Lo avevamo lasciato qualche mese fa, Andrea Fusco, al suo congedo con il Bernini Bristol dove ha animato per alcuni anni la terrazza con il suo Giuda Ballerino!. Ora che l’esperienza si รจ conclusa, Fusco non molla il mondo dell’hotellerie e incrocia la sua strada con quella di un brand ancora giovane nel panorama romano, AG Group che riunisce 5 divisioni: tour operator, hotel, case di riposo, societร di consulenza per alberghi, ristorazione. E proprio per quest’ultimo ramo โ sotto il marchio AG Foodies โ รจ stato chiamato in causa Fusco.
Andrea Fusco
A farlo, quell’Andrea Girolami cui fa riferimento la sigla del gruppo, socio anche dei fratelli Pacini nel progetto del Tridente Collection che ha scosso il panorama capitolino con il divorzio di Francesco Apreda dall’Hassler, poi approdato al The Pantheon / Iconic Rome Hotel dove firma la proposta gastronomica di Idylio, della terrazza Divinity e โ in futuro โ di tutto il gruppo come chef ambassador.
Andrea Girolami, dicevamo, รจ un nome diventato familiare solo recentemente, ma giร da una ventina di anni รจ attivo nel mondo del turismo: con il suo tour operator oggi specializzato nell’incoming a tutto tondo โ sin dal 2000 – e con alcuni hotel di proprietร , da una decina di anni. Oggi la collezione conta diverse strutture: The Independent, il piรน grande – 75 tra stanze e suites a via Volturno – The Tribune in via Campania (52 stanze), il Britannia a via Napoli (33 stanze), The Telegraph, il piรน piccolo di tutti: 16 suites – quasi dei piccoli appartamenti โ a un passo da piazza Venezia. A questi si aggiungeranno, entro l’anno, il primo 5 stelle lusso del gruppo: l’ex Tornabuoni, a Firenze – oltre 60 camere โ e un altro a Roma, in zona Capo Marzio, un progetto ancora in fieri che partirร con una dozzina di stanze per poi ampliarsi. Una trentina di dipendenti… per ora. Perchรฉ la prospettiva รจ โ chiaramente โ in crescita, e pare connettersi direttamente alla bel momento che sta vivendo il mondo dell’hotellerie capitolino, che registra un fiorire di nuovi progetti, piรน o meno tradizionali. E per tutti la ristorazione รจ la carta da giocare.
The Independent Hotel, la terrazza
Ci sono boutique hotel come il piccolo e segreto Vilรฒn, con annesso ristorante Adelaide, e l’ambizioso progetto di Rocco Forte che ha appena inaugurato del De La Ville a Trinitร dei Monti, che si pone di diventare l’hotel della cittร anche grazie all’offerta gastronomica, con tre bar e altrettanti ristorati a costruire un’offerta elaborata e di classe, firmata da Fulvio Pierangelini. Poco distante, verso piazza del Popolo, un altro nuovo polo alberghiero sta definendo un triangolo del gusto, oltre che dell’ospitalitร : il gruppo The First che ha lanciato la sfida dell’Urban Resort, sorta di albergo diffuso che colonizza la cittร con spazi diversi connessi tra di loro e con un’attenta proposta food: dal primo The First Arte (che ospita il ristorante Acquolina) al neonato The First Dolce, con la sua pasticceria e il ristorante Velo, perfetto per una sosta durante le passeggiate dello shopping, per concludere con il The First Roma Sensi, di prossima apertura, dedicato al benessere con una Spa su due piani e un ristorante di cucina romana e ebraico romanesca e carne in vari modi e cotture, dal Josper al tandoori. In questo momento di fermento, c’รจ spazio anche per progetti originali, come The Grand House, che mette a disposizione dimore private (bellissime) con servizi da 5 stelle lusso (inclusa l’opzione cene d’autore, con il coinvolgimento di Cristina Bowerman di Glass Hosteria e Romeo), e l’imminente arrivo della prima sede italiana di Soho House.
Diana’s Place di via Volturno
Da qualche tempo, perรฒ, all’ospitalitร si รจ affiancata la ristorazione: un anno e mezzo fa, il primo bistrot a un passo da The Independent, a stretto giro il secondo, in zona Trevi. Due localini (rispettivamente 30 e 20 coperti) nati per dare sfogo a una delle passioni di Girolami, quella legata al buon bere: oltre 1000 le etichette dichiarate, da Italia e Francia (Champagne in primis, ma non solo), alle quali si voleva dare il giusto contesto. Da lรฌ a decidere che c’era bisogno di affiancare, alla cantina, una cucina d’autore – anche se in versione easy dining – il passo รจ stato breve, cosรฌ รจ entrato in gioco Andrea Fusco. Che da un mese circa ha cominciato a lavorare sulla proposta food. Primo step: i due bistrot, i Diana’s Place. โStrutture indipendenti cheโ spiega Andrea Fusco โdevono camminare con le loro gambeโ.
