Viaggi

In viaggio. Matera, tra sassi e antichi piatti contadini che sono diventati tendenza

Nel mensile di marzo del Gambero Rosso abbiamo dedicato uno speciale a una delle Capitali europee Cultura per il 2019, Matera. Qui un assaggio.

  • 11 Marzo, 2019

Matera รจ il ritratto stratificato di unโ€™Italia che dalla civiltร  rurale piรน estrema รจ riuscita a diventare una delle Capitali europee della Cultura per il 2019. Salvando il passato, anzi, rendendolo vivo e vitale ancora oggi. E lรฌ, in quelle grotte-case abitate senza interruzione dal paleolitico fino agli anni โ€™50, oggi si scopre unโ€™umanitร  incredibile che della bellezza e dei sapori antichi รจ riuscita a fare una chiave per il futuro.

Matera, prima e dopo

โ€œVergogna? Che brutta parola. Non ci si deve mica vergognare della miseria. Succede. Come succede la fortunaโ€. Gabriella si rassetta sulla testa lo scialletto di recupero fatto con gli avanzi dei gomitoli di lana, un copricapo di colori accesi che le incorona il viso come una regina di Gerusalemme, solcato da una raggiera di 90 e passa primavere. Una ragazza felice di una felicitร  solida, quella di chi ha visto il prima e il dopo, i Sassi del dolore stigmatizzato da Togliatti nella storica visita del โ€™48 e lโ€™epifania delle caverne magnificate finalmente nellโ€™anno domini 2019: Matera capitale. Nullโ€™altro che accidenti della vita, questo e quello, โ€œgiorni di pane duro e altri di pane frescoโ€, sentenzia mentre stende i panni fragranti di bucato di fronte allโ€™uscio di casa a un passo da piazza Duomo dove si intersecano i Sassi Barisano e Caveoso, disegnando la silhouette della cittร , due ali in cui qualcuno ha intravisto una forma di colomba. E lโ€™intenzione del volo. Divisione accademica, in veritร , per i materani la cittร  si divide piรน semplicemente โ€œin questa e lโ€™altra parteโ€.

Foto di Ugo Zamborlini

Foto di Ugo Zamborlini

Iperstaticitร  e vicinati

Un โ€œmiracolo di iperstaticitร โ€, si legge nei manuali di urbanistica dove Matera รจ il modello scolastico di unโ€™armonia pitagorica, architetture resilienti dove la roccia affiora e convive con le abitazioni in calcarenite, asservite alle regole della natura, anche umana. โ€œIl modello, enne volte replicato, รจ quello di case di vicinato ciascuna delle quali costituisce il lato di un quadrato ideale dove il quarto lato rimane apertoโ€, spiegano a una voce Eleonora Sansone e Antonio Manicone, guide turistiche che hanno fatto delle rispettive lauree in Beni culturali un giacimento a disposizione dei visitatori in transito per la cittร . Il vicinato, dunque.

โ€œUn modulo che assolve a due funzioni โ€“ spiegano, entrambi attrezzati dโ€™immenso amore per la terra dei sassi e dei contrari โ€“ i lati esterni del quadrato costituiscono un argine che consente il deflusso delle acque meteoriche, lo spazio interno invece รจ un cortile, elemento costitutivo dellโ€™ossatura sociale di Matera: lo spazio dove le famiglie allargate si radunavano e prestavano mutuo soccorsoโ€.

Valgono oggi come allora le cronache di Eustachio Verricelli (fine โ€™500) che la definivano la โ€œcittร  dellโ€™incontrarioโ€, dove i vivi stanno sotto i morti e il cielo sotto i piedi. Dove le distanze appaiono siderali, illusione ottica data dalla verticalitร  e dai piani sfalsati delle case costruite sulle pendici rocciose della gravina, e invece bastano pochi passi per passare dalle grotte della Civita e la basilica, fino alla necropoli โ€“ il cimitero longobardo โ€“ sul piano delle Malve nel rione omonimo, e ridiscendere giร  dallโ€™altra parte fino allo skyline dove giganteggiano il paesaggio selvatico e la mole di San Pietro Caveoso, tutto compreso in uno sguardo solo e nello stesso, maestoso silenzio.

Foto di Piero Amendolara

Foto di Piero Amendolara

Matera patrimonio dellโ€™umanitร 

Comโ€™รจ bastato un giro di valzer di settantโ€™anni per ritrovarsi dalle pagine di un romanzo neorealista a patrimonio dellโ€™umanitร  Unesco (1993) fino alle cronache del 19 gennaio 2019, bagno nella fonte battesimale dellโ€™Europa e risorgimento a vita nuova, dalla dannazione alla redenzione attiva cui hanno partecipato 6mila persone, ciascuna bardata di borsa luminosa โ€“ segmenti di luce che hanno fatto la coreografia al taglio del nastro di Matera Capitale. โ€œI dati del 2018 sono ancora in fase di elaborazione โ€“ spiega Serafino Paternoster, voce della Fondazione Matera-Basilicata 2019 โ€“ ma dalle 200mila presenze alberghiere del 2010 siamo passati a 480mila nel 2017. Tutto il lavoro di candidatura ci ha fatto crescere del 160 per cento, da 2.000 posti letto a 5.000 nellโ€™ultimo anno. Non solo. Il livello delle attivitร  di ristorazione negli ultimi mesi ha subito unโ€™impennata pazzesca, culminata nel battesimo della prima stella Michelin alla cittร , assegnata a Vitantonio Lombardo. Non basta. Si รจ alzata la qualitร  dellโ€™offerta architettonica e ricettiva: non avevamo relais a cinque stelle, adesso ce ne sono almeno cinqueโ€.

