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Venti di guerra

"Sono giorni che piango, noi non ci meritiamo questa guerra". Lo sfogo della cuoca iraniana a Roma

Tra le lacrime e la paura per la famiglia sotto le bombe a Teheran, Helly — chef iraniana a Roma — racconta la sua angoscia e la rabbia per una guerra che colpisce innocenti

  • 18 Giugno, 2025

«Non riesco a smettere di piangere… Ho la mia famiglia a Teheran, sotto le bombe. Non si può lasciare la città, non si sa cosa può succedere in queste ore». Helly, chef iraniana di Tanur, locale di cucina persiana nel borghesissimo quartiere Trieste a Roma, non riesce a far uscire le parole. Ma non può neppure tacere, come invece fanno altri suoi colleghi. Si capisce, la situazione è drammatica e l’incertezza ai massimi livelli, sotto al cielo che dal Mediterraneo si allunga verso il Medio Oriente. La paura è tanta. Ma Helly reagisce e rimanda al mondo quello che probabilmente tutti i suoi connazionali – almeno i cittadini come noi – pensano. «Noi ormai odiamo tutti… gli Stati Uniti, Istraele, il nostro governo… Noi non ci meritiamo questa situazione, questo dramma».

Helly davanti a Tanur, mesi fa. In apertura il suo Mahichè, agnello profumato allo zafferano e aneto

“Amici e i clienti romani tutti in apprensione”

Anche i suoi ospiti in questo angolo della Roma benestante sono in apprensione per lei, per i suoi cari, ma anche per loro stessi: i venti di guerra non possono non turbare anche la nostra sonnolenta e satolla penisola che si protende come ponte tra Europa e Asia senza però riuscire a imporre una strategia di pace. «Tutti i miei clienti mi telefonano, si preoccupano, vogliono sapere cosa succede a Teheran, come stanno e cosa pensano i miei dall’altra parte della sponda – commenta Helly con occhi velati da lacrime – Io sono in Italia da trent’anni, l’altro mese ero al Festival della Polpetta da Eataly. Nel 2020 con due miei piatti ho vinto il contest Cuochi d’Italia, lo spin of condotto da Bruno Barbieri…».

khoresht Fesenjan, pollo, noci, melorano e riso basmati

Helly, al secolo Hallaleh Ali Akbarpour, si riferisce alla prima edizione del Campionato mondiale derivato dalla trasmissione di Alessandro Borghese dedicata invece alle regioni italiane. In questa occasione, Helly si è imposta sui suoi due concorrenti, che erano cuochi dal Messico e dall’Argentina.

Kufteh, polpetta di manzo, riso, pomodoro e prugna al centro

L’anima dolce e profumata della cucina persiana

Ma cosa è la cucina persiana? «La base sono riso basmati, griglia e stufati – fa Helly – Ci sono carni di pollo, bovino e ovino, ma anche tanti piatti vegetariani e vegani. I piatti preferiti dai miei ospiti sono il Kashk Bademjan, a base di melanzane con noci e menta, le Kufteh ovvero polpette di macinato, riso, spezie oersiane e al cuore una prugna…» È una cucina fatta di profumi, delicata e decisa insieme, quella persiana. Un trionfo di aromi dove vincono menta e zafferano in piatti eleganti e raffinati. Come raffinata è la cultura persiana, da sempre. Helly strizza gli occhi e ripete… «Non ce lo meritiamo, non è giusto».

 

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