I produttori delle Langhe dicono โnoโ ai cambiamenti piรน rilevanti del disciplinare: non ci saranno nรฉ la reciprocitร tra le denominazioni Barolo e Barbaresco, nรฉ lโestensione a nord dei vigneti di nebbiolo atto a diventare Barolo e Barbaresco. Viceversa, passano a larghissima maggioranza le proposte meno problematiche, come l’imbottigliamento in zona. A comunicarlo รจ il consorzio di tutela con una nota ufficiale a chiusura delle consultazioni lanciate dal precedente consiglio guidato dall’ex presidente Matteo Ascheri.
In primo luogo, passa a larga maggioranza la limitazione della zona di imbottigliamento per Barolo e Barbaresco (che per legge deve coincidere con la zona di vinificazione), zona che nel disciplinare non era ancora prevista: una misura considerata da tutti urgente allo scopo di evitare che ampie quote di prodotto possano essere imbottigliate fuori zona, senza i necessari controlli. Ancora oggi accade infatti che partite abbondanti di nebbiolo sfuso vengano acquistate da importatori stranieri per essere imbottigliati come denominazione in Svizzera o in America. Il problema รจ che vendere lo sfuso per imbottigliarlo direttamente in America significa saltare almeno tre livelli di commercializzazione e creare una concorrenza sleale. La nuova norma serve proprio per evitare che grandi gruppi industriali possano lanciarsi su questo business alterando il mercato. La seconda modifica approvata dai soci, considerata pacifica, consente lโutilizzo di grandi formati per il Barbaresco con capacitร superiore a 6 litri e sino a 18 litri anche per la vendita (attualmente รจ consentito lโutilizzo di questi formati solo per scopi promozionali), come avviene giร per i vini confezionati in recipienti fino ai 6 litri.
Per lโapprovazione di queste modifiche serviva ยซlโavallo di produttori che rappresentassero contemporaneamente (come da normativa) almeno il 66 % della superficie totale dei vigneti iscritti alla denominazione e almeno il 51% della produzione imbottigliata (intesa come media) nellโultimo biennioยป. Un avallo che รจ mancato invece – clamorosamente – per le altre proposte per le quali non รจ stato raggiunto il quorum richiesto: un risultato che suona come una esplicita sconfessione dellโiniziativa adottata allโinizio dellโanno dal consorzio quando lโallora presidente Matteo Ascheri aveva sottoposto agli associati cinque proposte di modifica del disciplinare: la limitazione della zona diย imbottigliamento, l’interscambiabilitร e reciprocitร per la vinificazione e imbottigliamento tra le due principali e storiche docg, l’autorizzazione a piantare vigne di Nebbiolo a Barolo e Barbaresco neiย versanti collinari esposti al nord, l’aggiunta delle menzioni comunali per la denominazione Barbaresco, l’utilizzo di grandi formati superiori aiย 6 litri. Proposte che hanno subito scatenato resistenze e critiche accese, per quanto condotte con la classica sobrietร e riservatezza dello stile sabaudo.
Il dibattito piรน serrato ha riguardato certamente lโipotesi di eliminare il tradizionale divieto di impiantare vigneti di Nebbiolo atti a Barolo o Barbaresco nei versanti collinari esposti a nord. La ratio della modifica promossa dal consorzio era lo stravolgimento climatico che costringe ad allevare le viti in condizioni compatibili con lโaumento del caldo e la diminuzione delle piogge. In proposito, il consorzio aveva precisato che la superficie vitata di Barolo e Barbaresco attualmente contingentata sarebbe rimasta la stessa, fornendo solamente ยซuna possibilitร agronomica in piรน per i produttoriยป. In piรน, aveva precisato lโex presidente Ascheri, ยซi vigneti esposti a nord permettono maggiore sostenibilitร , perchรฉ non cโรจ bisogno di ricorrere allโirrigazione di soccorso che potrebbe rendersi necessaria con lโaumento della siccitร ยป. La proposta ha perรฒ scatenato una vera e propria rivolta, con una quarantina di cantine schierate a favore di un appello contro lโestensione dei vigneti a nord. Diverse figure di riferimento della denominazione hanno fatto quadrato.
Nel frattempo, da appena un mese, il consorzio ha cambiato i suoi vertici e cโรจ curiositร sullโindirizzo che prenderร adesso su questi dossier. ยซCโera da aspettarseloยป, ammette Sergio Germano, il presidente da poco insediato, a proposito delle modifiche respinte. โIn Cda sono state presentate senza preparazione e con una procedura troppo accelerata. Bisognava ponderare meglio, ma questo – assicura – non รจ il momento delle criticheยป. Nei prossimi mesi il consorzio ritornerร sulla questione? ยซDobbiamo lasciarci alle spalle questo tema, le superfici restano quelle. Semmai รจ meglio convertire i vigneti in altre posizioni, mentre al nord abbiamo soprattutto boschi impervi e nocciole. Rispettiamo il nord come deposito di biodiversitร ยป, risponde Germano. Che aggiunge: ยซร vero che veniamo da due anni di siccitร , ma la storia รจ ciclica e nellโambito della gestione dei vigneti ci sono altre soluzioni per gestire il cambio del clima. Questโanno non abbiamo siccitร , ma se questo fosse il problema, la mancanza di pioggia riguarderebbe sia il sud che il nordยป. Come si affronta dunque la minaccia del cambio climatico? ยซMaggiore attenzione alla fertilitร del suolo con ricchezza di microrganismi, uno stato di salute migliore delle vigne: dico no agli estremismi, servono esperienza e modifiche graduali. E i contadini cercano sempre di fare il meglioยป.
Piรน silenziosa ma tenace รจ stata la resistenza alla proposta di interscambiabilitร tra Barolo e Barbaresco. In questo caso, piรน che i timori delle aziende del Barbaresco verso lโeventuale โassalto dei barolistiโ, secondo Germano ยซha pesato un poโ di paura per i rischi di speculazione dallโesterno. โRimaniamo cosรฌโ รจ stato il pensiero di molti e devo dire che lโampiezza di vedute e lโessere conservatori sono entrambi atteggiamenti da rispettare. Inoltre, tanti votanti sono fuori dalle due zone e quindi รจ normale che non siano interessati o che siano contrariยป. Chiusa la vicenda dellโimbottigliamento fuori zona con una larghissima maggioranza allo scopo di difendere il territorio, adesso il consorzio vuole guardare avanti. ยซLavoreremo sugli eventi come Grandi Langhe e sulle aste del Barolo, poi dovremo monitorare i mercati e implementare la ricerca sui cloni resistenti. Infine, vorrei verificare se ci sono problemi nei disciplinari ma รจ solo un lavoro di studio, non ricominciamo certo a proporre modifiche: adesso abbiamo bisogno di coesioneยป, conclude Germano.
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