno a spendere almeno lโ80% del budget assegnato (come previsto finora), consentendo, inoltre, di modificare il mercato target a paritร di budget (entro maggio) e il tipo di azione promozionale da intraprendere in uno stesso mercato a seconda dellโandamento dellโepidemia. Tutti provvedimenti che entreranno in uno specifico decreto Mipaaf, che dovrร passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni in tempi brevi.
Sabato 14 marzo รจ arrivata una risposta positiva dalla Commissione europea al Mipaaf. Oltre alla proroga delle domande Pac, Bruxelles ha assicurato la piรน ampia disponibilitร ad esaminare le altre richieste presentate dallโItalia: tempi di liquidazione degli aiuti Pac per la campagna 2019, rimodulazione dei programmi di promozione, proroga delle scadenze relative alle Ocm vino e ortofrutta, rendicontazione dei Programmi di sviluppo rurale. Per la ministra Teresa Bellanova si tratta di una “buona notizia che viene incontro alle sollecitazioni ed esigenze delle aziende. Allo stesso tempo ritengo positiva l’apertura sulle altre richieste inoltrate”.
In attesa di capire cosa ne verrร fuori, il settimanale Tre bicchieri ha raccolto alcune testimonianze dirette di chi in materia di promozione estera ha una lunga esperienza.
Quello promosso dallโassociazione degli imprenditori agricoli รจ un progetto di ampio respiro, per una spesa totale di oltre 7 milioni di euro di fondi Ocm, che abbraccia diverse aree. Lo spiega il direttore generale Francesco Postorino, elencando i mercati target: โStati Uniti, Canada, Messico, Perรน, Cile, ma anche Australia e Nuova Zelanda, Cina, Vietnam, Giappone fino a Norvegia e Svizzera. Alla luce di quanto sta accadendo, e delle incertezze legate al Covid-19, le attivitร andranno ripensate e dovremo probabilmente adeguarci a seguire modelli di promozione meno fisici e piรน virtuali, anche attivando i collaboratori in locoโ. Ma cโรจ di piรน.
Il dg Postorino non nasconde le preoccupazioni per quello che il presidente di Confagri, Massimiliano Giansanti, aveva denunciato nei giorni scorsi: il tentativo di screditare il Made in Italy: โSono in atto una serie di manovre speculative di basso livello nei confronti dei nostri prodotti, per cui ogni occasione รจ buona per mettere in moto meccanismi di condizionamento del mercato. Si iniziano a mettere in discussione anche gli imballaggi dei prodotti. Questo non รจ piรน un confronto lealeโ. Ecco perchรฉ il ruolo delle istituzioni diventa piรน che mai fondamentale in questo momento.
Lโaumento dei fondi per il Made in Italy annunciato da Farnesina e Mise (350 milioni di euro per il fondo di garanzia sullโexport) รจ una โbuona notiziaโ, ma ai governi va chiesto lโimpegno โper ripristinare la regolaritร delle relazioni commerciali e per supportare un recupero di posizioni che sarร necessario fare in mercati dove si rischia di perdere quote. Non escludo che in qualche caso saremo sostituiti da altri per mere difficoltร logistiche. A soffrire, infatti, sono soprattutto le aziende piรน internazionalizzateโ.
Lโaugurio รจ che si possa riprendere un cammino regolare prima dellโestate: โPrima di ragionare sui progetti sarร importante avere un panorama sufficientemente chiaroโ. Le notizie sulla riduzione dei contagi in Cina, annunciate dal governo di Pechino, significano che โda questa situazione si puรฒ uscireโ ma anche che โnon possiamo correre il rischio di ricadute. Per questo motivoโ conclude Postorino โci vuole maggiore collaborazione delle istituzioni. E, tornando allโOcm, vanno evitate rigiditร interpretative e cavilli burocratici che ostacolano le attivitร allโestero. Il rispetto delle regole ci vuole ma ci vuole anche buon senso. Noi vogliamo fare promozione del Made in Italy e per vincere la sfida sui mercati cโรจ bisogno del contributo di tuttiโ.
Riccardo Ricci Curbastro รจ rientrato da qualche giorno in Franciacorta dagli Stati Uniti, dove il tema Coronavirus non appare sentito come in Europa. La federazione da lui presieduta ha elaborato un progetto da un milione di euro, che ha ottenuto lโok del Mipaaf per fare informazione e promozione dei vini italiani a denominazione dโorigine. Tra le attivitร previste ci sono eventi di rilevanza internazionale, seminari di degustazione, gala dinner, restaurant week e incoming in paesi target come Stati Uniti e Messico. Molte azioni sono state giร svolte a febbraio.
โCertamente dovremo tutti fare i conti con lโemergenza sanitaria in atto, che potrebbe richiedere delle modifiche ai programmi in corsoโ spiega Ricci Curbastro, che invita ad attendere lโevolversi della situazione per valutare una variante sui Paesi target del progetto: โLe azioni da realizzare sono previste tra fine ottobre e metร dicembre 2020. Pertanto, cโรจ ancora tempoโ. Le istituzioni europee e italiane, ad avviso del presidente di Federdoc, si sono attivate per mettere in condizione sia i Consorzi sia le aziende di assolvere gli impegni assunti e proseguire le attivitร di promozione del Made in Italy: โVisto perรฒ che la situazione cambia ogni giorno ci aspettiamo dalle istituzioni la massima flessibilitร โ conclude โper affrontare al meglio le criticitร che potranno sopraggiungereโ.
