La riorganizzazione delle vendite a distanza di Italian wine brands nella sede di Valle Talloria, a Diano D’Alba (Cuneo), fa tremare i sindacati di categoria Fai, Flai e Uila che hanno denunciato il rischio lavorativo per ben 44 dipendenti. La societร quotata in Borsa Italiana, che nel gruppo annovera la controllata Giordano Vini, in passato specializzata nel business delle vendite telefoniche di vino, ha annunciato una riorganizzazione della sede piemontese e il trasferimento del personale in provincia di Verona.
Il segmento del teleselling negli ultimi anni รจ entrato in crisi perchรฉ i consumatori preferiscono acquistare i prodotti attraverso il canale internet. Questo cambiamento, secondo la societร che nel 2023 ha registrato ricavi per 429 milioni di euro, rende economicamente non piรน sostenibile il mantenimento di una organizzazione interna dedicata al teleselling, dal momento che proprio le vendite telefoniche hanno subito un ยซprogressivo e inarrestabile ridimensionamentoยป, come spiega la stessa Iwb. La controllata Giordano vini, inoltre, ha da tempo sviluppato il canale digital che porterร alla dismissione dell’unitร piemontese dedicata al teleselling. L’effetto della riorganizzazione e dell’ottimizzazione della produttivitร , per Italian wine brands, porterร quindi a trasferire il personale oggi a Valle Talloria – รจ questo l’annuncio fatto ai sindacati – nella sede veneta di Calmasino di Bardolino (Verona), acquisita nel luglio 2021 da Iwb per 150 milioni di euro, con l’operazione Enoitalia.
L’avvio delle procedure di licenziamento collettivo degli addetti alle attivitร di teleselling di Giordano Vini vede coinvolte complessivamente 44 persone ยซche si ritroveranno senza occupazione – sottolineano le organizzazioni sindacali in una nota ufficiale – visto che il trasferimento da Cuneo a Verona sarร difficilmente realizzabile. In aggiunta alle conseguenze negative per i lavoratori e le lavoratrici ancora in forza a Giordano Vini nonchรฉ per tutto lโindottoยป. I dubbi e i timori espressi nei mesi scorsi da Fai, Flai e Uila, in sostanza, sembrano essersi concretizzati: ยซSolo pochi mesi fa la procedura di acquisizione totale o parziale di diverse realtร vinicole su tutto il territorio nazionale da parte di Iwb Italia – scrivono – si era chiusa con un mancato accordo, dettato sia da una non trasparenza degli assetti occupazionali, sia da una totale assenza di volontร della societร di assumere impegni nei confronti della forza lavoro e di reticenza rispetto al piano industriale della nuova realtร ยป.
Nella relazione finanziaria 2023 di Iwb, le vendite del canale teleselling hanno totalizzato ricavi per poco piรน di 12,1 milioni di euro, contro i 13,9 mln di un anno prima e i 16,8 mln del 2021, con flessioni in doppia cifra sia in Italia sia all’estero, per una decrescita annua del 15% tra 2021 e 2023. Il canale digital, nel 2023, ha sfiorato per Iwb i 20 milioni di euro di ricavi (-2,1% sul 2022) con un tasso di crescita medio annuo negativo per il 5,8% tra 2021 e 2023. ยซIl gruppo Iwb assieme alle organizzazioni sindacali studierร – secondo quanto reso noto dalla societร – forme di supporto in favore delle persone interessate da questa riorganizzazioneยป. Mentre le segreterie nazionali dei sindacati ยซvaluteranno le piรน idonee azioni a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici di Iwb Italia S.p.a. e Giordano Viniยป. L’impatto sociale sul territorio di Cuneo potrebbe essere ยซgravissimoยป.
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