Un ex brefotrofio sulle prime colline attorno alla città, oggi centro artistico indipendente (Flashback Habitat); una pista per le auto sul tetto dell’iconico edificio del Lingotto; un’ex officina per la riparazione dei treni oggi centro culturale vivacissimo. Sono solo alcuni dei luoghi insoliti in cui si sono tre degli eventi più suggestivi della quinta edizione di “Buonissima Summer Edition“, una cinque giorni di incontri e cene itineranti, dal 17 al 21 giugno a Torino.
Flashback Habitat
Ed è stata proprio la “Vertical Dinner” ad aprire le danze il 17 giugno. Una villa in collina, un giardino incantato, tre piani, una terrazza panoramica, sei chef e un bartender: in ogni spazio, a fianco di racconti fotografici e di aneddoti su Torino, un piatto della cucina regionale italiana. Tempo di varcare la soglia del cancello e subito Giuseppe Rambaldi di Cucina Rambaldi e Massimiliano Prete di Sestogusto hanno fatto gli onori di casa. Il primo presentando una tigella “iconica” con battuto modenese e Parmigiano, il secondo con un eccentrico pane sfogliato all’orzo con Fassona, salsa tonnata, fiori e germogli leggero e gustoso. Alta Langa nelle sue diverse espressioni in abbinamento.
La carbonara di Luciano Monosilio
Si inizia a salire. Al piano terra ecco Giuseppe Iannotti di Kresios con i tubetti con fagioli e cozze mentre al primo il gusto ci aspetta la magnifica carbonara di Luciano Monosilio. Al secondo, tra le fotografie di spose e bambini Paolo Gori dell’Osteria da Burde ha offerto il suo peposo con focaccia mentre Ugo Alciati ha atteso gli ospiti in terrazza con un fiordilatte mantecato e tartufo regale. Infine, prima di andar via i deliziosi cocktail di Matteo Fornaro di Azotea, che ha giocato con gli abbinamenti tra aceto balsamico e salamoia.
Gelato al fiordilatte di Ugo Alciati
Ma oltre la Vertical Dinner inaugurale, in occasione di Buonissima Summer si sono aperte le porte di altri spazi inaspettati del capoluogo sabaudo. Al Lingotto, per esempio, sui tetti tra piante e giardini pensili il 19 è andata in scena la festa della cucina internazionale. Protagonisti dieci chef che hanno portato la loro interpretazione gastronomica, culturale e territoriale in Italia: Matias Perdomo di Contraste Milano (Uruguay); Roy Caceres di Orma a Roma (Colombia); Giulia Liu di Gong Oriental Attitude e del progetto Mr. Dumpling a Milano (Cina); Charles Pearce de Lorto di Nordelaia a Cremolino (Regno Unito); Jose Alfredo Villa Lopez di El Beso a Torino (Messico); Vinood Sokar marito e socio di Antonella Ricci, prima al Fornello da Ricci a Ceglie Messapica ora da Ricci Osteria a Milano (Mauritius); Max Chiesa di Kensho a Torino (Giappone), Alessandro Scardina di La Pista a Torino (che propone una cucina con influenze internazionali) per chiudere con Jessica Rosval e Caroline Caporossi portavoce del progetto Roots di Modena, un esempio che coinvolge l’imprenditoria al femminile e le donne immigrate (Africa).
E pure un’ex fabbrica simbolo della città, complesso industriale inaugurato nel 1895 e protagonista della crescita della crescita di Torino per circa un secolo, è diventata per l’occasione teatro di uno degli eventi più suggestivi della kermesse: alle OGR (acronimo di Officine Grandi Riparazioni), nell’area “Taste” della struttura, oggi centro tecnologico polifunzionale, il 20 giugno si è svolta Bistromania, la grande festa dei bistrot.
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