Agroalimentare

Quanto cresce l'industria alimentare in Italia? Il triplo rispetto alla media del Pil

L'analisi condotta dal Food Industry Monitor parla di un comparto in crescita, tre volte sopra la media del Paese. Con caffรจ, food equipment, distillati e farine a guidare l'avanzata. Il merito? Artigianalitร  e propensione all'export. Male l'e-commerce.

  • 24 Giugno, 2019

Quanto fattura l’industria alimentare in Italia. Il trend positivo

L’industria alimentare in Italia cresce a ritmo triplo rispetto al Pil del Paese. Considerato il quadro generale โ€“ le acque in cui naviga il nostro prodotto interno lordo non lasciano ancora tirare un sospiro di sollievo โ€“ non รจ certo il caso di brindare. Ma il dato emerso dall’indagine del Food Industry Monitor (osservatorio promosso dall’Universitร  di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e il gruppo bancario Ceresio Investors, giunto alla quinta edizione) merita di essere analizzato. Perchรฉ evidenzia, in relazione al biennio 2019-2020, previsioni estremamente positive per il comparto dell’agroalimentare, spinto da un mix di fattori, specifici dell’industria di settore, che l’analisi non manca di sottolineare: artigianalitร , legame con il territorio, innovazione dei processi produttivi. Il dato รจ stato raccolto tra 823 aziende italiane del food, non solo imprese a gestione familiare, che costituiscono la base piรน ampia del comparto, ma anche cooperative e controllate dall’estero (ma al 98% la produzione รจ fatta interamente in Italia). Il fatturato aggregato che ne risulta รจ pari a 63 miliardi di euro, distribuiti tra 15 comparti dell’industria alimentare.

Industria alimentare: dentro una stalla per la produzione di latte

Chi cresce di piรน. Caffรจ, distillati e farine in testa

Con filiere decisamente incoraggianti per redditivitร  e soliditร  finanziaria, a cominciare dal caffรจ. Seguono il food equipment, i distillati, le farine. Poi, con un distacco maggiore, vino, pasta, surgelati, packaging e acqua, riuniti in un gruppo che mostra ancora criticitร  da tenere sotto controllo. Mentre piรน agitato รจ il percorso di salumi, olio e latte.

Male l’e-commerce, bene l’export

Per tutti i comparti vale perรฒ la necessitร  di implementare il canale dell’e-commerce: solo il 30% delle aziende prese in esame hanno investito sul canale delle vendite online. Fattore decisamente positivo, invece, รจ il fatturato portato dall’export: oltre il 30% delle realtร  analizzate realizza il 50% dei propri ricavi all’estero (e si prevede un incremento delle esportazioni nel prossimo biennio). Dunque, se da un lato premia la capacitร  di rinnovare pratiche artigianali supportate da nuovi strumenti tecnologici, dall’altro รจ proprio la propensione all’internazionalitร  a fare dell’industria alimentare italiana un settore strategico per la crescita economica del Paese. Ricordiamo, peraltro, che il trend positivo del comparto perdura da diversi anni, almeno dal 2012, quando l’indagine del Food Industry Monitor ha iniziato a restituire i primi risultati.

 

Il valore dell’artigianalitร  per l’industria alimentare

E sempre per merito del giusto mix tra โ€œknow-how di prodotto e di processo unici che permettono di aggiungere valore alle materie prime di qualitร  attraverso i processi produttivi, la comunicazione, il brand e la distribuzioneโ€. Non a caso, le aziende dell’agroalimentare che negli ultimi 10 anni hanno puntato sull’artigianalitร  sono cresciute piรน della media delle realtร  che non hanno fatto la stessa scelta, โ€œperchรฉ l’artigianalitร  aiuta a sviluppare prodotti originali, venduti poi con un premium priceโ€, sottolinea Carmine Garzia, coordinatore scientifico dell’Osservatorio. La percentuale che riassume queste considerazioni รจ +3,1%, valore pari alla crescita del Pil di settore, che supera di oltre tre volte la crescita del Pil italiano.

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