Veloce, pratico, gustosissimo: il pesto รจ lo svolta-cena per eccellenza, una salvezza per le serate organizzate allโultimo momento e una delizia nelle giornate piรน calde, quando si ha poca voglia di stare davanti ai fornelli ma non si vuole rinunciare a un buon piatto di pasta. Che si tratti del classico pesto alla genovese con basilico e pinoli o di quello rosso alla trapanese, poco importa: le salse fatte al mortaio (si sconsiglia lโutilizzo del frullatore a immersione perchรฉ le lame surriscaldate potrebbero far annerire la crema) sono una piรน buona dellโaltra, perfette sia per condire la pasta (calda o fredda), che per creare tartine e bruschette originali, oppure per arricchire ripieni e farce salate.
Compagno fedele di ogni dispensa, il pesto alla genovese, condimento da usare a freddo direttamente sulla pasta. Per prepararlo occorre una buona dose di manualitร e dimestichezza con gli strumenti โ il mortaio di marmo e il pestello di legno โ ma non esiste un metodo codificato per realizzarlo. Ovviamente, non possono mancare ingredienti di qualitร : olio extravergine di oliva, basilico, parmigiano, Fiore Sardo, pinoli, aglio. Antico antenato della ricetta รจ il moretum romano, mix di erbe, pecorino, sale, olio dโoliva e aceto, anche se le prime tracce scritte risalgono allโOttocento, con il volume โLa vera cuciniera genoveseโ di Emanuele Rossi, che cita per la prima volta la salsa. Ma cโรจ anche chi ritiene che si tratti di unโevoluzione dellโagliata (aggiada in dialetto genovese), fatta con aglio, mollica di pane, olio dโoliva, vino e aceto, solitamente utilizzata per accompagnare il pesce. Gli abbinamenti ideali? Pasta โ trofie e trenette in primis, con patate e fagiolini โ lasagne, timballi, torte rustiche e minestrone.
Altro pesto celebre รจ quello a base di pomodoro tipico della cucina trapanese. Una ricetta antica che nasce nei porti di Trapani, dove un tempo approdavano le navi genovesi provenienti dallโOriente, portando con loro prodotti e preparazioni. I trapanesi modificarono la ricetta del pesto dei marinai liguri sostituendo gli ingredienti con le specialitร del loro territorio, ovvero pomodoro, mandorle, pecorino, aglio rosso e basilico. Il tutto pestato al mortaio e utilizzato per insaporire le busiate, tipico formato di pasta locale a base di acqua e farina, una sorta di spaghettone forato ottenuto arrotolando i bastoncini di impasto su un apposito ferretto.
Variante verde alternativa al classico pesto di basilico genovese รจ quello di rucola, dal gusto piรน intenso e leggermente amarognolo. Originaria dellโarea mediterranea, la rucola รจ una pianta utilizzata fin dallโantichitร in cucina, particolarmente apprezzata dai greci per le sue proprietร digestive e considerata un potente afrodisiaco dai romani. La leggenda narra infatti che nel periodo rinascimentale ne fosse vietata la coltivazione attorno ai monasteri, per paura che i monaci potessero abbandonare il voto di castitร dopo averla assaggiata. Oggi sono tanti i suoi utilizzi in cucina, da semplice contorno a ripieno di ravioli con ricotta ed erbette, ma anche condimento fresco preparato al mortaio, insieme a olio extravergine di oliva, pinoli, Grana Padano, Pecorino, sale e aglio.
Crema golosa che non stanca mai, perfetta per impreziosire qualsiasi tipo di piatto ma nata con uno scopo ben preciso: completare la ricetta dei pansoti, ravioli liguri dalla forma panciuta e rigonfia, fatti con un impasto a base di acqua, farina e vino bianco ripieno di preboggion – tipica miscela di erbe spontanee – ricotta e parmigiano. Un piatto presentato ufficialmente nel โ61 a un festival gastronomico di Nervi, ma le cui origini sono ben piรน antiche e strettamente correlate alla festa di San Giuseppe, in tempo di digiuno quaresimale, momento in cui i liguri celebravano la tavola con un raviolo di magro. Ma torniamo alla salsa: si tratta di una crema bianca realizzata con noci pestate, olio extravergine di oliva, aglio, sale e pane ammorbidito nel latte, impiegata anche per altri formati di pasta. Prima di procedere, perรฒ, occorre pulire i gherigli, scottandoli in acqua bollente e spellandoli uno a uno manualmente.
Ingredienti
Staccate le foglioline di basilico, lavatele e asciugatele. Mettetele nel mortaio (o nel bicchiere del frullatore, anche se sarebbe preferibile di no) e unitevi lo spicchio dโaglio, privato del germoglio interno, i pinoli, il formaggio e la metร dellโolio. Pestate o frullate fino a quando gli ingredienti si saranno trasformati in un composto cremoso. Se state usando il frullatore, per evitare di scaldare il pesto mantenete la velocitร bassa e fate ogni tanto delle brevi pause. Alla fine, travasate il pesto in una ciotolina e amalgamatevi il resto dellโolio.
Tuffate i gherigli di noce in acqua bollente per qualche minuto, quindi liberateli dalla pellicina che li riveste. Stendeteli su un canovaccio e lasciateli asciugare bene. Metteteli nel mortaio insieme alla mollica di pane bagnata nellโacqua e strizzata e a un pizzico di sale, poi pestate fino a quando gli ingredienti si saranno trasformati in una pasta densa e cremosa. Al momento di usarla, diluitela con un poโ di acqua di cottura della pasta.
a cura di Michela Becchi
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