Ai Consorzi di tutela non è piaciuta la frase del trailer “Natale a tutti i costi” in cui il comico romano dà un commento poco esaltante su un vino abruzzese. Battuta fine a sé stessa o danno d’immagine? Dal cinepanettone alla cinepolemica. Tra i trend topic di questa settimana non si può non annoverare la questione De Sica-vini abruzzesi. Casus belli è l’infelice frase che l’attore romano pronuncia nel trailer del film “Natale a tutti i costi” (in onda sulla piattaforma Netflix dal 19 dicembre), dove definisce una “merda” il vino abruzzese che ha nel calice. Una “battuta a tutti i costi”, parafrasando il film, che però è costata cara all’attore romano. Non l’hanno presa bene, infatti, i Consorzi abruzzesi che hanno subito risposto con un appello a Christian De Sica ad andare a visitare la regione per conoscere da vicino la sua viticoltura.
“Il cinema è cultura e va tutelato ma anche il lavoro dei viticoltori abruzzesi, che da decenni immettono sui mercati etichette tra le più premiate a livello nazionale e internazionali, merita di essere ben raccontato e non deriso o sminuito”, scrive in una nota il presidente Alessandro Nicodemi, che parla di un “un messaggio poco rispettoso nei confronti della Regione Vinicola dell’anno, così eletta dalla celebre rivista Wine Enthusiast”.
Inoltre, Nicodemi, insieme a Enrico R. Cerulli Irelli, presidente del Consorzio Colline Teramane Docg e a Pantaleone Verna, presidente del Consorzio Tullum Docg lancia un appello alla produzione: “C’è ancora tempo per cambiare questa infelice battuta prima dell’uscita del film, vogliamo tutti far emozionare il pubblico – chi con il calice chi con il cinema – senza denigrare il lavoro di nessuno”.
Dal canto suo l’attore, alla presentazione del film a Roma, ha voluto spiegare come si tratti solo di una battuta travisata. “Conosco e mi piace il vino abruzzese. Nel film, subito dopo dico “Ma no scherzo, è buono e corposo“. Non c’entra nulla l’Abruzzo, avrei detto la stessa cosa per qualsiasi altro vino in quanto quella frase era contestualizzata per quel preciso momento del film. Anzi viva l’Abruzzo e viva il vino d’Abruzzo”. Per poi aggiungere, però, come ormai con il politicamente corretto sia diventato un problema per chi di lavoro fa il comico. Questione chiusa, quindi? Lo vedremo. Intanto, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, l’occasione ha fornito un’ottima copertura mediatica natalizia sia ai vini abruzzesi sia al film. Unicuique suum.
a cura di Loredana Sottile
L’articolo completo è stato pubblicato
sul Settimanale Tre Bicchieri del 15 dicembre
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