Che l’interesse verso la dieta vegetale sia in crescita, ormai, รจ assodato. Giร nel 2017, un rapporto di ING, importante gruppo bancario olandese, aveva rilevato che circa 1/4 dei cittadini europei era intenzionato a diminuire il consumo di carne. Nella maggior parte dei casi, le motivazioni che spingono i consumatori in questo senso riguardano la salute, la sostenibilitร , la sensibilitร nei confronti degli animali, ma possono esserci anche ragioni economiche. Il boom di interesse c’รจ stato a partire dal 2020: al tempo, il sito di informazione culinaria Chef Pencil ha dimostrato che il periodo del Covid ha visto un picco di ricerche su Google di parole collegate allโalimentazione vegetale.
Ma chi รจ che determina la notevole crescita dellโindustria dei prodotti a base vegetale? Uno studio pubblicato da Deloitte, una delle piรน grandi societร di consulenza al mondo attribuisce questo rapido sviluppo alla domanda espressa da una categoria di consumatori precisa: i flexitariani. Dunque, sebbene il numero di vegetariani e vegani sia aumentato negli ultimi anni, l’ampliamento del mercato plant-based ha visto una rapida crescita, negli ultimi anni, grazie non solo ai consumatori appena citati, ma anche e soprattutto ad una nuova categoria di consumatori: i flexitariani. I flexitariani sono โonnivori occasionaliโ: prediligono unโalimentazione a base vegetale ma, non avendo abbracciato interamente lo stile di vita vegano, non escludono totalmente alimenti di origine animale dalla loro dieta.
Giร nel 2021, un articolo di The Indipendentย prospettava (in seguito un sondaggio svolto su 2mila adulti britannici) un trend positivo del flexitarianesimo nel Regno Unito. Questo dato, seppur non rappresentativo di tutti i consumatori europei, fa ipotizzare che nei prossimi anni la domanda di prodotti vegetali potrebbe vedere unโulteriore impennata, anche grazie a una serie di iniziative sul tema. Non รจ un caso che lo studio sia stato condotto proprio nel mese di gennaio, quello dei buoni propositi e, da qualche anno, anche di Veganuary, il gennaio vegano in cui si esortano flexitariani e onnivori ad astenersi da alimenti di origine animale per 31 giorni.
Una sorta di evento online, nato nel Regno Unito nel 2014 e diffusosi rapidamente in tutto il mondo. Lโiniziativa รจ stata lanciata da unโorganizzazione vegana no profit, che si impegna nella diffusione di questa filosofia per iniziare lโanno nel modo giusto. Veganuary propone cosรฌ a chiunque voglia partecipare una sfida: provare a mangiare vegetale per un mese (con lo scopo implicito di proseguire). Iscrivendosi al Veganuary si ha accesso gratuito a una serie di informazioni nutrizionali, ricette e workshop: sono tantissimi oggi i Paesi che aderiscono a campagne divulgative e, fatto ancor piรน interessante, il numero di iscritti al Veganuary sale vertiginosamente di anno in anno.
Stando ai dati della Vegan Society, la piรน antica societร vegana del mondo che vanta un team di oltre 50 esperti del settore, nel 2023 il numero di iscritti al Veganuary ha superato la soglia di 700mila persone. Andando oltre il semplice valore assoluto che, se comparato alla popolazione mondiale, resta minimo, il tasso di crescita ci indica un interesse nel plant-based che sembra inarrestabile. E non solo a gennaio.
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