Puglia

"Troppo vino: si teme per i prezzi delle uve". Il Primitivo di Manduria denuncia la mancanza di un catasto vitivinicolo pugliese

Di fronte ad una vendemmia ottima e quantitativi a +10%, la presidente del Consorzio Novella Pastorelli fa una riflessione sul momento delicato, proponendo interventi mirati come la distillazione di emergenza e più fondi per la promozione

  • 18 Settembre, 2025

L’analisi di fine raccolto del Primitivo di Manduria Doc e Docg si trasforma in un’occasione per fare il punto sulle criticità del mercato del celebre vino rosso salentino. Novella Pastorelli, alla guida dell’ente di tutela, in una nota diffusa alla stampa conferma innanzitutto la bontà della vendemmia 2025 ma, allo stesso tempo, striglia le istituzioni sulle strategie da mettere in campo per garantire equilibrio al mercato, in un periodo di crisi. La presidente lo fa partendo dalla consapevolezza che la contrazione dei consumi porterà alla «necessità di provvedere a un calo della produzione». Ma andiamo per ordine.

Quantità e qualità

Il quadro sulle uve per il Primitivo di Manduria, in linea con le prime stime a livello nazionale rilasciate il 10 settembre scorso dal Masaf registra un incremento dei volumi del 10% e una «qualità eccellente», favoriti da temperature stabili, caldo costante, scarse piogge e una buona ventilazione che hanno garantito una maturazione «regolare e completa dei grappoli». Uve sane tra i 18 comuni tra Taranto e Brindisi, e grappoli equilibrati che «sono pronti a diventare vini corposi e intensi», scrive la Pastorelli.

Il mercato resta fragile

Il mercato, secondo l’analisi della presidente, al 31 luglio scorso soffre l’effetto delle giacenze e il calo dei consumi sia a livello regionale sia positivo arriva dal Primitivo di Manduria, con giacenze ridotte di circa 10 per cento, mentre l’imbottigliato del primo semestre registra un aumento del 7 per cento, rispetto allo stesso periodo del 2024. Questa combinazione rischia di destabilizzare il mercato, comprimere i prezzi e rallentare nuovi investimenti, vanificando i progressi fatti in termini di qualità e competitività del vino italiano

Tra i rimedi anche la distillazione d’emergenza

Articolato l’elenco di proposte di intervento, suggerito dalla presidente del Consorzio del Primitivo di Manduria: finanziamento equilibrato della distillazione di emergenza (chiesta a giugno anche da alcuni Consorzi piemontesi), rafforzamento dei fondi per l’internazionalizzazione, agevolazioni fiscali per investimenti in sostenibilità, moratorie sui mutui e prestiti e, infine, sostegno all’enoturismo.

Produzioni da regolare e ridurre

Il Consorzio, alla luce di una crisi che definisce ciclica, spinge sulla necessità di regolare la produzione in atto e, sul lungo periodo, di ridurla «tramite il blocco delle autorizzazioni per i nuovi vigneti e la riduzione delle rese, a garanzia – scrive la Pastorelli – di una giusta remunerazione alla base; dall’altro, occorre accelerare con campagne promozionali straordinarie e mirate». Il Primitivo di Manduria ha già messo mano alla questione dei volumi, chiedendo e ottenendo la riduzione delle rese della Igp Puglia e della Igp Salento. Inoltre, ha ottenuto la sospensione dell’iscrizione allo schedario viticolo delle nuove superfici di “Primitivo” per la rivendicazione della Doc Primitivo di Manduria e della Docg Primitivo di Manduria dolce naturale, dal 2025 al 2030. «Una misura – scrive la Pastorelli – che rappresenta un atto di responsabilità e visione strategica, per mantenere un equilibrio strutturale tra domanda e offerta».

Il catasto che non c’è

Di fronte a una situazione complessa, con una scarsa remunerazione delle uve e una limitazione degli investimenti, a livello regionale resta un vulnus «la totale mancanza di un catasto vitivinicolo, per conoscere con precisione superfici, volumi e potenzialità produttive. Una sostanziale inoperosità del catasto da parte della Regione Puglia – si legge nella nota – rappresenta senza dubbio il problema concreto a cui porre rimedio. Un po’ come cercare bendati un ago in un pagliaio – conclude Pastorelli – senza strumenti adeguati per orientarsi».

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