Per godere di una vista panoramica sullโintera cittร di Genova si consiglia spesso la strada del Monte Moro. Da percorrere in macchina o a piedi, รจ il modo migliore per osservare il golfo nel suo insieme. I piรน attenti noteranno che fra la vegetazione del posto si nasconde anche qualcosa di speciale. I locali, vedendo le piante di mirto, esclameranno โToulรฌโ, ossia eccolo lรฌ. ร proprio questo il nome della giovane realtร che da qualche anno ha intrapreso un progetto agricolo volto alla lavorazione del mirto selvaggio del Monte Moro.
Dietro Toulรฌ cโรจ lโambizione di Matteo Corsi e di Pietro Beccaro, due amici ora anche soci. Pietro, appassionato di natura, trekking e agricoltura, รจ il referente della parte agricola e di quella produttiva. Laureato in ingegneria, dopo anni fuori da Genova e dallโItalia, oggi ricopre un ruolo di responsabilitร nel settore acquisti food & beverage di un gruppo internazionale. Matteo, da sempre interessato a imprenditoria, commercio e territorio, gestisce e coordina la strategia commerciale e di promozione del prodotto, oltre a quella legale grazie alla laurea in giurisprudenza.
โIl nostro obiettivo era quello di creare un progetto imprenditoriale proprio, basato su comuni passioni e sulla rivisitazione in chiave locale di un liquore della tradizione. Abbia provato a creare unโeconomia legata alla macchia mediterranea ligure e al mirto, valorizzando la territorialitร , la componente agricola e la filiera corta tipica del mondo vitivinicoloโ, dice Matteo a Gambero Rosso. โIl lavoro agricolo caratterizza fortemente il nostro progetto: alla base di Toulรฌ Mirto Selvaggio del Monte Moro cโรจ un modello di gestione agricola orientato alla tutela e rigenerazione della macchia mediterranea che si pone lโobiettivo di mostrare come unโiniziativa agricola possa integrarsi nel tessuto economico, sociale e culturale della comunitร localeโ.
โQualche anno fa ci siamo accorti che sulle alture di Genova e, in particolare, nei pressi del Monte Moro – zona rurale adiacente ai quartieri del levante genovese – crescevano numerose piante spontanee di mirto. In una porzione di quei terreni storicamente di proprietร della famiglia di Pietro, abbiamo quindi iniziato a raccogliere le bacche e fare le prime prove del mirto. Via via piรน soddisfatti della ricetta, abbiamo organizzato una produzione sempre piรน consistente fino ad arrivare alla commercializzazione del mirtoโ. Nei primi anni, la produzione del liquore รจ stata quasi esclusivamente destinata alla ricerca della migliore ricetta. In questo periodo hanno ricevuto giudizi positivi, critiche costruttive e sostegno di appassionati, sostenitori e ristoratori, sia per la qualitร del prodotto, sia per lโoriginalitร del progetto. Il lancio sul mercato nel 2024 รจ stato reso possibile anche grazie ai tanti amici che in modo volontario hanno contribuito nel tempo alla manutenzione dei terreni, alla cura delle piante, alla raccolta e selezione delle bacche.
Lโ obiettivo รจ quello di creare unโeconomia legata alla macchia mediterranea e, in particolare, al mirto, attraverso, la diffusione e la promozione delle buone pratiche agricole coinvolgendo la comunitร locale e ideando proposte commerciali sostenibili. โAbbiamo studiato il Progetto Nocciole Italia di Ferrero Halzelnut Company e vogliamo provare a declinarlo sui terreni liguri e sulla pianta di mirtoโ. โAbbiamo avuto lโopportunitร di condividere questo e molto altro sul nostro progetto agricolo anche con interlocutori istituzionali in occasione di SmartCup 2024 promossa da Regione Liguria, organizzata da Filse – Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico – in collaborazione con lโUniversitร di Genova e numerose realtร appartenenti al mondo della ricerca e del tessuto economico presenti sul territorio. La nostra idea imprenditoriale รจ stata accolta con grande interesse e ci ha visti arrivare in finale e vincere un premio messo a disposizione da un partnerโ.
Interessante anche lo studio relativo al riutilizzo delle bacche esauste al termine della lavorazione del mirto. โIl processo di produzione del mirto consiste nellโinfusione delle bacche in alcol e successivo filtraggio della parte solida dalla tintura. La quantitร residua di bacche รจ molta: per questo ci siamo chiesti potessero essere riutilizzate. Abbiamo inizialmente coinvolto i nostri clienti ristoratori affinchรฉ si divertissero a sperimentarle in qualche ricetta. Alla fine, perรฒ, ci siamo accorti che il riutilizzo piรน interessante delle bacche esauste รจ infonderle nuovamente in acqua per estrarne lโalcol residuo oppure distillarle, come si usa fare con le vinacce nel vino. Per questo, stiamo proprio lavorando a un nuovo prodotto: un distillato di bacche esauste di mirto. La ricetta รจ quasi pronta, vediamo se giร nel 2025 riusciremo a mettere sul mercato un nuovo prodotto a marchio Toulรฌโ.
Toulรฌ Mirto del Monte Moro – Genova – Instagram
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