Fiore nel fiore dellโ€™offerta ricettiva il Sextantio, che ha meritato lo stupore del New York Times: โ€œuna delle mete piรน straordinarie nel mondoโ€, e per il Times โ€œuno dei 10 hotel piรน belli sulla scena internazionaleโ€. Il relais รจ una ricostruzione filologica delle spelonche cesellate a fuoco nelle pagine da cui tutto ha avuto inizio: โ€œquelle grotte per abitazione e ci dormono tutti insieme, uomini, donne, bambini, bestieโ€, scrive Carlo Levi nel suo Cristo si รจ fermato a Eboli. Stessi letti alti come pagliericci, camini e suppellettili restaurati con rigore amanuense: che vuol dire nientโ€™altro che mani, martello, scalpello. Lโ€™esperienza di quella miseria โ€“ che ancora respira nelle 18 camere dellโ€™albergo diffuso โ€“ รจ il lusso vero, la memoria cambiata di segno. I giorni di pane fresco dopo i giorni di pane duro.

Vitantonio Lombardo e Donato Addesso

Vitantonio Lombardo e Donato Addesso

Ristoranti gourmet a Matera

E fa specie che un cuoco, Vitantonio Lombardo, e un intellettuale come Paolo Verri (lโ€™ex enfant prodige del Salone del libro di Torino, oggi direttore di Matera 2019) adoperino le stesse parole per descrivere la propria parabola esistenziale rovesciata proprio in questi luoghi. Dice Verri: โ€œCome una moglie in seconde nozze, dopo una grande delusione toccatami nella cittร  in cui sono nato, cresciuto e in cui ho fatto le cose migliori, Matera mi ha accolto tra le sue braccia mentre mi leccavo le ferite e mi ha dato enorme libertร  di azioneโ€.

Dice Lombardo: โ€œHo deciso di chiudere Locanda Severino a Caggiano senza avere niente in tasca, nรฉ un piano alternativo, nรฉ una meta. Ho deciso in terrificante solitudine di tornare a casa, nella mia Lucania. Ho scommesso tutto quel che avevo, ero il solo a crederci. A tre mesi dallโ€™apertura รจ arrivata la stella. Ma soprattutto รจ arrivata unโ€™enorme libertร  di espressione che non avevo mai sperimentato prima e che posso esercitare finalmente senza freni, uscendo dalla zona di comfort nella quale ero ristretto a viva forzaโ€.

Piatto di Vitantonio Lombardo

Piatto di Vitantonio Lombardo

La differenza รจ che la clientela internazionale che arriva in via Madonna delle virtรน รจ pronta a capire; e lo sono anche i materani, a loro agio ormai in unโ€™altra dimensione, altri confini, quelli del fine dining che per la Cittร  dei Sassi รจ una scoperta dellโ€™ultima ora, un territorio mai esplorato prima. Il menu di taglio avantgarde nel Vitantonio Lombardo restaurant porta il nome di Mathera 2019 e fra i piatti della nuova era (tutti modulati su un registro alto-basso, miseria e nobilitate della materia prima) un primo con dedica Per Frank, ovvero Pasta mista in zuppa di capriata, gamberi e foie gras. Un tributo alla memoria di Frank Rizzuti, lo chef scomparso cinque anni fa e due mesi dopo avere acceso la primissima stella sul cielo della Lucania con la sua Cucina del Sud.

Piatto di Michele Castelli

Piatto di Michele Castelli

Alta ristorazione a Matera

Fu il primo, Frank, a osare una riscrittura non supina della tradizione. Poi un lungo vuoto, dal 2014 fino allโ€™alba del 2017, quando Matera ha spalancato le porte allโ€™haute cuisine con Michele Castelli e Francesco Russo, ai fuochi e in sala a Dimora Ulmo, una galleria dโ€™arte con ristorante innestata in un palazzo settecentesco, con terrazzo panoramico spalancato sul precipizio dei sassi. Mozzafiato. Materano dโ€™origini, francescano (nel senso dellโ€™Osteria delle osterie) dโ€™adozione, dopo dieci anni di esercizio quotidiano alla corte di Massimo Bottura, Castelli insieme alla strada di casa ha trovato โ€œil coraggio di essere me stessoโ€. E di spingere il cuore oltre lโ€™ostacolo della filologia pan-materana, con creazioni come il risotto allโ€™ostrica, zenzero candito e nota lunga in fondo dominata dalla dolce salsa al burro bianco. Che in tempi come questi dominati da aciditร  e amarezze, pure la dolcezza richiede un atto di coraggio.

a cura di Sonia Gioia

QUESTO รˆ NULLA…

Nel numero di marzo del Gambero Rosso, in questi giorni in edicola, trovate il racconto completo con la testimonianza dello chef Nicola Popolizio (Ristorante Ego) e un focus sul pane di Matera con la bella storia del panificio Pane e pace. Un servizio di 12 pagine che include anche gli eventi dedicati alla cultura del cibo, i 4 piatti che raccontano una cucina povera, un’utile timeline con tutte le date fondamentali della storia di Matera. E ancora, le nuove aperture, le cantine nella guida Vini d’Italia 2019 e una piccola guida alle gioie materane in 24 indirizzi, con mappa annessa.

Il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, su App Store o Play Store

Abbonamento qui.

ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd