Spesso ci troviamo a confrontare le nostre esperienze gustative di un vino con altri riscontrando delle differenze percettive e, quindi, esperienziali diverse. Il primo pensiero che facciamo per giustificare questa diversitร corre verso delle ipotetiche differenze di apprendimento o di abitudine che rendono molto variabile lโesperienza soggettiva. Dโaltra parte, Gordon Shepherd, professore di neurobiologia della Yale School of Medicine, in uno dei suoi testi dedicati alla Neurogastronomia (2012), dimostra quanto gli esseri umani abbiano un senso del sapore molto sviluppato e fortemente differenziato, per via della complessa elaborazione che avviene nel loro cervello e quindi a causa delle diverse occasioni di apprendimento. Ecco che le abitudini familiari, sociali e culturali incidono sullโabilitร percettiva e discriminativa dei sapori. Ma si tratta solo di esperienze e di abitudini o vi sono anche delle specificitร psicofisiologiche e neurologiche che ci differenziano?
In realtร , esiste anche una profonda differenza intersoggettiva determinata da aspetti genetici e dal numero di papille gustative nella lingua. Una delle principali varianti del gusto legate alla genetica รจ, infatti, la presenza di piรน di 25 tipi di recettori per percepire i sapori amari e inviare messaggi di ยซallarmeยป al cervello. Sulla base di questa capacitร , geneticamente determinata, si possono distinguere tre grandi categorie di persone: i super-taster, ovvero coloro che sono particolarmente sensibili ai sapori e che percepiscono il dolce molto piรน dolce di altri soggetti; i taster medi, che tendono a preferire i sapori dolci a quelli amari e che percepiscono lโaspartame con un retrogusto amaro. Sono quelli che preferiscono la Coca Zero alla Diet Coke; i non taster, ovvero coloro che non hanno una certa sensibilitร ai sapori e che rappresentano circa il 25% della popolazione.
foto vini Rivera – Castel del Monte
I super taster presentano una maggiore densitร di papille fungiformi sulla superficie anteriore della lingua e percepiscono lโamaro piรน amaro, il dolce piรน dolce e il piccante piรน piccante. Soggetti con 10 papille gustative per centimetro quadrato apprezzano di piรน il caffรจ espresso senza zucchero, mentre i soggetti con 100 papille gustative per cm2 preferiscono il cappuccino e il tรจ verde. Come riconoscerli? Si puรฒ facilmente attraverso una diversa reattivitร ad un preparato che risulta ai super taster particolarmente amaro. Si chiama propiltiouracile, detto ยซPropยป, legato proprio alla percezione dellโamaro. Diversi studi hanno riportato che i Prop ‘non tasters’ rispetto ai ‘tasters’ presentano una piu? bassa abilita? nel riconoscere e percepire i grassi contenuti i cibi, mostrando una piรน alta accettabilitร nei confronti di questi ultimi. Questa differenza รจ anche legata al genere, poichรฉ le donne hanno qualche probabilitร in piรน di essere super taster (34%) rispetto agli uomini (23%), spiegando la maggiore abilitร (in media) delle donne di percepire piรน intensi i sapori.
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