โTutto deve cambiare perchรฉ tutto resti come primaโ: la famosa citazione del Gattopardo รจ divenuta con il passare degli anni sinonimo di una certa forma mentis siciliana e italiana, che tende ad assecondare il cambiamento per mantenere lo status quo. Se al contesto in cui Tancredi pronuncia la frase, che รจ poi quello che ha preso piede nel parlare comune, non si puรฒ certo definire positivo, รจ divertente pensare che la stessa espressione possa completamente stravolgersi di significato se applicata a unโimponente ristrutturazione e rilancio di un grande hotel palermitano.
Se giร la rinascita di un grande hotel italiano sarebbe di per sรฉ giร una notizia, il nuovo corso di Villa Igiea – – sotto lโegida di Rocco Forte, sempre piรน protagonista nel mondo dell’alta hotellerie italiana con una collezione di insegne di grande prestigio – รจ senza dubbio destinato a essere un passaggio determinante, visto che stiamo parlando di unโicona palermitana, fondata da una delle famiglie che hanno segnato il ‘900 siciliano, sede di pellegrinaggi vacanzieri per tutta la nobiltร europea per oltre un secolo. Inoltre lโhotel, nella sua ripartenza, vuole diventare un punto di riferimento non solo per lโaccoglienza ma anche per la proposta ristorativa e quella del bar, e per farlo si affida a due dei nomi piรน importanti della storia recente italiana: Fulvio Pierangelini ai fuochi e Salvatore Calabrese al ghiaccio.
Per entrare nell’atmosfera giusta, andiamo a frugare tra gli scaffali delle librerie, alla ricerca di un libro che negli ultimi anni ha saputo in egual modo conquistare i favori del pubblico e della critica, I Leoni di Sicilia, romanzo storico scritto da Stefania Auci, pubblicato dalla Editrice Nord nel 2019 (il suo seguito รจ L’inverno dei leoni, pubblicato nel maggio 2021). Il romanzo racconta la dinastia dei Florio, divenuta potentissima nella Palermo dell’800 fino al ‘900 prima come speziali, poi come armatori e come imprenditori del vino, della conservazione del pesce, della ceramica, del turismo. Oltre per la piacevolezza della lettura, chi dovesse recarsi a visitare Palermo e risiedere il cinque stelle siciliano dovrebbe portarsi dietro questo volume per poter contestualizzare al meglio dove si trova. Villa Igiea infatti, nella sua versione attuale, รจ stata voluta nel 1899 da Ignazio Florio Junior, desideroso una dimora dove accogliere lโรฉlite cosmopolita tanto quanto la grande nobiltร europea. Non a caso nellโispirazione architettonica si rifร allโidea di una reggia, un castello nel cuore della Conca dโOro. Ma se allโesterno si respira lo splendore del passato, allโinterno brilla la modernitร dellโepoca: Filippo Ernesto Basile, uno dei piรน originali architetti dellโArt Nouveau italiana (che aveva giร costruito il Teatro Massimo di Palermo e che poco dopo avrebbe progettato la nuova ala di Montecitorio) fu affidatario del progetto, e a sua volta coinvolse il pittore Ettore de Maria Bergler, il piรน originale esponente della pittura Liberty in Italia, oltre a un designer raffinatissimo come Vittorio Ducrot, che firmerร ogni arredo. Insieme – committenti e artisti – realizzeranno unโopera totale, dove ogni dettaglio, dai mobili al ciclo di affreschi, dalla scenografica sequenza dei saloni al celebre soffitto a racemi, farร di Villa Igiea un capolavoro dellโhotellerie de luxe dellโepoca e un museo della bellezza liberty ai nostri giorni.
