
In un Paese come la Cina, dove i millennial e la generazione Z rappresentano quasi la metà della popolazione, il consumo di alcolici a bassa gradazione sta guadagnando sempre più terreno, in linea con le tendenze internazionali. In questo contesto si registra anche una crescente diffusione di birre artigianali di vario tipo, pensate per un pubblico sempre più disposto a spendere pur di gustare un prodotto di qualità. In particolare, si osserva un aumento della produzione di birre alla frutta, molto apprezzate dal pubblico femminile, un po’ come avviene in Europa con le “kriek” belghe e prodotti simili.
Negli ultimi 25 anni, l’industria della birra in Cina ha attraversato profonde trasformazioni. Dopo una rapida espansione nei primi anni 2000, la produzione ha toccato il suo apice nel 2013, con 50,6 milioni di tonnellate, per poi calare a causa della contrazione dei consumi interni. A partire dal 2017, i grandi produttori e i birrifici artigianali emergenti hanno reagito puntando sul segmento premium, che garantisce margini di profitto più elevati — fino al 50% lordo e al 30% netto — rispetto alle birre tradizionali.
Secondo la China Alcoholic Drinks Association, nel 2023 la Cina ha prodotto 37,9 milioni di tonnellate di birra, pari al 20% della produzione mondiale. Il settore ha generato vendite per 26,6 miliardi di dollari, con un incremento dell’8,6% su base annua, e ha registrato profitti per 3,7 miliardi di dollari, in crescita del 15% rispetto al 2022.
Il settore della craft beer in Cina ha conosciuto una crescita rapida a partire dal 2021, sostenuta da investimenti per oltre 150 milioni di euro. Tra il 2021 e il 2023, le vendite sono passate da quasi 700 milioni di euro a sfiorare il miliardo, mentre il numero di birrifici è quasi raddoppiato, salendo da 1.700 a 3.100. Nel 2024, si contano oltre 13.000 aziende legate alla birra artigianale. La base di consumatori principale è costituita da millennial urbani, impiegati e membri della generazione Z, che insieme rappresentano circa la metà della popolazione. Seguono gli appassionati di birra artigianale e i consumatori di fascia alta, ciascuno con una quota stimata tra il 15% e il 20%.
In Cina, il prezzo medio di una birra artigianale si aggira intorno ai 5-6 euro, con variazioni comprese tra 3 e 15 dollari a seconda del brand, della provenienza (importata o locale), del canale di vendita (pub o dettaglio) e della città. Queste dinamiche riflettono una crescente domanda di prodotti premium e distintivi, che rappresentano un’interessante opportunità per gli esportatori statunitensi di luppolo, malto e ingredienti speciali.
Un sondaggio nazionale condotto su 471 pub ha rilevato un aumento del 12% nei prezzi medi di acquisto della birra alla spina, segno di un passaggio verso forniture di fascia alta, in linea con le aspettative dei consumatori in termini di qualità e valore. Quasi il 93% dei proprietari di pub prevede di mantenere o ampliare la propria attività, a testimonianza della fiducia nel futuro del settore.
Dal 2017 al 2021, le cinque principali aziende produttrici di birra in Cina hanno aumentato la loro quota di mercato dal 75,6% al 92,9%, consolidando un settore fortemente concentrato. A dominare sono China Resources Beer (CR Beer), Tsingtao Brewery, Budweiser, Yanjing e Carlsberg. In questo contesto, la competizione non si gioca più sui volumi, ma sulla redditività per tonnellata, spingendo i marchi a puntare sempre più sul segmento premium, piuttosto che sulla produzione di massa.
Un esempio emblematico è CR Beer, nota per il marchio Snow Beer, che ha aumentato i prezzi medi dei suoi prodotti e ampliato il proprio portafoglio con referenze di fascia alta, come la linea Craftsmanship. Nell’ambito di questa strategia di premiumizzazione, CR Beer sta anche esplorando il mercato del baijiu, il tradizionale liquore cinese, con l’obiettivo di creare una sinergia tra la birra e il patrimonio culturale del baijiu, combinando tradizione e marketing moderno per favorire crescita e trasformazione del settore.
Tsingtao, storico birrificio cinese con oltre un secolo di attività, ha rafforzato il proprio posizionamento premium con il lancio di prodotti come “Hong Yun Dang Tou” e, soprattutto, con “A Century of Legends”, una birra ultra-premium che sottolinea il ruolo dell’azienda nell’incrementare i consumi di qualità in Cina.
Anche Chongqing Brewery, parte del gruppo danese Carlsberg, ha beneficiato del know-how e delle risorse internazionali, consolidando la propria leadership nel mercato locale e migliorando la competitività nel segmento di alta gamma.
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