Per i 19 brand italiani riuniti sotto lโombrello dellโIstituto del vino italiano di qualitร Grandi marchi (tra cui Argiolas, Gaja, Tasca, Jermann, Pio Cesare), le attivitร del 2020 sono pianificate in mercati strategici come Stati Uniti, Canada e Svizzera. Sei milioni di euro di spesa per una pluralitร di azioni di promozione che attualmente restano sospese: โStiamo monitorando i mercati per capire come stanno reagendoโ sottolinea il presidente Piero Mastroberardino โper poter poi adottare strategie idonee a fronteggiare la nuova situazione da inserire nei piani a progetto. Al momento, piรน che adottare strategie alternative che risulterebbero premature occorre tenere sotto controllo la situazione in stretto rapporto con i nostri partner commerciali nei Paesi targetโ.
Le nuove regole europee sullโOcm trovano il plauso dellโistituto che, allo stesso tempo, chiede lโimpegno delle istituzioni: โAlmeno per quanto riguarda lโItaliaโ aggiunge Mastroberardino โsi dovrebbe avviare appena possibile una forte campagna di riaffermazione generale del Made in Italy e dellโagroalimentare, in particolare, di cui il vino รจ una delle componenti piรน importanti per valore allโexportโ. ร questo il motivo per cui per il vino, nello specifico, sarร โopportuna una campagna di riaffermazione della qualitร del vino italiano, dei suoi territori e della sua filiera di produzione. E un sostegno particolareโ conclude Mastroberardino โdovrebbe essere assicurato per un forte rilancio del turismo enogastronomicoโ.
Beniamino Garofalo ha appena preso possesso della scrivania negli uffici di Santa Margherita gruppo vinicolo. Il suo compito da nuovo amministratore delegato (prende il posto di Ettore Nicoletto passato a Bertani Domains) sarร consolidare e incrementare il posizionamento dei numerosi brand di questo storico player italiano allโestero, che negli Stati Uniti realizza buona parte dei ricavi annui. Ed รจ sul mix di mercati storici ed emergenti che รจ stato scelto di concentrare gli sforzi per il 2020: โNella pianificazione redatta lo scorso anno, lontani da qualsiasi previsione su ciรฒ che sarebbe avvenuto di lรฌ a pochi mesiโ racconta Garofalo โavevamo mantenuto un approccio tradizionale, privilegiando, oltre alla comunicazione, gli eventi e le attivitร di incoming per operatori di settore e stampa, individuando non solo nei partner storici quali Stati Uniti e Canada, ma anche nei crescenti distretti di allora โ Cina, Hong Kong, Giappone, Singapore su tutti โ delle grandi opportunitร โ. Tuttavia, alla luce del nuovo scenario mondiale, secondo il manager, occorre una โrivalutazione dโinsiemeโ.
Piani e strategie dovranno cambiare in maniera condivisa: โSiamo quotidianamente in contatto coi nostri partner nel mondo e valutiamo lโevolversi della situazione. I cambiamenti avvengono in tempo reale, nellโarco della stessa giornata. In primis, ci siamo occupati di mettere in sicurezza i collaboratori e di garantire ai partner la massima assistenzaโ. Difficile, in questo momento, pensare a una strategia alternativa sui mercati target. โร prematuroโ prosegue โma siamo pronti a muoverci sulla base di come evolverร la situazione. Prima cโรจ bisogno che il quadro riesca a darci indicazioni un poโ piรน precise sul medio periodoโ.
Qualche speranza arriva dalla flessibilitร sul regolamento dellโOcm vino introdotta recentemente dalla Commissione europea, per far fronte a unโaltra emergenza: i dazi negli Stati Uniti. โLโEuropa sta dando segnali di attenzione ed รจ evidente la necessitร di immettere non soltanto risorse ma anche flessibilitร nelle strategie comunitarieโ, prosegue Garofalo che, sui progetti Ocm รจ molto chiaro: โร importante che nella valutazione finale dei piani giร approvati si consideri la difficoltร di completare i progetti nei tempi concordati e che si possa modificare la destinazione di fondi da un Paese a un altro a seconda dellโevolversi della crisi sanitariaโ. Santa Margherita, attraverso il consorzio Italia del Vino, gestisce le attivitร allโestero: โCi stiamo rapportando con le autoritร nazionali e comunitarie per capire il perimetro di questa flessibilitร promessa. Il momento รจ complesso e richiede, da Bruxelles e Roma, unโattenzione nuova alle necessitร delle impreseโ.
โIn uno scenario che non conosciamo, lโItalia come Paese esportatore รจ fortemente esposto alla concorrenza e in questo momento veniamo considerati quasi come degli appestatiโ. Non usa mezzi termini Paolo Annavini, presidente di A&Elle Associati Consulting, societร con sedi a Roma e Verona che rappresenta circa 300 aziende del wine&food italiano e che da anni lavora sul tema dellโinternazionalizzazione e della programmazione, anche con fondi Ocm vino.
โMolte attivitร stanno saltando e le aziende per il momento non sanno come riprogrammare. In Cinaโย sottolineaย โse le cose andranno bene potremmo riprendere a giugno, mentre il Giappone ha chiuso le frontiere, la Corea non รจ messa molto meglio, negli Usa hanno bloccato i voli dall’Ue. Insomma, il momento รจ delicato, gli spazi ristretti e bisognerร attendere. Per di piรน, riceviamo lamentele da parte delle aziende per la mancata accettazione dei vini esportatiโ. In questo contesto, vanno salutate con favore le misure del Mipaaf in nome di una maggiore flessibilitร nelle regole di rendicontazione dellโOcm: โAttualmente le aziende rischiano di non riuscire a spendere i soldi assegnati per il Covid-19 e di subire delle penalizzazioni. E questo va evitatoโ.
a cura di Gianluca Atzeni
Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanaleย Tre Bicchieri del 12 marzo 2020
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