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Torino

“Vi meritate il degrado”. La denuncia di CasaClara e la battaglia (solitaria) di Sylwia per Borgo Vittoria

La gelateria di Sylwia Wdowiak presidio di legalità e di impegno sociale nel quartiere torinese di Borgo Vittoria potrebbe avere i giorni contati

  • 26 Giugno, 2025

La gelateria di Sylwia Wdowiak presidio di legalità e di impegno sociale nel quartiere torinese di Borgo Vittoria potrebbe avere i giorni contati.

Cronaca di una fine annunciata

Bisogna conoscerla Sylwia Wdowiak, aver sentito nelle sue parole tutta la passione e l’impegno per il suo lavoro, il suo essere una donna che ha sempre lottato, per capire la provocazione che ha voluto affidare ai social. Se niente cambierà, sarà costretta a chiudere davvero, alla fine dell’estate. Ma non è quello che vuole, né quello che vuole la gente che frequenta il suo locale. Questa è la cronaca di una fine annunciata, che tutti sperano evitabile.

Una storia di coraggio e di passione

Sylwia è arrivata in Italia 28 anni fa dalla Polonia, lei è di Danzica. E ha fatto tanti lavori per vivere, dai servizi al vendere case. Poi 7 anni fa una scelta coraggiosa: rilevare quella che era stata la mensa della storica conceria Dorio, in Borgo Vittoria, quartiere periferico: una casa semiabbandonata, all’epoca appena sgomberata dagli squatter di “Delta house”, che lei, passione per il gelato, attenzione alle materie prime e pratica da gelatieri di vaglia,a cominciare da Luigi Tirabassi, trasforma in una gelateria che si fa subito notare (è da anni nella Guida del Gambero). La chiama Casa Clara, ricordo della sua nonna Klara e della sua infanzia a Danzica. La zona, sul percorso della Spina Reale, all’epoca era terra di spaccio, ma Sylwia accetta la sfida e ha un’idea che va oltre il gelato: quella casa diventa un presidio di legalità, un punto di riferimento per la gente del quartiere, un posto per stare insieme fra una coppa e un cocktail (oggi serve anche aperitivi creativi). Sylwia conosce tutti, aiuta tutti, se un cliente non si vede per qualche giorno va a cercarlo a casa, si impegna nel sociale, organizza eventi il cui ricavato va a Casa Ugi che sostiene i bambini con problemi di salute e le loro famiglie ( nel 2023 gran mobilitazione per Mirko, un bambino del quartiere malato di tumore), dà lavoro a persone fragili. Insomma, molto di più di un posto per gustare un buon gelato. E i suoi sono gelati eccellenti, frutto di una ricerca attenta di materie prime; viene premiata in diversi concorsi (“ho vinto con la mia granita anche in Sicilia”, dice con orgoglio), insignita del riconoscimento di Maestra del Gusto dalla Camera di Commercio di Torino, e a ritirarlo si presenta con tutta la sua squadra, multietnica e multiabile. Una scommessa vinta, in cui Sylwia ha investito soldi (75mila euro, prestati dal compagno, non ha potuto accedere a un finanziamento), tempo, energie. Ha scelto un quartiere difficile, poco sicuro, segnato all’epoca dallo spaccio, volontariamente, per dare una possibilità a chi pensava che non ce ne fossero, a Borgo Vittoria.

Un post scritto “con il cuore a pezzi”

Ma adesso è stufa. Nel suo post scrive con amarezza “Alla fine di questa stagione, CasaClara chiuderà. Lo scrivo con il cuore a pezzi, ma con la mente lucida. Ho dato tutto: soldi, tempo, amore, anima. Ho creduto in un progetto che parlava di bellezza, cultura, incontro e rispetto. Un presidio di luce in mezzo al buio. Ma a quanto pare, la luce qui non interessa a nessuno. Vi meritate il degrado, gli spacciatori, l’abbandono, il rumore, il buio. CasaClara non chiude per stanchezza, ma perché combattere da sola contro l’indifferenza è una guerra persa”. Cosa è successo? Non sono mai arrivati aiuti pubblici, nessun fondo del PNRR, nessun alleggerimento fiscale. Il comune sta lavorando molto per Aurora e Barriera, ma qui l’onda degli interventi non è arrivata. E la rete dello spaccio, lasciati i quartieri dove aumenta il controllo, adesso arriva in Borgo Vittoria.  “ Ho cacciato io tre spacciatori qualche sera fa, quando chiudiamo accompagno a casa le ragazze che lavorano con me perchè hanno paura di essere aggredite, qualcuno ci ha già rotto un vetro, vogliono farci andare via…è una situazione insostenibile. E nessuno fa nulla per aiutarci”.

Ieri in serata, dopo la pubblicazione del post e di un paio di articoli sulla stampa locale, è arrivata in gelateria l’assessora comunale alla cultura Rosanna Purchia a portare la sua solidarietà, e il vicepresidente della Circoscrizione. Tutti le chiedono di non mollare: e basta passare di qui il pomeriggio, la sera, per rendersi conto che Casa Clara è un presidio irrinunciabile. Lei non vuole lasciare, è sempre attivissima: ha preparato il sorbetto al vermouth per la cena di gala alla Reggia di Venaria per i 50Best e ha già organizzato un nuovo evento di beneficenza in gelateria a favore dell’Ugi per l’11 luglio, Casa Clara and friends (e tra gli amici c’è il panificatore Alessandro Spoto, 3 pani nella guida del Gambero, anche lui “resistente” in un’altra zona del quartiere). Quello di Sylwia insomma è un grido d’aiuto e spera che qualcuno lo ascolti. Perché se CasaClara  chiude la scommessa di Borgo Vittoria è perduta. E tornerà il degrado.

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