Altro che menù gourmet da chef stellati. Basta un hamburger con contorno di onion rings e il pranzo presidenziale è servito. Durante il recente viaggio di ritorno da Roma a bordo dell’Air Force One, Donald Trump ha offerto un esempio perfetto del suo stile anche a tavola. Un piccolo manifesto della cultura gastronomica americana racchiuso nello scatto condiviso sui social dal collaboratore del Tycoon, Dan Scavino, tra personal branding e ossessione alla sicurezza.
Protagonista indiscusso del vassoio un’icona della cucina stelle e strisce, l’hamburger. Non si tratta però di un panino qualunque. Il bun dalla cupola lucida e dorata, quasi fosse uscito da una pubblicità anni ‘50, sfoggia impresso a fuoco il marchio AF-1, sigla del mitico Boeing 747-200. Al suo interno una farcitura classica: carne, pomodoro e lattuga croccante. Una combinazione tradizionale, accompagnata da anelli di cipolla fritti da intingere in una doppia scelta di salse. Da un lato un ketchup rosso vivo, dall’altro una cremosa cheese sauce color oro, servite entrambe in bicchierini monouso come solo negli autentici diner statunitensi. A chiudere il pasto un brownie fondente con noci pecan e caramello. E per non lasciare nulla al caso, ecco anche la salviettina “Fresh Nap”, pronta a cancellare ogni traccia di cibo dal palmo presidenziale prima di tornare agli affari di Stato.
Una scelta gastronomica sui generis rispetto ai menù scegli dagli altri presidenti americani che però non stupisce. Trump è celebre per la sua passione per i burger. Dai pranzi a base di McDonald’s alle ordinazioni record – come quella da 5.500 dollari per la squadra della Clemson University alla Casa Bianca – il presidente statunitense ha trasformato il junk food in un vero e proprio marchio di fabbrica. Basta sfogliare il libro della sua ex manager Corey Lewandowski per scoprire la sua dieta: due Big Mac, due sandwich di pesce e un dessert al cioccolato in un solo pasto, per un totale di oltre 2.400 calorie. Non è tutto. Trump è celebre anche per la sua abitudine di accompagnare ogni pasto con svariate Diet Coke. Un’alimentazione tutt’altro che salutare, che Melania Trump e il nuovo responsabile della Sanità americana Kennedy Jr. hanno più volte cercato di modificare, fallendo. TheDonald non sembra affatto disposto a cambiare le proprie abitudini, neppure in viaggio.
Patatine fritte, salse, bibite gassate. I suoi vassoi presidenziali sono la risposta più eloquente a chi vorrebbe vederlo a dieta. Ma la scelta non è solo di gusto. Dietro l’egida della cucina americana, c’è infatti la ben nota fobia per l’avvelenamento. La paura di essere avvelenato ha portato Trump a istituire protocolli di sicurezza alimentare estremamente rigidi, soprattutto a bordo dell’Air Force One, dove ogni pasto è preparato sotto stretta sorveglianza, con controlli rigorosi e personale di fiducia che supervisiona ogni fase. Una paura, radicata già nella sua carriera imprenditoriale, che lo ha spinto a preferire cibi standardizzati come il junk food perché percepiti come più sicuri. Ora anche marchiati a fuoco per avere la certezza che nessun morso sia mai un rischio.
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