Industria

Nel regno del riso Arborio arriva un maxi allevamento di galline. Ma i residenti si oppongono

Nella capitale del riso Dop รจ in arrivo un grande stabilimento per la produzione intensiva di uova con piรน di 270mila capi. Residenti e attivisti in allarme

  • 27 Agosto, 2025

Un gigantesco allevamento intensivo al posto delle storiche risaie di Baraggia. รˆ ciรฒ che sta prendendo forma ad Arborio, nella capitale del riso Dop. Qui, le coltivazioni di una delle eccellenze della Valle del Po stanno lasciando spazio a due enormi capannoni industriali che ospiteranno 275mila galline destinate alla produzione di uova su scala industriale. Una trasformazione che, come raccontato oggi dal quotidiano LaRepubblica, sta generando scalpore e forte opposizione da parte dei residenti, preoccupati per gli impatti ambientali, gli odori e le emissioni che potrebbero derivare dallo stabilimento in unโ€™area dallโ€™alto valore agronomico e paesaggistico.

La nascita del progetto per l’allevamento

Il progetto industriale ha preso forma in un terreno sinora utilizzato per lโ€™agricoltura, classificato come inedificabile fino a pochi anni fa. Solo il 22 dicembre 2022 il Consiglio comunale ha, infatti, deliberato allโ€™unanimitร  per la rimozione di questo vincolo, aprendo la strada alla realizzazione dello stabilimento. Appena cinque giorni dopo, la Societร  Agricola Bruzzese, impresa con sede a Olgiate Olona e attiva nel settore avicolo dal 1968, ha presentato lโ€™istanza per avviare i lavori.

Unโ€™accelerazione che il Comitato Riso โ€“ nato spontaneamente per opporsi al maxi โ€“allevamento e guidato da Raffaele Vota, giudica negativamente. ยซAbbiamo presentato un esposto alla procura di Vercelli per approfondire questa tempistica sospettaยป, racconta a Elena Dusi. ยซCe nโ€™รจ voluto prima che ci rendessimo conto di cosa stava accadendoยป.

uova

Una megalopoli per gallineย 

Nel piccolo comune di circa 800 abitanti lo scheletro del capannone ha preso forma a poco a poco. E ora รจ chiaramente visibile. Si tratta di una struttura composta da due fabbricati che ospiteranno ciascuno 137mila capi allevati in batteria. Una sorta di megalopoli per galline ovaiole che, ogni 14 mesi, verranno rimpiazzate da unโ€™altra generazione pronta a deporre nuove uova per garantire una produzione costante.

La portata industriale dellโ€™impianto ha sollevato non poche perplessitร  tra attivisti e cittadini. Le associazioni ambientaliste locali richiamano lโ€™attenzione sulle implicazioni ecologiche e sanitarie di un allevamento cosรฌ concentrato. ยซQuesto tipo di stabilimenti sono catene di montaggio disumaneยป evidenzia Gian Piero Godio, di Legambiente e Pro Natura di Vercelli. ยซLe galline vivono in condizioni di enorme sofferenza โ€“ fa eco Greenpeace โ€“ ammassate in spazi ristretti che favoriscono la proliferazione di malattie come lโ€™influenza aviariaยป.

Oltre ai rischi per la salute, secondo il Comitato, ci sono preoccupazioni concrete legate alla gestione dei reflui. Le 493 tonnellate di galline produrranno circa 9mila metri cubi di letame allโ€™anno, materiale che sarร  rimosso con cadenza bisettimanale tramite nastri trasportatori e avviato a un impianto esterno di biogas. Anche le emissioni di ammoniaca generate dallโ€™impianto rischiano di impattare negativamente sulla qualitร  dellโ€™aria e sullโ€™ambiente circostante, con la possibilitร  di creare ยซuna vera e propria cappa di odori attorno al paeseยป, denuncia il Comitato Riso.

risaie piemonte

Le proteste nel silenzio dei risicoltori

Anche per questo nelle scorse settima gruppi animalisti come โ€œGalline in Fugaโ€ e โ€œMovimento Antispecista Radicaleโ€ hanno organizzato presidi per protestare contro quello che definiscono un lager. Alcuni attivisti si sono addirittura incatenati alle recinzioni o sono entrati nel cantiere, suscitando lโ€™intervento della Digos e tensioni con la proprietร  che, nonostante ciรฒ, ha confermato di proseguire i lavori autorizzati nel rispetto delle norme. Ma cโ€™รจ anche chi, curiosamente, non sta protestando: tra le opposizioni non si registrano, infatti, reazioni forti da parte dei risicoltori locali, potenzialmente tra i piรน colpiti da inquinamento e degrado ambientale e perdita di valore della produzione agricola. Un silenzio che rischia di mettere a repentaglio Arborio e il suo riso.

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