Dai rubinetti non esce più acqua in Sicilia? Bevete minerale. Parafrasando il noto aforisma (più o meno leggendario) che vede protagonista la regina Maria Antonietta la quale propose di dare brioche ai cittadini affamati che reclamavano pane, la nostra ministra del Turismo Daniela Santanchè pensa bene di attaccare alcuni tra i più importanti giornali stranieri perché si permettono di riportare notizie (per altro ben note dalla nostra, di stampa) sull’emergenza siccità in Sicilia che rischia di lasciare a secco anche il turismo in una stagione che per l’isola è di cruciale importanza.
Prima ha scritto il Guardian: Dopo aver perso i raccolti, la Sicilia teme di perdere anche il turismo, titola il quotidiano inglese nel reportage in cui descrive campagne assetate e animali a rischio perché senza acqua. Ma a rischio è anche il turismo, “un’ancora di salvezza economica, che le autorità temono sia minacciata dalle notizie sulla scarsità dell’acqua e che per questo cercano di proteggere”, scrive il New York Times che riprende l’allarme del Guardian. E continua nell’analisi citando le dichiarazioni del presidente agrigentino di Federalberghi che afferma, allarmato, che da quando le notizie sula siccità hanno cominciato a diffondersi, in hoel e b&b si sono cominciate a registrare diverse cancellazione da parte di turisti.
“Nessuno nega il dramma della siccità in Sicilia ma inaridire anche il turismo quasi colpevolizzandolo come fa il New York Times aggiunge danno al danno per la Sicilia”, commenta su X la ministra del Turismo. Di fatto, però, la situazione è grave, come registra anche la Cnn che ha mandato una troupe ad Agrigento, città capitale italiana della cultura per il prossimo anno: “L’acquedotto e altri invasi costruiti in tempi moderni sono così asciutti che i piccoli hotel e le pensioni della città e della costa sono costretti a mandare via i turisti”. E aggiunge: “Non hanno abbastanza acqua per garantire agli ospiti un wc con lo scarico o una doccia, dopo una giornata trascorsa nella calura estiva”. Del resto, come spiegava al NYT il direttore del Verdura Resort di Sciacca: “Non possiamo certo dire ai turisti di razionare le docce”, dice Isidoro Di Franco, direttore generale della struttura del gruppo Rocco Forte.
Polemiche a parte, la situazione in Sicilia sembra grave davvero. E l’acqua, la cui mancanza mette a rischio l’agricoltura, comincia a mancare seriamente anche per i cittadini. Quella potabile viene razionata e una contrada di Caltanissetta, Niscima, segna un record negativo: per 43 giorni di fila non è uscito un goccio d’acqua dai rubinetti. Così, nella cittadina che domina la valle del Salso, l’acqua viene distribuita e singhiozzi e a macchia di leopardo con le autobotti che in alcuni casi portano anche acqua per gli agricoltori disperati. Intanto, negli allevamenti le bestie più anziane vengono portate al macello perché non è possibile dissetare tutti gli animali e nei giardini di arance le piante cominciano a morire.
<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.
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