Secondo l’autore Stefano Montefiori, corrispondente a Parigi per il Corriere della Sera e autore di un libro appena uscito che sfata lโequivoco, i francesi non ci odiano. Anzi.
Con il suo libro, “Rendez-nous la Joconde! Et autres malentendus franco-italiens” Stefano Montefiori ha voluto mettere in luce un equivoco che รจ tutto italiano. Noi spesso ci sentiamo le vittime preferite dell’arroganza francese, un tratto che sovente attribuiamo ai cugini gallici. Secondo l’autore, invece, negli ultimi anni, se c’รจ una nazione che viene ammirata dai francesi, รจ proprio l’Italia. I francesi considerano il modo di vivere italiano bello, elegante, colto. La presa in giro dell’italiano รจ una macchietta, un clichรฉ, una barzelletta vecchia che non fa piรน ridere. Noi piuttosto, crediamo di non essere apprezzati, soffriamo un po’ di inferioritร nei confronti dei francesi. L’ostilitร , il sarcasmo, la sottile maleducazione mascherata da incomprensione linguistica รจ davvero palpabile, specie a Parigi. Chi ha viaggiato in Francia sa che i cittadini di altre localitร francesi sono molto piรน amichevoli. Forse questo รจ il quadro che il libro di Montefiori dipinge. L’astio parigino non รจ poi unicamente rivolto agli Italiani, o agli stranieri (americani e britannici non se la vedono bene), si ha invece l’impressione che molti cittadini della Ville Lumiรจre abbiano in antipatia chi non รจ parigino come loro, al di lร della nazionalitร .
Personalmente quando sono a Marsiglia, a Lione o Aix-en-Provence mi sento una di loro, mentre a Parigi sento di non essere per niente amata. Vedo nello sguardo delle signore eleganti a spasso sui Champs Elysรฉes un leggero disgusto ai miei tentativi di mimetismo. Molecole di condiscendenza in mรฉtrรฒ. Soprattutto, abbasso la testa davanti alla supremazia agroalimentare transalpina. La cucina, i vini, i croissant, i formaggi. “Nous avons le Parmesร n!” esclamo ad alta voce alla Fromagerie Quatrehomme nel settimo arrondissement, a difesa della mia italianitร . Come se il nostro re dei formaggi agisse da fionda di Davide. L’arma segreta รจ un’altra.
Nel 2021 i francesi hanno consumato 33.170 tonnellate di mozzarella italiana contro le 29.230 di camembert. All’annuncio che i consumi di mozzarella italiana avevano superato quelli del formaggio simbolo della “grandeur,” quale sarร stata la reazione del popolo francese, cosรฌ storicamente orgoglioso e patriottico? Che la mozzarella stia vivendo un momento d’oro รจ cosa nota. Si saranno stupiti, in terra gallica, quanto ci siamo sorpresi noi alla notizia del sorpasso nei consumi? Si saranno offesi? Anche a fronte di questa notizia ormai di un paio d’anni fa, Montefiori insiste nel volerci convincere che va tutto bene. Io rimango sospettosa.
Fra i malintesi fra italiani e francesi c’entra anche la cucina. I cugini con la baguette sotto l’ascella apprezzano la nostra cucina, sono anni che va molto di moda in Francia. Ma quale cucina italiana amano i francesi, in realtร ? Quella che piace tanto ai transalpini, รจ veramente cucina italiana? Oppure รจ anche lรฌ l’ennesima semplificazione? O peggio, bastardizzazione? Ci sono aspetti in questa nota rivalitร , nel reciproco odio-amore ai fornelli che tradiscono ammirazione nei confronti della nostra tavola, certo, ma rivelano anche un atteggiamento di sufficienza. Le nostre ricette classiche, popolari e genuine, rispetto a quelle piรน sofisticate francesi riconducibili alle grandi corti reali, il francese, parliamoci chiaro, le considera inferiori. Il sottotesto รจ, “le vostre ricette sono cosรฌ basic da poter essere riprodotte con grande facilitร .” E invece รจ poi evidente una certa faciloneria nell’eseguire le nostre “semplici ricette.” Tanto attenti a puntualizzare come sbagliamo le nasali, ma poi la nostra cultura gastronomica viene presa sottogamba quotidianamente. Anzichรฉ rispettarla, la tavola del Bel Paese รจ maltrattata pari a come accade oltreoceano, altro che ammirazione. Anche ร Paris si cade nel tranello della pasta scotta messa a contorno dello stufato; insistere a chiamare la salsa al basilico pistou omettendo formaggio e pinoli, o di quella pietanza che inevitabilmente sul menรน viene citata come osobucco.
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