Luoghi cult della convivialitร veneziana, quasi interdetti ai local perchรฉ presi dโassalto da orde di turisti in cerca di unโautentica โvenexian experienceโ, i bacari sono ormai croce e delizia per addetti ai lavori e avventori, rispettivamente. ร recente la polemica innescata dal comitato โDanni da movidaโ โ non cโera denominazione piรน eloquente โ nei confronti del cosiddetto business dei pacchetti in rete (venduti on line) relativi ai noti Bacaro Tour e addii al celibato, adunate ingestibili e moleste secondo una consistente fetta di ristoratori.
Andare a spasso per bacari bevendo ombre de vin e sbocconcellando cicchetti – a meno che non si voglia una esperienza piรน gastronomicamente di rilievo – rimane comunque un immancabile rito per chiunque trascorra una giornata (previo pagamento del famigerato contributo dโaccesso previsto per 54 giorni da aprile a maggio) o una breve vacanza nella Serenissima. Qui si tira tardi in compagnia di ombre de vin e cicchetti (dal latino ciccus, โpiccola quantitร ), ossia unโappetitosa sciorinata di โbocconiโ in bellavista sui banconi di queste osterie popolari aperte dal mattino alla sera no stop, dove piluccare (ovviamente senza posate) polpette, fritti, crostini baccalร mantecato, folpi, sarde in saor, tramezzini da godersi spesso in piedi o al bancone, dove se soli trovare compagnia รจ un attimo. Astenersi astemi: le danze dei โbianchiniโ da queste parti si aprono alle 9.
Un โbacaro tourโ organizzato con cognizione di causa e in autonomia non puรฒ prescindere da un passaggio nel nome piรน antico do tutti, Cantina do Mori, data di nascita 1462, pare tappa prediletta di Giacomo Casanova. Siamo a San Polo, e la Cantina รจ un posto da tuffo nel passato con i cimeli sparsi qua e lร , legno scuro, damigiane per la mescita, uno scenografico bancone che attraversa che collega i due ingressi, uno su calle Do Mori, lโaltro su calle Galeazza. Da non perdere i caratteristici โfrancobolliโ, tramezzini quadrati extra small ma farciti con generositร , specialitร della casa. Per rimanere in tema locali storiciย (non cosรฌ storici come i Mori, perรฒ) ci si sposta a Cannaregio, in una delle vie principali del sestiere, molto frequentata da residenti e turisti soprattutto perchรฉ collega la stazione di Venezia Santa Lucia al centro. Qui cโรจ la Cicchetteria Venexiana Da Luca e Fred, insignita qualche mese fa della targa di โlocale storicoโ, appunto, e aperta da quasi trentโanni. Ci si cade quasi dentro arrivando in treno ed รจ una fortuna: offerta onesta e autentica nonostante i tanti โforestieriโ in transito, sia per i crostini che per il resto, fritti e piatti supertipici in primis, tipo la โspienzaโ (milza bollita condita con olio, aceto, sale e pepe) e il โbarbussaiโ, sottomento di vitello bollito condito con olio, aceto, sale, pepe.
Nello stesso sestiere ma in una stradina laterale che conduce alla zona del celebre Palazzo Caโ dโOro, ecco Caโ dโOro Alla Vedova, altro punto impedibile dove la proporzione fra local e turisti รจ piรน equilibrata. Qui il must sono le polpette “della Vedova”, motivo della fila che facilmente troverete sulla via, affiancate da stuzzichini vari e piatti della tradizione. A 500 metri e 6 minuti a piedi distanza, in una delle passeggiate piรน suggestive di Venezia, cโรจ invece un posto adorato dagli appassionati di vini naturali, a metร strada tra wine bar, enoteca e bacaro. Vino Vero, in attivitร da oltre dieci anni, รจ stato tra i primi in cittร a proporli. Frequentato da una clientela internazionale, ha dalla sua oltre alla stimolante cantina un assortimento di crostini mai banali, di pesce, carne e vegetariani. Altri 5 minuti di camminata lungo il rio della Misericordia, direzione nord est, ed ecco il Bacaro ae Bricoe Allegra, unโosteria conviviale e scanzonata per soste tra amici dove il consiglio รจ quello di arraffare alla svelta il crostino con la porchetta trevigiana, una delizia, oltre a polpette di ogni genere e taglieri. Nessuna delusione sul bere, grazie alla selezione di naturali senza dimenticare la chicca: lo spritz con il Select, versione veneziana del noto aperitivo.
Lasciato Cannaregio, si prosegue per i vicoletti di Dorsoduro, tra il Canal Grande e il Canale della Giudecca, dove vale la pena fare un break digestivo per visitare lo Squero di San Trovaso, uno dei piรน antichi cantieri ancora attivi per la costruzione e la riparazione delle gondole. In zona due gli indirizzi da segnarsi in agenda. Il primo, Cantine del Vino giร Schiavi, davanti al ponte San Trovaso, รจ una solida e collaudata ex cantina che oltre a una serie sterminata di bocconi piรน o meno creativi (ma assaggiate pure le sarde in saor)ย vanta, come insegna lascia presagire, una corposa selezione di bottiglie; il secondo risponde al nome di Bacarotto (o Bacar8), classe 2023, atmosfera fresca e vivace e scelta sfiziosa sia sul bere (birre artigianali incluse) sia sul mangiare. Richiestissimi i โpaninettiโ variamente farciti (spianata calabra piccante, prosciutto, bresaola, roast beef, salame, soppressa, lardoโฆ).
Per unโesperienza per cosรฌ dire โfusionโ tocca ridirigersi verso San Polo e incamminarsi su una delle strade piรน antiche e oggi trafficate della cittร , che va dal Ponte di Rialto verso l’area del Mercato di Rialto. La tappa ideale da queste parti รจ lโBacaro deโ Bischeri, che allโingresso reca il giglio fiorentino e il ferro di prua della gondola, tanto per fugare ogni dubbio. Nato nel segno della divertente trovata di condire la tradizione toscana in salsa veneziana, assicura notevoli soddisfazioni con le sue schiacciate, tipo quella con finocchiona, crema di pecorino e crema di funghi oppure con baccalร mantecato, pomodoro, prezzemolo, salsa con limone e pepe nero. Infine, due ultimi pit stop, rispettivamente a Castello (il sestiere piรน esteso, dove tocca fermarsi allโArsenale di Venezia, il cuore della potenza navale della Serenissima) e a Santa Croce (lโunico raggiungibile con mezzi su ruote tramite il Ponte della Libertร e il Ponte della Costituzione, o “di Calatrava”). Al Portego si trova nella calle che collega la zona di San Lio con altre calli e campielli vicini, in una zona tranquilla e defilata ma nel cuore del centro storico, ed รจ unโottima opzione sia per un pasto completo (polenta con schie, tagliolini alle seppie nere con funghi e castagne) sia per uno spuntino (solo al banco) allโinsegna di cicchetti tradizionali e non e di un sorso di vino o di Spritz. Mentre per chiudere in bellezza e in un saporito concentrato di venezianitร , Bacareto da Lele รจ un bacaro minuscolo classe 1968, unโistituzione amata trasversalmente da un pubblico eterogeneo (studenti della vicina universitร inclusi) per lโatmosfera, i prezzi popolari e i mitici paninetti tondi variamente farciti, da sbocconcellare giร brilli con lโennesima ombra de vin preferibilmente appollaiati in qualche angolo del Campo dei Tolentini, una delle piazze piรน antiche di Venezia che si apre proprio davanti allโingresso.
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