ยซQuando ho letto le loro dichiarazioni mi รจ venuto ribrezzo. Quella di andare a Vinitaly รจ una scelta commerciale. Non puoi dire che le fiere sono inutili. Le fiere sono un continuo scambio servono per chi viene dopo di noi, per far crescere i giovaniยป.ย Angiolino Maule,ย vigneronย nella zona collinare diย Sorio di Gambellara con la piccola azienda familiare La Biancara, da anni tra i leader del movimento dei vini naturali, parla al Gambero Rosso e critica senza peli sulla lingua le interviste rilasciate sempre alla nostra testata da Arianna Occhipinti e Nino Barraco, i due vignaioli artigianali che questโanno hanno creato scompiglio nel mondo dei vini naturali partecipando a Vinitaly.
Praticamente negli stessi giorni dal 5 al 7 aprile si svolgeva a Gambellara (Vicenza), la 20esima edizione di VinNatur Tasting, la manifestazione organizzata dallโAssociazione VinNatur, di cui Maule รจ presidente e che puรฒ contare su 300 soci. Di questi produttori, ben 220 produttori erano a Gambellara per raccontare le proprie realtร e proporre in degustazione i loro vini, che questโanno potevano anche essere acquistati utilizzando i carrelli disponibili allโingresso. ยซEssere produttori di vino naturale non รจ solo un mestiere, รจ anche una missione. Siamo fermamente convinti che sia necessaria sempre piรน attenzione per questa Terra che ci รจ stata affidata โ spiega Maule โ Come produttori di vino naturale nel nostro lavoro cerchiamo di rispettare lโambiente che ci circonda, ma lโimpegno piรน importante resta sicuramente quello di formare le future generazioni, consapevoli di essere solo ospiti di passaggio che devono cercare di preservare le risorse disponibili per chi verrร dopoยป. In questo quadro si colloca anche il coinvolgimento nella manifestazione di ScuolaLibera, lโassociazione di promozione della pedagogia steineriana.
Angiolino Maule, meglio vedersi a Gambellara per VinNatur che a Verona per il Vinitaly insomma?
Una volta i contadini si incontravano nelle piazze per confrontarsi. A Vinitaly con chi ti confronti? Se vai a Vinitaly รจ solo una scelta tua commerciale. Puรฒ farlo solo chi ha la pancia piena.
Il riferimento a Occhipinti e Barraco, produttori di vini naturali, รจ puramente casuale?
Sono davvero produttori di vini naturali? Cโรจ qualcosa per dimostrarlo? Stare nella nostra associazione significa essere monitorati su vari aspetti, come per esempio lโuso di pesticidi e lโuso di strumenti per votare le malattie. Loro come fanno a dimostrare che sono naturali? E poi il vino naturale รจ una chimera: ti sembra di averlo giร raggiunto e ancora devi fare tanto per raggiungerlo. Le stagioni non sono mai uguali alle altre. ร tutto in evoluzione continuamente. Come fai a fare lo โsboroneโ e dire che fai vini naturali? Ne ho le scatole piene di gente cosรฌ.
Si รจ sentito sotto attacco dalle parole dei due produttori?
In genere noi siamo attaccati dal mondo dei vini convenzionali. ร successo anche questโanno al Vinitaly. Era previsto un dibattito mio con Riccardo Cotarella proprio lโ8 aprile, ma รจ stato rinviato da Veronafiere. ร la seconda volta che succede. Ho detto chiaramente che sarei venuto per un fare un confronto duro. Hanno paura di fare i conti ma cosรฌ non va bene.
Perchรฉ hanno paura?
Noi abbiamo studiato molto di piรน in questi anni. E le nostre conoscenze valgono ormai molto di piรน rispetto a una laurea presa decenni fa sui testi scritti nel decennio precedente. E dopo tutto questo lavoro mi ritrovo pure due come Occhipinti e Barraco che fanno i fighi. Hanno la pancia piena e non fanno il bene degli altri: sono amareggiato.
Ma non trova anche lei che le fiere del vino siano troppe e dispersive?
Su questo punto sono dโaccordo, ma sarร il mercato che farร selezione. Se ogni anno partecipi a una fiera e alla lunga non guadagni piรน vuol dire che non parteciperai piรน e che quella fiera non si farร piรน.
E questโanno comโรจ andata a VinNatur?
Questโanno abbiamo avuto una riduzione del 20% dei visitatori privati, ma abbiamo mantenuto gli stessi numeri tra i giornalisti e gli operatori. Facile organizzare una fiera, ma noi facciamo le fiere che servono per seminare conoscenza nei giovani e per verificare la crescita del movimento dei vini naturali. Allโinterno di Vinitaly una cosa del genere non potrei mai farla. In sintesi: rispetto le scelte degli altri, ma gli altri rispettino le nostre scelte senza fare i professorini.
Quindi il rischio che a queste fiere ci sia poca gente esiste.
Sรฌ, il rischio cโรจ. Ma il problema รจ anche la crisi economica. Cโรจ un grande malcontento, provocato anche dalle guerre. E i dazi sono la goccia che fa traboccare il vaso.
Ma per i produttori di vini naturali non cโรจ anche ilย pericolo di restare chiusi in un ghetto culturale? Occhipinti e Barraco hanno fatto intendere in fondo che bisognerebbe presentarsi nel mercato non solo come collettivo ma anche con la propria specifica individualitร .
