In principio era la poutine canadese – il mappazzone primordiale – ovvero patate fritte ricoperte di salsa gravy (fondo bruno di carne) misto a cagliata di latte a dadini. Oggi questa improbabile accozzaglia sta spopolando andando ben oltre. Le patate fritte trattate come nachos, le famose “loaded fries” sono abbastanza comuni. Ma le più estreme, le disco fries, nascono mezzo secolo fa nelle tavole calde del New Jersey. All’uscita dai locali notturni, le “disco” de La Febbre del Sabato Sera, ci si fermava nelle tavole calde aperte tutta la notte per uno spuntino a base di patate fritte cariche di salse e formaggio fuso. Al di fuori di questo ambito però, il piatto non era un granché popolare. Fino ad oggi.
Servite in grandi porzioni su enormi placche o in un grosso sacchetto di carta, le disco fries sono un fenomeno virale. Ideali per essere condivise a tavola come sui social, nascono al Tick Tock Diner a Clifton, New Jersey, locale che si prende il merito di aver inventato e coniato il nome delle disco fries negli anni Settanta. Ultimamente sono diventate sempre più popolari anche al di fuori dello stato e disponibili in ogni momento della giornata, in infinite varianti. Sono una base per molte cucine diverse, al di là della poutine canadese: in fondo cosa sono le patatas bravas se non patate fritte con condimenti salati e cremosi e servite come tapas? E che dire delle patatine cilene chorrillana (grande piatto di patate fritte condite con vari ingredienti quali straccetti di manzo, cipolle caramellate e uova fritte) o dell’Irish curry spice bag, la tipica frittura in busta fusione di sapori asiatici e irlandesi, tipicamente a base di patate fritte, pollo fritto (o tofu) e verdure come peperoni e cipolle? Parlare di universalità è un po’ una forzatura, ma la patata fritta ha colonizzato con successo praticamente tutte le cucine del mondo. Con generoso spazio, oggi, lasciato a salse e pastrocchi.
Molti dei nuovi locali d’oltreoceano sono rivisitazioni dei vecchi diner aperti la notte o delle luncheonette, piccole tavole calde d’una volta che offrivano pranzi leggeri, economici e di rapida preparazione. Benché segno della recessione nella quale il Nord America sta piombando, i pasti di questo tipo di locale restano tra i più popolari: cibo semplice, comfort food, e poco costoso. E qui, oggi, sono protagoniste le disco fries, che stanno vivendo una nuova vita grazie alle versioni creative proposte da moltissimi ristoranti degli Stati Uniti.
Come riporta Eater, il primo a lanciare il revival è stato il Thai Diner di New York, le cui patate fritte thailandesi, coperte di pasta di curry e arachidi, sono un must del menu del giorno. Al Golden HOF, sempre nella Grande Mela, si servono disco fries jjajang con salsa di fagioli neri e maiale. Da Chica & the Don a Manhattan, vanno alla grande le latin disco fries coperte di chorizo e salsa piccante. Allo speakeasy La Otra ad Aberdeen Township, New Jersey, le patate fritte sono ispirate alla carne de porco alentejana, un piatto di maiale e vongole con patate, amato dalla grande popolazione portoghese dello Stato. Ma l’hype non è solo nel nord-est degli Stati Uniti. Il Samosa Shop a Denver copre le sue patate fritte con masala “disco-style” ossia formaggio fuso, salsa tikka e chutney. Il Little Rituals a Phoenix propone disco fries condite con punta di petto sfilacciata, salsa pho e sambal aioli. Il King BBQ di Charleston le prepara con gravy di pollo e five spice (miscela di 5 spezie: anice stellato, chiodi di garofano, cannella, pepe di Sichuan e semi di finocchio); mentre dall’altra parte della città, il ristorante Da Toscano Fugazzi le propone in versione “italiana” con crema all’aglio e parmigiano, pesto, salsa alla vodka e mozzarella. Coraggio.
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