Diana’s Place di via di Santa Maria in Via
L’uno – quello a Fontana di Trevi โ aperto dalle 7 di mattina alle 20, punta al turista che visita la cittร come ai tanti impiegati del centro: in carta una scelta di dolci per la colazione e un pranzo leggero, proposte fredde, wellness oriented, e un unico piatto caldo preparato a vista, come fosse uno show cooking per gli avventori. E poi tapas, crudi, e โcose divertenti e originaliโ per l’ora dell’aperitivo, โsu cui vogliamo spingere moltoโ dice Fusco. Anche considerando la bella cantina su cui fare affidamento.
Il primo nato, e il piรน grande, invece รจ a via Volturno, vicino a Termini. Aperto all day long, dalle 11 alle 23, si rivolge a una clientela attenta e rilassata, che ama il buon vino โc’รจ tanta personalitร in questa cantina, cosรฌ ricca e profondaโ racconta lo chef โcirca 1000 etichette di piccoli e grandi produttoriโ.
Una carta delle pietanze ampia, per accompagnare l’apertura prolungata: โl’abbiamo divisa in zoneโ ci spiega Fusco โle ostriche โ al momento sono 4 โ le tartare di carne e pesce elaborate giocando con ingredienti semplici e non scontati, la mozzarella in 4 modiโ dalla piรน classica caprese a quella con zucchine, polvere di cozze e menta, o con pomodori secchi, origano, capperi di Salina. โL’idea รจ di rimanere con i piedi per terra e puntare ai prodotti del territorio, anche perchรฉ molti clienti sono turistiโ. Per questo i formaggi sono soprattutto italiani, come il parmigiano, proposto in degustazione in diverse stagionature โper far scoprire, anche agli italiani, come cambiaโ.
โLe paste non possono mancare: ne abbiamo 9, al momento, e molte fatte in casaโ spiega ancora: โ3 di tradizione (12 euro), alcune ripiene come il tortello farcito di pollo alla cacciatora o quello ripieno di mortadella con fonduta di parmigiano salsa di soia e aceto balsamico, oppure di burrata con limoni gamberi e vongoleโ e poi classici del made in Italy, facilmente riconoscibili, e alcuni signature. I prezzi? โStiamo cambiando la politica per essere piรน appetibili anche per i romani: per i primi, anche quelli piรน elaborati, non saliamo mai sopra i 16 euroโ.
Secondi di terra e mare, lavorando pesci di taglia grande e carni: coscia d’anatra confit โcotta nel grasso nella pentola di ghisa, come un tempoโ con aceto di lampone e miele (19 euro), insieme a una cicorietta selvatica โvera, bella amaraโ; hamburger โche in un bistrot oggi non puรฒ mancareโ in un versione giร sperimentata da Fusco, โcon carne ricca e grassa, scamorza affumicata, cipolla di Tropea caramellata e maionese allo zenzeroโ. In totale 6 secondi (dai 10 euro della parmigiana ai 22 del rib eye), e poi alcune insalate (8-13 euro) โideali anche per richieste fuori orario: anche perchรฉ la cucina sarร sempre aperta e in produzioneโ. E poi via ai dolci, grandi classici intramontabili: dal babร con crema, al cannolo alla siciliana appena rivisitato, al gelato (tutti 7 euro).
The Tribune Hotel, la terrazza
Fusco, perรฒ, non รจ stato chiamato per i soli Diana’s Place: โstiamo valutando una proposta di ristorazione interna per tutti gli hotelโ ammette, poi aggiunge cauto โper ora cominciamo con i bistrot, poi passiamo alle terrazze del The Tribune e del The Independentโ che saranno aperte anche agli esterni, โquando sono partiti bene, pensiamo anche alle colazioni e al servizio in camera. Tutto deve avere un tocco, qualcosa di riconoscibile, sono posti diversi riuniti da uno stesso filoneโ. L’idea potrebbe essere quella di centralizzare la cucina creando uno spazio che sia appoggio per tutte le strutture, anche perchรฉ a oggi le cucine vere per ora sono al Diana e al Tribune, che ha anche un secondo spazio di appoggio alla terrazza โche a breve sarร ampliato: di progetti ce ne sono tanti per fortuna, e tanti investimentiโ aggiunge Fusco, neo corporate chef del gruppo, anche per le realtร in divenire.
Diana’s Place โ Roma โ via di Santa Maria in Via, 10 – 06 87811211 – https://dianasplace.it/n/
Diana’s Place- Roma โ via Volturno, 54 โ 06 92935170 – https://dianasplace.it/n/
The Tribune โ Roma – via Campania, 45 – 06 62283753 – http://www.tribunehotel.it/
The Independent โ Roma โ via Volturno, 48 – 06 445 2657 – https://www.independenthotel.it/
a cura di Antonella De Santis
foto: aromi.group
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