Sono bastati una decina di anni allโappellation Terrasses du Larzac per diventatare il faro dei vini del Languedoc (e non solo). La denominazione si รจ imposta allโattenzione della critica e degli appassionati grazie a rossi capaci di coniugare intensitร , finezza e freschezza. Rossi moderni, in sintonia con il gusto contemporaneo che predilige lโeleganza rispetto alla concentrazione e alla potenza.
Paesaggi dall’antico terroir delle Terrasses du Larzac. Questa foto e quella di apertura sono di Georges Souche
La storia del Languedoc รจ legata a un tessuto produttivo composto da piccole tenute agricole di carattere familiare, dedite alla coltivazione di cereali, olivo e vigna. Proprio la frammentazione in piccole proprietร , allโinizio del Novecento, ha condotto alla nascita di numerose cantine cooperative che per molto tempo hanno dominato il panorama regionale con una produzione spesso orientata alla quantitร . Terrasses du Larzac, oggi, rappresenta perรฒ il simbolo del rinascimento del vino del Languedoc nel segno della qualitร .
Si รจ cominciato a parlare di questo terroir verso la fine degli anni โ90, ma solo grazie alla determinazione di un gruppo di vigneron, nel 2014 รจ stata istituita lโAoc (la denominazione di origine โ Appellation dโorigine contrรดlรฉe โ equivalente alla doc). ยซIl segreto di Terrasses du Larzac risiede nella qualitร di un vino che nasce in uno dei terroir piรน vocati del Languedoc โ ci racconta Sรฉbastien Fillon, presidente del Syndicat Aoc Terrasses du Larzac e proprietario della tenuta Le Clos du Serres โ Se ventโanni fa Mas Jullien e Domaine de Montcalmรจs erano giร conosciuti, con la creazione dellโAoc sono diventati un vero e proprio punto di riferimento per gli altri produttori. Fin dallโinizio si รจ creato un clima di collaborazione tra tutti i viticoltori, con un solo obiettivo: produrre ottimi vini fedeli al territorio. Il successo รจ dunque il frutto di una visione comune, della condivisione di uno stile nel fare il vino e nel concepirlo, del desiderio di preservare intatto lโantico paesaggio vitato di una magnifica regioneยป.
La cote St Jean de la Loiras. Foto di Marc Medevieille
Terrasses du Larzac si trova una trentina di chilometri a ovest di Montpellier. Lโarea della denominazione occupa i terrazzamenti naturali che salgono verso i contrafforti dellโaltopiano calcareo di Larzac, a unโaltitudine compresa tra i 150 e i 450 metri sul livello del mare. Si tratta di una zona selvaggia e incontaminata, caratterizzata da un vigneto costituito da piccole parcelle di vecchie vigne ad alberello circondate da arbusti della macchia mediterranea e da boschi di querce. Il 73% delle vigne รจ gestito in regime di agricoltura biologica o biodinamica e molti domaine โconvenzionaliโ sono oggi in conversione.
Il suolo di questo territorio si รจ formato in differenti ere geologiche ed รจ caratterizzato dalla presenza di depositi colluviali (formatosi cioรจ con i detriti accumulatisi ai piedi di un pendio per lโazione erosiva degli agenti fisici) provenienti dallโaltopiano di Larzac, dai rilievi di Cรฉvennes e del Mont Aigoual, terrazze alluvionali formate dal fiume Hรฉrault e dal suo affluente La Lergue, terreni calcareo-argillosi, marne calcaree, suoli pietrosi di scisti e grรจs, basalti, ruffes e terre rosse ricche di minerali ferrosi. Le condizioni climatiche dellโarea dellโAoc sono alla base dellโeleganza e della freschezza dei suoi vini. ยซTerrasses du Larzac si trova sui primi contrafforti del plateau di Larzac โ ci spiega Frรฉdรฉric Pourtaliรฉ del Domaine de Moncalmรจs โ Dai rilievi scendono correnti di aria fredda che garantiscono notevoli escursioni termiche: sono condizioni indispensabili per ottenere uve dai corredi aromatici intensi e per preservare unโelevata aciditร anche a piena maturazione. Inoltre, il mare รจ vicino e le brezze rendono il clima particolarmente mite. Lโincontro dei due differenti sistemi microclimatici genera poi anche una buona piovositร in primavera e in autunno (circa 800-900 mm/anno), indispensabile per contrastare i periodi di siccitร estiviยป.
La denominazione Terrasses du Larzac raccoglie un centinaio di cantine che compongono un panorama piuttosto omogeneo, con tenute dalla superficie media tra i 10 e i 20 ettari. Il disciplinare autorizza lโutilizzo di nove vitigni a bacca rossa: i principali sono grenache, carignan, mourvรจdre, syrah; i complementari sono cinsault, counoise, lledoner pelut, morrastel, terret noir.
La diversitร dei suoli e dei microclimi consente di coltivare ogni varietร nel luogo piรน adatto: nelle aree piรน fresche troviamo soprattutto grenache e syrah, mentre in quelle piรน calde maturano molto bene carignan e mourvรจdre. Le rese sono molto basse e si aggirano sui 20-30 ettolitri per ettaro. Per quanto riguarda gli affinamenti, ogni cantina ha la sua ricetta scelta in base ai vitigni e alla filosofia produttiva. Alla tradizione delle grandi botti si รจ affiancato lโutilizzo di tonneau e barrique di rovere, soprattutto per il syrah, di vasche e uova in cemento o contenitori in terracotta.
