Lโattesa รจ quasi terminata. Salumi da Re, la manifestazione che raduna ogni anno norcini, salumieri e allevatori allโAntica Corte Pallavicina dei fratelli Spigaroli, sta per tornare: lโappuntamento per tutti gli appassionati e curiosi รจ dal 30 marzo al 1ยฐ aprile a Polesine Zibello, nellโincantevole location di sempre e con lโorganizzazione di sempre (frutto della collaborazione tra gli Spigaroli e Gambero Rosso), ma anche con numerose novitร .
Ve ne abbiamo giร anticipate molte nella nostra serie di articoli di approfondimento sulla tre giorni, a partire dai temi caldi di questa sesta edizione: le certificazioni Dop e Igp, di cui sottolineeremo sia i meriti che gli eventuali limiti, e lโimportanza dellโallevamento. Proprio su tale argomento sarร incentrato il convegno La qualitร comincia dallโallevamento. La figura del porcaro. Antiche razze e incroci, in programma sabato 30 alle 17.30: tre concetti inanellati, fondamentali per ribadire quanto il prodotto finale sia il risultato di un grande lavoro che deve inevitabilmente partire dal benessere dellโanimale. Un benessere che, come ci ha spiegato Massimo Spigaroli qui, allโAntica Corte vogliono assicurare ai maiali ricostruendo il ruolo del porcaro: un mestiere praticamente scomparso e da ridefinire, la figura di cui i suini devono imparare a fidarsi per lasciarsi guidare nel bosco. Gli Spigaroli hanno lanciato il loro appello e sono intenti a raccogliere e valutare i curricula degli interessati: la persona che selezioneranno avrร inoltre lโopportunitร di partecipare allโincontro.
Incontro che porterร sul Gran Palco del Maiale anche Luigi Tacchi, esperto in biodiversitร animale, per aiutarci a capire meglio cosa cโรจ stato dietro la progressiva erosione del patrimonio suinicolo autoctono nazionale e ad abbozzarne la fotografia attuale. โBisogna intanto fare un salto nel passato, in particolare alla fine dellโOttocento, quando si iniziarono a diffondere le razze inglesi โ vedi lo Yorkshire, dal mantello bianco e da cui poi si รจ formata lโattuale Large White โ e furono modificati i sistemi di allevamentoโ afferma Tacchi,โnonostante ciรฒ, fino agli anni โ20 cโera ancora un discreto numero di razze rustiche italiche, prevalentemente dal mantello scuro (nel caso della Cinta senese interrotto da una fascia bianca), ma poi la situazione รจ diventata sempre piรน problematica fino a quando, negli ultimi decenni del Novecento, le razze sopravvissute iniziarono a rischiare lโestinzioneโ.
Suino nero lucano Mirko Giannella
E allora che fare? โA quel punto furono avviati vari progetti di recupero gestiti da diversi attori, a partire dalle Regioni e dallโAnas, lโAssociazione Nazionale Allevatori Suiniโ, ricorda Tacchi, โma ancor prima fu determinante la Convenzione sulla Diversitร Biologica ratificata a Rio de Janeiro nel 1992: da quel momento in poi, a livello mondiale, sono partiti gli sforzi per recuperare la diversitร genetica di interesse agrarioโ.
Nel caso specifico dei suini italiani, รจ stata imprescindibile la realizzazione del registro anagrafico per le diverse razze, suddiviso in realtร in tre registri. Come si legge nel โDisciplinare del libro genealogico e del registro anagrafico della specie suinaโ, ci sono le razze estere a limitata diffusione in Italia (ossia Landrace belga, Hampshire e Spot), ma soprattutto ci sono i tipi genetici autoctoni, quelli da conservare e salvaguardare โmediante il consolidamento delle caratteristiche di rusticitร , anche attraverso il contenimento della consanguineitร (la quale influisce in modo pesantissimo sulla riproduzione, fino al punto in cui gli animali non si riproducono piรน o la progenie muore, ndr)โ.
Quali sono esattamente tali tipi genetici? Cinta senese, Mora romagnola, Nero siciliano, Casertana, Apulo-Calabrese e Sarda, per ognuna delle quali esistono delle denominazioni locali o alternative, elencate allโinterno del documento โNorme tecniche del libro genealogico e del registro anagrafico della specie suinaโ: โciรฒ significa che, in ogni caso, le differenze genetiche e morfologiche sono contenuteโ, conclude lโesperto. E poi cโรจ il terzo registro, ossia quello delle cosiddette โrazze sinteticheโ (vale a dire che avevano perso la piena continuitร con il passato), a cui appartiene solo il Nero di Parma.
