Succhi crudi, clisteri di caffè e infusi alla vitamina C. Su internet e sui social media è boom di diete radicali e e presunte cure naturali contro il cancro. Da regimi alimentari estremi a pratiche bizzarre, sempre più pazienti oncologici finiscono per affidarsi a soluzioni fai da te nella speranza di trovare un’alternativa alla medicina tradizionale. Un fenomeno in crescita che, a detta degli oncologi, rischia di mettere seriamente a repentaglio la salute dei malati.
L’allarme arriva dal congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago, dove i medici di tutto il mondo hanno espresso preoccupazione per l’aumento di pazienti che abbandonano trattamenti comprovati in favore di rimedi alternativi pericolosi. Queste pratiche, spesso presentate come “naturali” o “depurative”, non solo sono inefficaci contro il cancro, ma possono addirittura peggiorare la condizione del paziente, causando casi di tumori non trattati e decessi evitabili. Come spiegato al The Guardian dalla dottoressa Fumiko Chino, ricercatrice presso l’MD Anderson Cancer Center di Houston e coautrice di uno studio presentato a Chicago, «la disinformazione sul cancro è acutamente peggiorata nell’ultimo decennio, trasformandosi in un serio problema di salute pubblica». Un fenomeno ancora più grave alla luce dell’aumento globale delle diagnosi legate all’invecchiamento della popolazione mondiale, rendendo le informazioni false o fuorvianti una minaccia sempre più significativa.
In effetti la rete è invasa da false promesse e miti pericolosi che rischiano di trasformare la speranza di guarigione in un boomerang letale. Piattaforme come TikTok, Instagram e Facebook pullulano di video e post che promuovono diete estreme, come il consumo esclusivo di succhi crudi o la totale eliminazione di zuccheri e carboidrati, spacciati per rimedi infallibili contro la malattia. Tra le pratiche più diffuse, la cosiddetta “dieta alcalina”, quella che promette di modificare il pH dell’organismo attraverso l’alimentazione, sostenendo che un ambiente meno acido possa ostacolare la crescita delle cellule tumorali. Un regime che privilegia vegetali, frutta fresca, succhi di frutta, tuberi, noci e legumi, ma ritenuta unanimemente priva di fondamento dalla comunità scientifica.
Altro mito ricorrente è quello dell’idrocolonterapia a base di caffeina, promossi da alcuni influencer come metodo per disintossicare il fegato e rafforzare il sistema immunitario. In realtà, non esistono prove scientifiche a supporto di questa pratica, che può invece causare gravi danni, come infezioni, squilibri elettrolitici e perforazioni intestinali. Non mancano poi le diete a base di soli succhi crudi o l’eliminazione totale di gruppi alimentari essenziali, spesso accompagnate da costosi integratori venduti online. Strategie che, oltre a non avere alcuna efficacia contro il cancro, rischiano di indebolire ulteriormente l’organismo già provato dalle terapie oncologiche.
La verità è che non esiste alcun alimento in grado di proteggere completamente dal cancro o di curarlo. Sebbene una dieta equilibrata e uno stile di vita sano riducano sensibilmente il rischio di sviluppare tumori (fino al 30% secondo alcuni studi), nessun singolo cibo, come la curcuma o la soia, può essere considerato una cura miracolosa. Eppure, tra super food, guerra allo zucchero e infusi alla vitamina C, il fenomeno delle fake news alimentari è più ampio di quanto si possa pensare. Una recente indagine condotta in Gran Bretagna ha rilevato che il 40% dei pazienti oncologici ha seguito almeno una volta consigli trovati online, spesso senza discuterne con il proprio oncologo, rischiando così di ritardare o abbandonare cure scientificamente validate con conseguenze potenzialmente fatali. La posizione degli specialisti è tuttavia chiara: stop diete depurative o rimedi self made. L’invito è quello di verificare ogni informazione attraverso fonti affidabili come il sito del Servizio Sanitario Nazionale o il proprio team medico e essere estremamente scettici di fronte a qualsiasi rimedio che circola online. Si tratta di pratiche seriamente rischiose per la salute, sebbene possano sembrare innocue o addirittura benefiche. Solo un approccio medico integrato e una dieta basata su evidenze scientifiche può garantire il miglior percorso di cura per chi affronta questa difficile battaglia.
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