Scacco alla tradizione nella classifica The World’s 50 Best Restaurants 2025: quest’anno a salire sul gradino più alto del podio non è il numero due dello scorso anno. A conquistare la medaglia d’oro è Mitsuharu “Micha” Tsumura, chef di Maido a Lima, già vincitore della classifica Latin America’s 50 Best.
La lista torna dunque in Perù e premia la cucina nikkei, fusione tra cultura gastronomica giapponese e ingredienti e tecniche latinoamericane. Sul palco, visibilmente emozionato, Tsumura ha dedicato il premio alla sua squadra e al suo Paese con un discorso sentito e appassionato:
«Ragazzi, il Maido è sotto i riflettori. Questo è per voi, per le vostre famiglie, per i vostri genitori, per la vostra squadra. Credo che la gastronomia, il cibo e l’accoglienza possano fare cose straordinarie. Possono realizzare sogni, possono risolvere molti dei problemi che pensiamo siano irrisolvibili. Penso alla comunità, a tutti voi che siete qui in sala da ogni parte del mondo. In un momento in cui ci sono tante differenze, credo davvero che l’industria gastronomica sia un esempio di come possiamo restare uniti. Parliamo spesso di sostenibilità ambientale, ma raramente di sostenibilità umana. Io credo di essere un esempio di ciò che si può fare, di come si possa costruire insieme, con il potere dell’amore. Grazie mille. Grazie di cuore.»
Aperto nel 2009, Maido è l’emblema di una contaminazione diventata ormai tradizione, di una lettura del genius loci anche e soprattutto attraverso l’incontro tra culture diverse. Nato da genitori di origine giapponese, è cresciuto a Lima e si è formato negli Stati Uniti prima e in Giappone poi, passaggio fondamentale per approfondire il suo patrimonio culturale e culinario, il rigore e l’approccio alla materia prima che ha conservato una volta rientrato in Perù, nel suo locale, un posto moderno, su diversi piani. Un posto molto alla moda e parecchio frequentato a conferma che una proposta d’autore può incontrare il gusto del pubblico e quello ella critica. CMicha conferma così la crescita di questa regione del mondo nello scacchiere internazionale, dopo la vittoria nel 2023 di Virgilio Martinez di Central.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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