Lāatmosfera del luogo di degustazione ha un ruolo determinante nella costruzione dellāesperienza enogastronomica. In particolare, i suoni e la musica hanno sempre avuto un ruolo fondamentale. Da sempre, il sistema uditivo ha avuto unāimportante funzione adattativa, non a caso ĆØ strettamente connesso con il sistema limbico (luogo cerebrale delle emozioni), da una parte, e, dallāaltra, alla corteccia prefrontale (deputata alle decisioni ed alla valutazione della gradevolezza dellāesperienza) e alla corteccia motoria. Queste connessioni spiegano la capacitĆ che ha la musica nel condizionamento dei comportamenti.
GiĆ nel 2001, due autori, Blood e Zatorre, dimostrarono la capacitĆ che ha la musica piacevole (o quella preferita) nellāattivare i centri del piacere del cervello, ovvero le stesse aree del cervello che reagiscono euforicamente con il cibo, il sesso e lāabuso di droghe. Nel 1997, Hui e colleghi hanno dimostrato quanto potente fosse la musica sulla percezione dei tempi di attesa in un punto vendita: se la musica ĆØ gradevole, la risposta emotiva allāambiente diventa positiva e la percezione del tempo di attesa si riduce significativamente.
Allo stesso modo, sappiamo quanto la presenza di un certo tipo di musica possa incidere sulla distraibilitĆ dallāacquisto dei consumatoti, cosƬ come sulla rapiditĆ di movimento al suo interno. Lāuso di una musica troppo famosa in un punto vendita ha, infatti, effetti negativi sui processi di vendita, poichĆ© la sua notorietĆ rischia di distrarre gli avventori, riducendo lāatto di acquisto (Dooley, 2012). Si ĆØ anche rilevato quanto una musica con un ritmo più veloce possa incrementare significativamente la velocitĆ di camminamento dei clienti allāinterno di uno spazio rispetto a una musica decisamente più lenta. Un dato interessante, visto che ĆØ stato dimostrato che consumatori Ā«più lentiĀ» spendono circa il 38% in più rispetto a quelli Ā«più velociĀ» (Milliman,1982). Allo stesso modo, una musica classica in unāenoteca guida i consumatori a scegliere vini più costosi rispetto a quanto riesca a fare una musica di sottofondo pop (Areni & Kim, 1993), cosƬ come un sottofondo musicale francese in unāenoteca tedesca spinge i consumatori ad acquistare più vini francesi, mentre la presenza di canzoni teutoniche spinge a un maggior consumo di vini locali tedeschi (North, Hargreaves & McKendrick, 1999).
Ovviamente, lāaspetto più interessante ĆØ che nessuno dei consumatori intervistati in questi studi abbia mai fatto riferimento alla tipologia di musica di sottofondo per giustificare la scelta di una bottiglia di vino francese o tedesco. Ecco perchĆ© occorre prestare molta attenzione al tipo di musica in un punto vendita di degustazione, come ben descritto da Clark Smith nel suo libro Postmodern Winemaking.
<<<< Questo articolo ĆØ stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.
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