La storia attuale di questo terroir prende il via una quarantina di anni fa. ยซIn origine era soprattutto una zona di cantine cooperative, anche la mia famiglia conferiva le uve alla cantina sociale locale โ ci racconta Olivier Jullien, proprietario del celebre Mas Jullien โ Alla metร degli anni โ80 alcuni produttori hanno cominciato ad abbandonare le cooperative, ma il vero cambiamento รจ avvenuto nei primi anni 2000 quando molti vigneron hanno creato nuove tenute: alcuni lasciando le cooperative, altri arrivando a Terrasses du Larzac da altre regioni della Francia o addirittura dallโestero. Sia i viticoltori locali che quelli venuti da fuori hanno subito dimostrato il desiderio di migliorare il livello qualitativo dei vini. ร nata cosรฌ una nuova fase della storia di Terrasses du Larzac. Il potenziale del terroir era giร presente, ma รจ stato valorizzato da produttori che si sono riuniti in unโAoc con un progetto comune. Allโinizio la diversitร dei vini di Terrasses du Larzac rispetto al resto del Languedoc รจ stato un handicap, non sempre venivano apprezzati. Anche oggi, se la denominazione รจ molto conosciuta tra gli appassionati piรน curiosi e attenti, รจ perรฒ sostanzialmente ignorata dal grande pubblico. Terrasse de Larzac ha trovato unโidentitร e uno stile di vino basato sulla fragranza del frutto, sullโarmonia e sulla freschezza dei suoi vini. Nonostante le diversitร tra i produttori, tutti hanno infatti sposato una stessa filosofia di produzione che rispecchia perfettamente le caratteristiche del nostro terroir. In futuro potremo cominciare a mettere in luce e far conoscere anche le peculiaritร delle differenti zone dellโAppellation, molto diverse tra di loro per microclima e suoli. La consuetudine del territorio รจ sempre stata quella dellโassemblaggio di piรน vitigni e di diverse vigne, ma sempre piรน domaine cominciano a produrre etichette dedicate a singoli lieu-dit, che valorizzano le sfaccettature del terroir. Sarร il lavoro che dovremo fare nei prossimi anniยป.
Il disciplinare dellโAoc Terrasses du Larzac prevede solo la produzione di vini rossi. Tuttavia negli ultimi decenni รจ cresciuta la percentuale di vini bianchi, in sintonia con le tendenze globali del mercato. ยซIn passato in questa zona si coltivavano i vitigni a bacca bianca soprattutto per la produzione di vermouth โ ci racconta Sรฉbastien Fillon, proprietario del domaine Le Clos du Serres e presidente del Syndacat Aoc Terrasses du Larzac โ Con la crisi del Vermouth, dagli anni โ80, si รจ cominciato a realizzare vini bianchi senza perรฒ avere unโidea a proposito dei vitigni da utilizzare e sullo stile dei vini. Sul territorio erano presenti varietร autoctone come grenache blanc, gris, carignan blanc, gris, terret oppure rolle, chenin, viognier e roussanne. I vitigni della Valle del Rodano, perรฒ, in questa zona danno vini troppo opulenti e oggi si preferisce sostituirli con clairette e bourbuolenc, che hanno una maggiore aciditร . Lo stile dei nostri vini bianchi, infatti, dovrebbe essere coerente con quello dei rossi: basato cioรจ su freschezza, sapiditร ed eleganza. Proprio in questo periodo stiamo preparando il nuovo disciplinare per estendere lโAOC Terrasse du Larzac anche ai bianchi, privilegiando soprattutto lโutilizzo di grenache blanc e carignan blanc integrati da una percentuale delle altre uve storicamente presenti sul territorio. Un progetto stimolante, che consentirร allโAppellation di essere ancora piรน attrattiva e interessanteยป.
ร Jean Baptiste Granier, titolare del domaine Les Vignes Oubliรฉes, che lancia un allarme per le vecchie vigne: un prezioso patrimonio del territorio di Terrassas du Larzac, ma che spesso negli anni รจ stato lasciato nellโoblio. ยซIn questa zona sono molte le vigne antiche, ma nel corso del tempo sono state abbandonate dagli anziani proprietari. Si trattava di piccole parcelle, spesso terrazzate e difficili da coltivare, ma che sono in realtร tra le piรน vocate in assoluto. Il domaine Les Vignes Oubliรฉes รจ nato proprio con lโidea di recuperare e riportare allโantico splendore le vecchie vigne della piรน antica regione del vino di Francia. Ho lavorato molti anni presso Mas Jullien, poi nel 2007 ho deciso di dar vita a un mio progetto. Mi sono messo alla ricerca di piccoli appezzamenti con viti di almeno 50-60 anni che nessuno voleva piรน coltivare perchรฉ poco remunerative. Le vecchie vigne non sono solo una testimonianza del passato, ma conservano anche una straordinaria varietร di antichi biotipi di grenache, carignan e syrah da utilizzare per creare nuove vigne attraverso un lavoro di selezione massale. I biotopi piรน antichi, infatti, stanno dimostrando anche una migliore capacitร di adattamento ai cambiamenti climatici e in particolare alla siccitร . I terreni della mia tenuta sono pietrosi, frutto del disfacimento di scisti, e le viti hanno rese molto basse, ma la qualitร delle uve รจ eccezionaleยป.
Anche in Francia, dunque, a parte le strategie di estirpazione di filari a Bordeaux, si sceglie la via della sostenibilitร e quella di dare ascolto alle nuove esigenze del gusto e dei mercati. Buon segno.
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