Continua a scendere il prezzo del caffè, se non ancora sullo scaffale almeno nei mercati internazionali. Un ribasso che i consumatori possono solo guardare in prospettiva e che è dovuto alle previsioni di una raccolta che, probabilmente, sarà più ricca rispetto alle due precedenti. A tal proposito ci sono le rilevazioni di Ice – Intercontinental Exchange che evidenziano come il prezzo del caffè registrato a metà giugno sia il più basso degli ultimi cinque mesi.
Una riduzione del prezzo, quindi, figlia delle crescenti aspettative di raccolto in Brasile, con piogge più intense del previsto che hanno attenuato i problemi di siccità che hanno afflitto il raccolto per gran parte della stagione 2024/25. A tal proposito il Servizio Agricoltura Estera del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti ha previsto che la produzione di caffè in Brasile, il maggiore produttore mondiale di caffè arabica, per il 2025/26 aumenterà dello 0,5% su base annua, raggiungendo i 65 milioni di sacchi, e che la produzione di caffè vietnamita (il maggior produttore di varietà robusta) per il 2025/26 aumenterà del 6,9% su base annua, raggiungendo i 31 milioni di sacchi. Anche l’aumento delle scorte di caffè contribuisce al ribasso dei prezzi del caffè. Proprio a tal proposito le scorte di robusta monitorate dall’Intercontinental Exchange hanno raggiunto la scorsa settimana il massimo degli ultimi 8 mesi, attestandosi a 5.211 lotti.
È pienamente convinta di un ribasso dei prezzi anche la ceo di Illycaffè Cristina Scocchia che a Bloomberg ha detto di ritenere che i prezzi continueranno a scendere prima di stabilizzarsi tra 2 e 2,50 dollari/libbra (poco meno di mezzo chilo) nei prossimi 15 mesi. Raggiunta telefonicamente l’amministratrice delegata ha dichiarato che «È stato un periodo difficile per il mercato del caffè. Con prezzi più che raddoppiati rispetto a quattro anni fa, c’è un’enorme pressione sui margini».
Prezzi in discesa anche per altri prodotti come cacao, zucchero con l’aumento delle rese che sta rafforzando l’offerta a livello globale. Una ripresa che però, secondo gli esperti, non deve illudere il consumatore sulla fine di una crisi in quanto si tratta di produzioni, compresa quella del caffè, che sono sempre più vittime di eventi meteorologici estremi alimentati dai cambiamenti climatici spesso violenti e imprevedibili.
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