Quello che dicono Occhipinti e Barraco non รจ possibile. Nel mio territorio sono vicino ad alcuni produttori di vino convenzionali ma con loro non abbiamo nessun tipo di dialogo nรฉ confronto di lavoro. Viceversa, con gli altri produttori di vino naturale cโรจ sempre bisogno di confrontarsi ogni anno sia sul lavoro che facciamo sia sui prodotti che offriamo. Se ti isoli e vai al Vinitaly vuol dire che ti senti arrivato. Va bene, ma non criticare gli altri. Arianna Occhipinti รจ una abile venditrice, Nino Barraco non so che fa. E io non sopporto piรน gli sciocchi.
Perรฒ Vinnatur e altri eventi dei vini naturali si fanno proprio negli stessi giorni del Vinitaly. In effetti sembra fatto apposta per creare una separazione tra due mondo del vino italiano? Non ha mai pensato di spostare le date per non creare contrapposizioni?
Noi cominciamo il sabato, un giorno prima del Vinitaly, e chiudiamo il lunedรฌ, due giorni prima della fine della fiera di Verona. In questo modo non cโรจ sovrapposizione, ma cโรจ lโopportunitร per chi va al Vinitaly di passare anche da noi. Per molti importatori รจ lโoccasione per fare un weekend lungo e produttivo. Lo fanno in tantissimi e non cโรจ nessuna contrapposizione.
Ma Vinitaly non ha fatto passi in avanti? Questโanno ha ospitato anche un evento dedicato ai Raw Wine con la presenza di oltre 120 produttori artigianali da tutto il mondoโฆ
No, non vedo segnali di apertura. Raw Wine รจ una iniziativa creata da Isabelle Legeron, una master of wine francese: trovo scarsa la selezione di aziende che non usano lieviti, non usano chimica, รจ un evento che semplicemente cavalca lโonda. Certo, sanno fare eventi, ma cosรฌ รจ solo una moda, una cosa falsa.
Quindi lei esclude di andare mai a Vinitaly?
Se un giorno bisognerร chiudere la nostra manifestazione la chiuderรฒ, ma non andrรฒ mai al Vinitaly con il mio banchetto. ร evidente che lรฌ non posso fare il bene per gli altri. Quando hanno fatto saltare il convegno con Cotarella hanno tirato fuori una scusa ridicola: non ho lo stand a Veronafiere. Ma che significa? Se necessario per confrontarsi, vengo e pago il biglietto. Ma non รจ andata cosรฌ. Lโapertura lโho fatta io. Ho detto: vediamoci e chiariamo la faccenda. Non sono riuscito a fare questo confronto, ma non per colpa mia.
Da quel che sento, perรฒ, Occhipinti e Barraco lโhanno irritata perfino di piรน di Cotarellaโฆ
Da parte di un convenzionale, posso accettare certi atteggiamenti. Ma da parte di uno โpseudonaturalistaโ ho difficoltร ad accettarlo. Nei primi anni Occhipinti e Barraco venivano alla nostra fiera. Da tanti anni ormai non ne fanno piรน parte, preferendo altri eventi. Ma francamente non so nulla di loro. Noi contiamo piรน di 300 associati. E lo ripeto: se vuoi che il movimento vada avanti cโรจ bisogno dei piรน vecchi per aiutare i giovani.
Vinnatur รจ in pista ormai da 20 anni. Qual รจ il suo bilancio?
Noi siamo sempre qui con la stessa consapevolezza: le cose che non conosciamo sono molte di piรน di quelle che conosciamo. Diciamolo anche ai professorini. Noi con le fiere ci autofinanziamo: i ricavi che facciamo li usiamo per investire nella ricerca. Al Vinitaly investono in capannoni. In questi anni siamo cresciuti tantissimo: abbiamo superato i 300 associati e ben 220 di loro erano presenti alla fiera.
Quali attivitร vi contraddistinguono?
In primo luogo, la ricerca. Abbiamo in piedi varie sperimentazioni che vanno dallโecosistema del suolo alla fisiologia delle piante. Per esempio, per capire meglio la peronospora e per trattare sempre meno le viti. Tutto ciรฒ che apprendiamo lo divulghiamo poi ai nostri soci: le cifre necessarie per la ricerca sono consistenti, un singolo vignaiolo non potrebbe mai farcela. E poi cโรจ la beneficenza. Manteniamo 600 bambini in Costa dโAvorio tramite versamenti a un ospedale di religiose.
E per il futuro quali progetti avete?
Cominciamo a pensare che potremmo fare a meno di svolgere la fiera in contemporanea con Vinitaly. E fare piรน fiere girando nelle varie cittร dโItalia. In questo momento le nostre regioni piรน allโavanguardia sono la Liguria, grazie a Luca Gargano, fondatore di Triple A che ha seminato moltissimo, e il Veneto, grazie alla mia presenza. Fare crescere il movimento in altri regioni sarebbe una bella idea, alla faccia di chi va al Vinitaly.
E allโestero?
Abbiamo fatto una fiera a New York il 13-14 gennaio con ben 38 importatori americani: un successo, tanto che hanno in mente di farlo diventare un appuntamento annuale, ma vediamo come va con i dazi. Inoltre, lโanno prossimo proveremo ad organizzare VinNatur Paris. Sia chiaro che allโestero non guadagni nulla: devi accumulare nelle fiere italiane per poi investire nelle promozioni fuori dallโItalia ed evitare di lasciare nellโanonimato i produttori meno conosciuti. Ma se andassimo al Vinitaly tutto questo non sarebbe possibile. Posso chiederle di scrivere unโultima cosa?
Prego.
Non sanno neanche che cosa hanno detto questi due qua che ha intervistato. Ora riprendo il trattore e vado zappare le file.
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