Made in Italy

Brexit. Arriva l'intesa Ue/Uk. Evitato il no-deal, il vino tira un sospiro di sollievo

L'accordo dovrร  essere ratificato dai rispettivi parlamenti. Buone notizie anche per l'agroalimentare made in Italy che esporta oltre Manica 3 miliardi di prodotti l'anno: durante il periodo transitorio sarร  garantita la tutela delle Ig e dei prodotti di qualitร 

  • 17 Ottobre, 2019

Commissione europea e Regno Unito hanno appena trovato l’intesa sull’uscita dei britannici dall’Ue con un accordo commerciale bilaterale. L’annuncio del portavoce della Commissione europea arriva dopo ore di trattative con Boris Johnson, primo ministro britannico, che ha parlato di โ€œun grande nuovo accordo che ci restituirร  il controllo” del Paese. L’intesa andrร  votata dal Parlamento britannico (giร  sabato 19 ottobre) sia, in seguito, dal Consiglio dell’Ue e dal Parlamento Ue. Se tutto filerร  liscio, Europa e Regno Unito avranno circa un anno e mezzo di tempo per definire le modalitร  della Brexit. Borse e sterlina in netta ripresa.

Brexit. Buone notizie per il vino

โ€œPer il vino รจ un segnale positivoโ€ commenta a caldo il segretario generale dell’Unione italiana vini, Paolo Castelletti โ€œma dobbiamo essere cauti perchรฉ ci sarร  bisogno di ratificare la decisione. E abbiamo visto cosa รจ successo con l’accordo firmato da Teresa Mayโ€. Anche la filiera degli importatori ed esportatori inglesi (Wsta) tira un sospiro di sollievo: โ€œHanno sempre auspicato un approccio pragmatico e chiesto di evitare un no-dealโ€ ricorda l’esponente di Uiv, guardando al futuro delle imprese italiane: โ€œAvremo piรน tempo per definire tutti i quei temi legati alla protezione delle denominazioni, all’etichettatura, ai documenti per l’export, alle pratiche enologicheโ€.

Tutelate le Ig nel periodo transitorio

โ€œNel periodo transitorio, che scadrร  a fine 2020, il Regno Unito continuerร  a partecipare al mercato unico europeo e allโ€™unione doganale. Non ci saranno, quindi, turbative negli scambi commerciali. E per lโ€™Italiaโ€ sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti โ€œsaranno riconosciute e tutelate tutte le Indicag e di qualitร โ€. In questo lasso di tempo, che puรฒ essere prorogato, ci sarร  tempo per negoziare il vero e proprio accordo commerciale tra Ue e Regno Unito, che continuerร  a contribuire al bilancio Ue per il 2020. In caso di no-deal la capacitร  di spesa dell’Unione, ricorda l’associazione degli imprenditori agricoli, si sarebbe ridotta di 12 miliardi di euro.

L’agricoltura non deve pagare il conto

รˆ chiaro che nel prossimo quadro finanziario dell’Unione europea, come fa notare la Coldiretti, bisogna โ€œevitare di indebolire l’agricolturaโ€, che รจ lโ€™unico settore realmente integrato dell’Unione: โ€œSignificherebbe minare le fondamenta della stessa Ue in un momento particolarmente critico per il suo futuroโ€, sottolinea il presidente Ettore Prandini, ricordando che il 90% dei cittadini europei (dati Eurobarometro) sostiene la politica agricola a livello comunitario, per il ruolo determinante che essa svolge per ambiente, territorio e salute.

Il Regno Unito, terzo mercato per i vini italiani

Il Regno Unito รจ, per i vini italiani, il terzo mercato di destinazione dopo Stati Uniti e Germania, con 827 milioni di euro nel 2018. Per gli spumanti รจ il primo mercato a volume (1,1 milioni di ettolitri) e a valore (434 milioni di euro nel 2018, +6%). L’intesa raggiunta tra Ue e governo britannico รจ una buona notizia anche per l’agricoltura e per il made in Italy in generale. L’import agroalimentare del Regno Unito ammonta a 56 miliardi di euro, per il 70% composti da merci in arrivo dagli Stati membri della Ue. Le vendite agroalimentari dellโ€™Italia superano i 3 miliardi di euro, tra vini, ortofrutta e formaggi, che risultano i piรน apprezzati dai consumatori britannici.

a cura di Gianluca Atzeni

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