Ed รจ proprio al recupero del Nero di Parma che gli Spigaroli hanno dedicato anni di lavoro e di impegno, senza smettere di seguire il fil rouge della valorizzazione del territorio e della sua ricchezza norcina: โbisogna prima di tutto capire perchรฉ determinate razze sono state abbandonateโ, sottolinea Massimo Spigaroli, โse il motivo risiede nel fatto che la carne non รจ di qualitร , allora รจ piรน che sensato; ma se la causa corrisponde solo alle maggiori difficoltร , allora bisogna avere il coraggio di procedere controcorrente: quando abbiamo iniziato a fare le prime prove con il Nero ci siamo accorti subito delle grandi potenzialitร delle carni e ci abbiamo credutoโ. ร cosรฌ che sono nati culatelli sublimi, realizzati solo a partire dal Nero di Parma โ ma non sono da meno le altre versioni โ e lasciati stagionare per almeno 30 mesi.
Ecco che il senso della frase โla qualitร comincia dallโallevamentoโ ci appare sempre piรน chiaro e pregnante, unโaffermazione che vale per i salumifici con allevamento maison tanto quanto per quelli che le carni le acquistano. Ma non solo, perchรฉ tutto ciรฒ deve assumere importanza pure per coloro a cui il prodotto arriva giร ultimato e che, come nel caso di Mirko Giannella, hanno il compito di tagliarlo senza rovinarlo. Mirko, non a caso, durante Salumi da Re 2018 รจ stato uno dei due vincitori della Gara di taglio del prosciutto โ รจ arrivato primo tra gli sfidanti che lo hanno eseguito a mano – e questโanno sarร nella giuria della stessa competizione (tra i giurati non mancherร nemmeno Igles Corelli, lo chef ospite dโonore della sesta edizione della manifestazione), che si svolgerร domenica 31 marzo a partire dalle 11.30 con regole immutate: possono partecipare gastronomie e salsamenterie italiane, che si sfideranno nel taglio a mano ma anche in quello a macchina con affettatrice a volano; nel primo caso i concorrenti dovranno ottenere almeno cinque fette in un minuto, nel secondo minimo 100 grammi di prosciutto nello stesso arco di tempo; il prosciutto impiegato sarร solo di Parma.
Foto: Mirko Giannella
โIl primo problema che abbiamo in Italia รจ che qui da noi, a differenza di quanto accade in Spagna, non ci sono percorsi formativi riconosciuti per chi vuole specializzarsi nellโarte del cortadorโ, commenta Giannella, โio stesso ho imparato da autodidatta, per esempio attraverso dei video tutorial, e mi sono accorto che ci manca una tecnica di base standardizzata e definitaโ. Il modello virtuoso a cui fare riferimento resta la Spagna, ma Mirko ha in serbo un progetto che punta invece a valorizzare il patrimonio nostrano. Ossia? Fondare lโAssociazione dei Tagliatori e lโAccademia di Taglio – Artisti del Prosciutto, che organizzerร corsi incentrati sul taglio del prosciutto a mano. โSaremo operativi a breve e si tratta di un percorso che ho intrapreso in collaborazione con il salumificio Casa Rago di Miglionico, in provincia di Materaโ approfondisce Mirko โa Matera prevediamo di aprire la sede dellโaccademia, permettendo agli iscritti di seguire una formazione completa, incluse le visite agli allevamenti di suino Nero lucano (che rientra tra le denominazioni locali o alternative dellโApulo-Calabrese, ndr) di Casa Ragoโ.
Senza dimenticare che Salumi da Re รจ non solo lโoccasione giusta per approfondire i vari passaggi della filiera norcina, ma anche quella per assaggiare i meravigliosi prodotti che ne derivano e comprendere come valorizzarli al meglio in qualsiasi preparazione. Come, ad esempio, un โsempliceโ panino: durante la tre giorni tornerร infatti il concorso Il panino teen-ager: una cosa buona tra le mani, in programma sabato 30 alle 13.30, giunto alla quinta edizione e che chiama allโappello gli studenti degli istituti alberghieri dellโEmilia Romagna.
Ad aggiudicarsi il primo premio, lo scorso anno, รจ stata Elisa Truffelli dellโistituto Zappa-Fermi di Bedonia, nel Parmense, con le sue fette di pane al nero di seppia con pistacchi sposate a Culatello di Zibello, crema di Parmigiano Reggiano e confettura di fichi. Lโoriginalitร degli abbinamenti, dunque, dร al panino una marcia in piรน, purchรฉ non penalizzi fattori ancor piรน determinanti come il giusto accostamento tra pane e salume: โil primo deve mettere in evidenza il secondo attraverso un felice gioco di contrastiโ, conclude Massimo Spigaroli, โecco perchรฉ con salumi particolarmente grassi, come lardo o pancetta, sceglierei un pane acido a lievitazione naturale; nel caso del culatello, invece, soprattutto se abbastanza stagionato, opterei per un pane piรน dolce e piacione, come uno tipico della nostra zona contenente strutto e un poโ di miele: a tale binomio aggiungerei solo del burro, che conferisce ulteriore morbidezzaโ.
N.B.ย Nella nostra sezioneย www.gamberorosso.it/salumi-da-re/ย troverete approfondimenti sulla manifestazione e tutte le aziende partecipanti. Tenetevi aggiornati!
Salumi da Re – 30-31 marzo / 1ยฐ aprile – Antica Corte Pallavicina – Polesine Zibello (PR)ย www.salumidare.it/
a cura di Agnese Fioretti
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