Sono i contenuti del nuovo libro firmato Richemont Club Italia, dedicato agli addetti o a chi ha dimestichezza con il mondo della panificazione.
Il primo Club Internazionale nasce nel 1948, quando un gruppo di panificatori e pasticceri inglesi, dopo un corso di aggiornamento presso la Scuola Richemont di Lucerna, decide di creare un club dedicato al pane e alla panificazione, chiamandolo per l’appunto Club Richemont. Lโanno seguente รจ il turno dei panificatori svizzeri e nel ’52 di quelli australiani. Poi tocca al Belgio, alla Germania, al Lussemburgo, e ancora Giappone, Spagna, Danimarca, Francia. Nel 1996 รจ finalmente la volta dell’Italia: il Richemont Club Italia nasce a Legnano con Piergiorgio Giorilli come presidente.
Dopo sei anni hanno inaugurato, grazie a Giovanni Curcio, una sezione per i panificatori del Sud Italia, per agevolarli territorialmente. Da allora tutti i soci si incontrano circa una volta al mese per aggiornarsi e approfondire tematiche di vario tipo, dalle tecniche piรน in voga ai nuovi regolamenti europei che riguardano il settore. In poche parole โรจ unโorganizzazione che si pone come primo obiettivo la difesa della professionalitร nel campo della panificazione e della pasticceria, senza perรฒ scopi di lucroโ; cosรฌ ci diceva il fondatore Giorilli nel โlontanoโ 2015.
Da allora di acqua sotto i ponti, soprattutto nel settore della panificazione (noi gli abbiamo dedicato uno speciale nel mensile di settembre scorso e stiamo lavorando per la prima guida ai Panifici d’Italia, la presentazione รจ prevista nella seconda metร di giugno), ne รจ passata, ma su una cosa il panificatore รจ stato profetico: โSi sta assistendo a un ritorno dei grani locali, al pane senza lievito e agli impasti caldi, un sistema dove viene versata acqua bollente sulla farina che dร il via al processo di gelatinizzazione, conferendo lunga conservabilitร e maggiore morbidezza alla mollica nellโarco del tempoโ, raccontava allora Giorilli, aggiungendo: โIl progresso non necessariamente implica l’invenzione di tecniche nuove, anzi, il piรน delle volte comporta il recupero di antiche tradizioniโ.
E arriviamo cosรฌ all’idea di scrivere un libro. โL’idea nasce dall’incontro con alcuni colleghi francesi โ raccontano a una voce gli autori e coordinatori Roberto Perotti (attuale presidente di Richemont Club Italia), Matteo Cunsolo e Fabrizio Zucchi – Si discuteva dei trend emergenti che vedono l’attenzione concentrata su quelle tipologie di pani realizzati con poco sale e lunghe lievitazioni. Un modo di lavorare diffuso da noi in Italia e conosciuto giร da millenni: una costatazione che ci ha fatto riflettere su quanto ricca e vasta possa essere la nostra tradizione anche in materia di panificazioneโ. Cosรฌ nasce questo volume che contiene ricette studiate per realizzare differenti forme e qualitร di pane.
I tre autori hanno coordinato i soci per poter offrire piรน di 100 ricette, divise in tre sezioni – tradizione, quotidianitร e innovazione โ anche con consigli e idee nella gestione del punto vendita e del laboratorio, ben consapevoli che la tecnologia รจ oggi al servizio dellโartigiano cosรฌ come la comunicazione e i nuovi media. La sezione โIl pane della tradizioneโ รจ introdotta dalle parole del maestro Piergiorgio Giorilli, che di questo progetto รจ stato supervisore e promotore. Giorilli fa il punto sullโarte bianca in Italia, tra storia, attualitร , materie prime e novitร in laboratorio. E poi le ricette, dalla mafaldina siciliana alla biova, dalla rosetta al pane della Vergara.
Fabrizio Zucchi introduce โLe ricette della quotidianitร โ con il pane a lievitazione naturale e lievito liquido, il francesino con impasto a mano, la cruschella dโavena, la micca e il miccone o la mitica ciabatta. La sezione โLe idee innovativeโ รจ stata affidata, invece, a Matteo Cunsolo con ricette dove entrano in gioco altri ingredienti, al di lร dei semplici acqua, sale e farina. Le ricette sono destinate agli addetti ai lavori o a chi ha giร dimestichezza con la panificazione.
Ingredienti
1000 g di farina tipo 0 (W 280)
20 g di sale
450 g di acqua
300 g di patate lessate
100 g di fiocchi di patate disidratati
300 g di lievito madre o pasta di riporto
20 g di lievito
Impastare patate, farina, lieviti e acqua, tenendone una piccola parte da aggiungere successivamente con il sale, fino a ottenere una pasta liscia. Dopo una puntatura di 30 minuti, spezzare in pastoni da 550 g. Fare lievitare per 60 minuti, incidere la superficie a proprio piacimento e infornare a 200ยฐ C con vapore per 50 minuti, aprendo la valvola a metร cottura.
I Maestri del Pane – Richemont Club Italia โ ed. Italian Gourmet โ 250 pp – 69 โฌ
a cura di Annalisa Zordan
foto di Carlo Casella
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