Il sogno di grandezza dei Florio non fu deluso: lโhotel divenne il simbolo stesso dellโaccoglienza palermitana, ospitando il Kaiser Guglielmo II, lo zar Nicola II, il re dโInghilterra Giorgio V, e poi Costantino di Grecia, il re del Siam Paramandra Maha Chulalongkam, la regina di Romania. Anche dopo la caduta dei Florio, Villa Igiea resta il punto di riferimento, accogliendo i nuovi divi, quelli del cinema e del del jet set internazionale, nel dopoguerra. Qui passano Onassis, e poi Grace Kelly e Ranieri di Monaco, Maria Callas. E nel 1962 รจ la volta di Alain Delon, Burt Lancaster e Claudia Cardinale tra una ripresa e lโaltra de Il Gattopardo, quindi Kirk Douglas, Sofia Loren, e Gloria Swanson. Nei vari cambi di proprietร della villa perรฒ, qualcosa a un certo punto si รจ bloccato, condannando questo tempio del lusso a un periodo di limbo, finalmente terminato questโanno con la riapertura della villa, completamente restaurata, sotto la gestione del gruppo Rocco Forte Hotels.
Foto: Mike Tamasco
Tratto comune delle cucine di tutti gli Hotel del gruppo Rocco Forte รจ la supervisione del grande cuoco Fulvio Pierangelini, che si occupa di direzionare lโofferta, ben avendo presenti le specificitร regionali. La proposta che lo chef ha voluto impostare per Villa Igiea non si basa sulla rivisitazione (termine e filosofia non apprezzata particolarmente da Pierangelini) delle ricette classiche, bensรฌ sulla materia prima. Per capire fino in fondo i sapori di questa terra infatti, lo chef si รจ avventurato in mezzo ai pastori e ai pescatori, fino ad affiancarsi alle anziane signore di paese per imparare a stendere le busiate intorno al ferro da calza, oppure per scoprire gli ortaggi poveri ma straordinari come i tenerumi, le foglie di una tipica zucchina che cresce sull’isola chiamata zucchina serpente. Sono solo due esempi, e qui ci fermeremo: per vivere pienamente la proposta gastronomica di Villa Igiea, il consiglio รจ di farsi guidare dal personale di sala โ preparatissimo – guidato dallโencomiabile Salvo Gallina, che vi porterร a scoprire le grandi materie prime locali, partendo dalla povertร della cucina di strada fino ad arrivare al legame del tonno con i Florio, in un viaggio gustativo che vuole rifuggire gli stereotipi e le ricette 2.0 in favore dellโelogio al sapore puro.
Foto: Mike Tamasco
Lโaltro fiore allโocchiello dellโofferta di Villa Igiea รจ il bar. Allo splendido bancone appena restaurato e raddoppiato di dimensioni, il cui valore storico รจ tale da essere protetto dalle Belle Arti, si sono seduti grandi ospiti da tutto il mondo. Oggi per supervisionarne il rilancio รจ stato scelto niente meno che Salvatore Calabrese, altresรฌ noto dallโaltro lato della manica come The Maestro. Una leggenda del bar, nato in Campania ma da anni residente a Londra, che ha voluto creare un bar dal taglio internazionale ma dallโanima siciliana, come dimostrano cocktail quali il Palermo-Torino, a base di Marsala, oppure il Martini che invece della classica oliva si propone accompagnato da cappero e acciuga. In carta spiccano anche alcune delle creazioni del maestro Calabrese, come ad esempio il suo Breakfast Martini (a oggi tra i 10 cocktail a base Gin piรน bevuti nel mondo), che lui stesso definisce il migliore, nella versione palermitana, in quanto per crearlo รจ necessario di cucchiaino di marmellata di arance, โe da nessuna parte se ne puรฒ trovare migliore di quella sicilianaโ.
Foto: Mike Tamasco
Lโestate รจ iniziata e Villa Igiea รจ riuscita a farsi trovare pronta. A inizio luglio ai tavoli sulle terrazze si sente giร parlare inglese, francese, tedesco ma non manca lโinconfondibile cadenza siciliana. A ricreare l’incanto di un hotel che per anni รจ stato il vanto della cittร e che ora vuol tornare a far parte dellโecosistema cittadino, in un circolo virtuoso incentrato sul turismo di qualitร che Palermo merita assolutamente dโavere.
Villa Igiea – Palermo – Salita Belmonte, 43 – 091 631 2111 – www.roccofortehotels.com/it/
a cura di Federico Silvio Bellanca
foto di Michele Tamasco
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