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Storia del Lagorai, il Trentodoc affinato sott'acqua sul fondo di un lago

Ci sono duemila bottiglie di bollicine di montagna che da cinquecento giorni riposano sotto lโ€™acqua a venti metri di profonditร  e otto gradi di temperatura costante. Sono appoggiate sul fondo del lago di Levico, in Trentino, e attendono.

  • 28 Giugno, 2019

Questa รจ la storia di due fratelli, Giorgio e Andrea Romanese, che hanno deciso di sperimentare un metodo di affinamento del loro Trentodoc usando il letto di un lago di montagna come cantina e riuscendo a produrre un vino unico nel suo genere.

Gli esordi della Cantina Romanese

Lโ€™idea รจ venuta a Giorgio che, assieme al fratello Andrea, ha ricevuto qualche anno fa in ereditร  cinque ettari di terra coltivati a vigneto a seicento metri sul livello del mare in Valsugana. Fino a quel momento i fratelli si occupavano di altro, ma era unโ€™ereditร  troppo importante da abbandonare. Si sono messi a studiare, a provare, a sbagliare. โ€œCi abbiamo messo dieci anni a fare un grappolo di qualitร โ€ racconta Giorgio โ€œma non abbiamo mai rinunciato. Io conoscevo il metodo perchรฉ avevo studiato enologia, ma non bastavaโ€. Sono andati avanti con caparbietร  fino a quando hanno iniziato a produrre le prime bottiglie. โ€œQuando ti trovi da solo ti devi arrangiareโ€ dice Giorgio โ€œe noi lo abbiamo fatto fin dallโ€™inizio, fino ad arrivare a produrre del buon vinoโ€.

lagorai trentodoc_recupero delle bottiglie.

L’idea dell’affinamento subacqueo

Ma quella cantina e quella terra ricevute in ereditร  dal padre dieci anni prima avevano ancora bisogno di qualcosa. E cosรฌ nel 2013, dopo aver studiato ed essere andato un po’ in giro per il mondo, Giorgio decide di provare ad affinare in fondo al lago una parte delle bottiglie del loro chardonnay spumantizzato con metodo classico (mille bottiglie su un totale di quattromila), lago che fin da ragazzino era stato suo compagno di avventure e di giochi durante lโ€™estate. L’affinamento sott’acqua รจ una pratica di cui abbiamo qualche esperienza giร  in Italia (la piรน nota รจ forse quella di Bisson, con il suo Abissi) ma ancora molto rara.

โ€œCi hanno presi per pazzi qui intorno, pensavano che non saremmo arrivati da nessuna parte con quelle bottiglieโ€. Ma il pensiero era fisso: cosa cโ€™รจ di meglio del buio del fondo di un lago, a una temperatura pressochรฉ costante sia dโ€™estate, quando all’esterno si raggiungono anche i 30ยฐC, sia dโ€™inverno, quando una coltre di ghiaccio ricopre la superficie del lago, e la totale assenza di luce, per garantire un affinamento ottimale? E cosรฌ hanno provato a calare nel lago due gabbie da cinquecento bottiglie per due anni. Lโ€™attesa e la pazienza sono le virtรน dei vignaioli e i fratelli Romanese non fanno eccezione: โ€œogni tanto controllavamo lo stato delle bottiglie avvalendoci dellโ€™aiuto di un gruppo di sub locali, nostri amici, che ne ripescavano una per verificare lโ€™evoluzione e la qualitร  del vinoโ€.lagorai trentodoc_recupero delle bottiglie.

Lagorai vino Trentodoc: il frutto dell’affinamento subacqueo

Il risultato, perรฒ, รจ stato sorprendente: un vino trasformato, dai profumi unici, setoso e di grande identitร , in grado di rappresentare splendidamente il proprio territorio di montagna. Lagorai Trentodoc dosaggio zero รจ il nome delle bottiglie, tutte numerate, che escono ogni due anni dal lago (le prossime verranno ripescate ad ottobre 2020), che vengono pulite dai segni del tempo, etichettate e messe in vendita. โ€œรˆ stata una grande soddisfazione assaggiare la prima volta questo vino custodito in fondo al lagoโ€ sorride Giorgio โ€œperchรฉ questa tecnica lo fa evolvere, trasformare in qualcosa di diverso, magico e molto specialeโ€.

lagorai trentodoc_recupero delle bottiglie.

La Cantina Romanese fa parte delle cinquantatrรฉ cantine che rappresentano in Trentino le bollicine di montagna e che seguono un disciplinare rigorosissimo. Il Lagorai รจ oggi il loro fiore allโ€™occhiello; le bottiglie vengono vendute a grandi ristoranti, finiscono in carte dei vini selezionate o si possono trovare in cantina che apre tutti i fine settimana ai turisti e dove si organizzano anche degustazioni e sedute di yoga.

lagorai . una bottihglia davanti al lago

Giorgio e Andrea rappresentano oggi un punto di riferimento per la Valsugana: il loro vino fa un percorso incredibile e passa nel giro di pochi mesi dai seicento metri di altitudine ai venti di profonditร  di un lago. E forse loro padre ci aveva davvero visto giusto: quei cinque ettari di smarrimento sono diventati, oggi, dopo tanti sforzi, paure e coraggio cinque ettari di sorrisi e pura felicitร .

Cantina Romanese – Levico Terme (TN) – SP11, 52 – 347 381 7590 – [email protected]

a cura di Tommaso Costa

 

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