Storie

L’enoteca fai-da-te che ha trasformato una via sonnacchiosa in una sitcom romana

Stefano Castellani ha dato vita a Cantiere Vino, un’enoteca realizzata con materiali di recupero, con circa 1500 etichette

  • 30 Settembre, 2025

San Giovanni. In una strada che ha cambiato completamente umore da quando Stefano Castellani è arrivato. «Il vino è da sempre la mia passione»– ci racconta – e ho fatto vari mestieri legati al nettare di bacco, dal commesso di enoteca, al direttore di sala e al rappresentante di commercio. «È una passione, insomma». Finché non capita l’occasione di affittare un piccolo negozio per mettersi in proprio. «Soldi per ristrutturare seriamente non ne avevo, così ho deciso di fare tutto da solo con materiali di recupero, autocostruito, inventato. Palanche di cantiere, tubi delle impalcature e così via…». Quindi… Cantiere Vino.

Un’enoteca “fai da te”

Eppure il risultato è straordinariamente accogliente. Gli scaffali sono fornitissimi, circa 1.500 etichette dai nomi classici dell’aristocrazia enologica italiana e francese (tanti gli Champagne, dai blasonati ai récoltant), in un mix studiato di tradizione e nuove tendenze, con tante (ma non troppe, e soprattutto “buone”) etichette naturali e una discreta scelta di no-alcol.

Ma questa è solo la prima parte della storia. Di enoteche ce ne sono tante in città e nel mondo. Di personaggi come Stefano, invece, pochi davvero. Il suo arrivo nella sonnacchiosa via Tommaso da Celano è stata una scossa per tutti. A cominciare dai titolari delle altre attività, dal Bar al negozio di manicure della porta accanto, di Mirea ed Erica, immancabili all’aperitivo, nessuno escluso, nemmeno gli abitanti – come Dario il ciclista – e i loro cani, protagonisti delle ormai mille storielle social. Stefano ha un talento vero di istrione, di intrattenitore, oltre a conoscere davvero il vino. Dal giorno della sua apertura, poco prima del Natale scorso, ha iniziato a postare contenuti sui social coinvolgendo tutti nei suoi strampalati post, che spesso con il vino non hanno niente a che vedere.

Dal caffè al bar la mattina (imperdibili i duetti col titolare Antonio di Lucania Roastery), a Marilena del negozio di intimo, alle ricette arrangiate la sera a casa per cena, Cantiere Vino è diventato virale e ha coinvolto migliaia di follower a Roma e non solo.

Il protagonista di una sitcom social

Volete un vino per San Valentino? Volete una ricetta di pasta da fare in 3 minuti? Volete sapere che fa Runa, il cane di Stefano che vi accoglie in enoteca? No problem, da Instagram a Facebook potete seguire tutti in tempo reale o quasi, anche nel weekend e durante le vacanze (Stefano è in Abruzzo, va a pesca e cerca di incoccare maldestramente qualche freccia nell’arco… finora zero centri…).

Seguirlo insomma è meglio di una sit-com, per di più il tutto in un romanesco senza compromessi, tutto giocato sul nonsense e con uno sgangherato slogan finale: Bye Byes (pronuncia: bai bàis), che conclude tutti i post e ormai è virale al punto di aver convinto Stefano a registrarlo e a stampare Tshirts e cappellini che vanno a ruba. Come i suoi vini e i calici serviti su strada all’ora dell’aperitivo. Ci vediamo al Cantiere, allora! Alla faccia di chi investe centinaia di migliaia di euro per lanciare un’attività…

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