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Modelli alimentari

Junk food o digiuno assoluto: il cibo è la vera star del Festival di Cannes

Junk food e cibi industriali o rifiuto totale del cibo: due visioni opposte dei nostri modelli alimentari nei film in concorso al festival di Cannes

  • 25 Maggio, 2023

Non solo Leonardo Di Caprio, Robert De Niro, Natalie Portman, Tom Hanks, Quentin Tarantino e Julianne Moore, ma anche il cibo, e i suoi estremismi contemporanei, sono protagonisti del festival di Cannes 2023. La Selezione Ufficiale, infatti, ha presentato due film che rappresentano due modelli in lotta fra loro: Robot dreams, pellicola spagnola di animazione, esalta il consumo attraverso il product placement di prodotti a marchio per i più piccoli, mentre la fiction austriaca Club zero pone come obiettivo di vita un improbabile digiuno assoluto.

Robot dreams 2

 

Robot dream: industria alimentare e consumismo

In Robot dreams, diretto da Pablo Berger, un cane antropomorfo (Dog) compra un robottino per combattere la solitudine, fino a condividere con lui la vita, cibo compreso. È da allora che il film mostra tutta una serie di prodotti realmente in vendita nei nostri supermercati, prodotti che i due amici consumano insieme, ma anche da soli, oppure con i rispettivi nuovi amici che incontreranno dopo che Dog si troverà costretto ad abbandonare il robottino su una spiaggia, a seguito di un bagno in mare che ha bloccato i suoi circuiti. È così che mangiano insieme gli hot dog della Sabrett a Central park, mentre Dog, quando è solo, sgranocchia i Kellog’s Fruit Loops, succhia i Jelly Beans ad Holloween e mangia i Mac & Cheese Banquet; Procione, che diventerà il nuovo amico del robottino, lecca invece i Chupa Chups a Staten Island, con sullo sfondo gli hot dog di Nathan’s; Dog, andando a pescare con l’amica Papera, divora infine i Cheetos al cheddar, mentre Procione e robottino vanno a mangiare la pizza da Vesuvio’s.

Club zero 1

Club zero: mangiare consapevole, cioè digiunare

In Club zero, diretto dall’austriaca Jessica Hausner, l’insegnante di un collegio (Miss Novak, una persona assai sola) insegna ai ragazzi il cosiddetto “mangiare consapevole”, che significa concentrarsi su ogni boccone allo scopo di ridurre il consumo di cibo per finalità salutistiche, caratteriali (di autocontrollo delle proprie vite) e ambientali, in nome della sostenibilità. Se l’appetito vien mangiando, qui capita il contrario: Miss Novak finisce per far entrare 5 devoti studenti nel suo (clandestino) Club zero, la cui regola base è appunto il digiuno, finalizzato a raggiungere una specie di Nirvana. Le multinazionali del food sarebbero dei colonialisti della contemporaneità, ma il film, con il suo stile grottesco, finisce per mettere in ridicolo tutti gli eccessi, compresi i salutismi esasperati e le cucine del “senza”, che in qualche modo finiscono per essere delle nuove schiavitù.

 

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